Caro carburanti, Consigliere regionale Vizziello (Lega Basilicata): “Il Governo tagli le accise, l’unico modo per evitare la paralisi di molti settori”. Di seguito la nota integrale.
“Gli spaventosi aumenti di questi giorni dei prezzi di gasolio e benzina, costantemente sopra i 2,20 euro, stanno determinando costi insostenibili per cittadini ed aziende, molte delle quali minacciano di fermare le produzioni, con gli autotrasportatori che hanno poche merci da trasportare e sempre maggiori difficoltà a fare il pieno ai propri mezzi. Uno scenario preoccupante, di fronte al quale il Governo deve tagliare le accise che, insieme all’IVA, incidono per oltre il 60% sul prezzo alla pompa di gasolio e benzina”.
A sostenerlo, in una nota, è il consigliere regionale della Lega Basilicata Giovanni Vizziello.
“In Italia il peso delle tasse(IVA e accise) sul prezzo alla pompa dei carburanti è impressionante” -sottolinea Vizziello ” dal momento che ogni volta che ci rechiamo dal distributore per fare rifornimento oltre il 60% di quello che paghiamo è rappresentato da tasse, che nel caso di specie sono particolarmente odiose perché doppie, dal momento che l’Italia è uno dei pochi paesi europei che calcola l’Iva anche sulle accise, quindi una vera e propria tassa sulle tasse, che rende di fatto i cittadini tassati e mazziati”.
“Quindi il rialzo della quotazione del petrolio e del prezzo finale di gasolio e benzina determina un maggior gettito fiscale a vantaggio dello Stato”-ricorda l’esponente della Lega- “un vero e proprio extra-gettito che a fine anno ammonta a diversi miliardi di euro e che appare opportuno restituire ai cittadini e alle imprese, tagliando del 50% le accise di benzina, gasolio e Gpl”.
“Alla luce della straordinarietà del momento che stiamo vivendo e nella speranza di un calo del prezzo del Brent del petrolio” -conclude Vizziello- “basterebbe un semplice decreto del Governo per abbassare immediatamente i prezzi dei carburanti schizzati alle stelle, ridando ossigeno a molti comparti produttivi sull’orlo della paralisi ed evitando che siano scaricati sui cittadini gli extra costi derivanti alle imprese dal caro carburanti”.
il gasolio ormai sta per arrivare ai 3 euro al litro, cifra folle e senza giustificazioni, neanche quando c’è stata la guerra del golfo negli anni 90 è arrivato a costare così tanto; la guerra attuale tra Russia e Ucraina non c’entra nulla con questi aumenti assurdi che possono essere giustificati solo se ci venisse detto che il petrolio si sta esaurendo e allora sì che il ragionamento fila, come fu per gli aumenti dell’olio extravergine di oliva che uno o due anni fa salirono in modo folle a causa della malattia delle piante di ulivo che penalizzo’ moltissimo la raccolta.
E’ evidente che il rincaro dei carburanti è causato dall’aumento delle accise che pone il governo; anzichè soffiare sul fuoco della guerra e distrarre l’opinione pubblica sarebbe meglio che questo governo dia subito risposte, perchè l’economia è messa malissimo, molto peggio di due anni fa per la pandemia, la gente non compra e tante aziende stanno chiudendo.
Inutile pensare a cose che ora non possono essere concretizzate, come la transizione ecologica, auto elettriche e roba simile, per fare questo servono tanti soldi e non è questo il momento per fare questa transizione che è costosissima e la gente non ha i soldi per mangiare, con le le bollette arrivate alle stelle altro che storie.
Se poi il governo vuole questo, cominci a mettere molti piu’ soldi nelle buste paga e allora il discorso cambia.
Il governo è distratto da questioni di politica estera e non si rende conto di quello che potrebbe succedere in Italia se i carburanti arrivano a 3-4 euro al litro.