Ripartire dal territorio (dalla terra) che ha negli anni della pandemia ha garantito cibo ai cittadini e ha tenuto in piedi l’economia locale, è la sfida che i giovani imprenditori agricoli aderenti all’Agia-Cia Basilicata rilanciano attraverso le parole chiave “reddito, sfida green e digitale”. L’assemblea elettiva dell’Agia, con una trentina di delegati in rappresentanza di un oltre un migliaio di aziende agricole dirette da giovani under 40 anni in attività in Basilicata, ha segnato una nuova fase di protagonismo di una generazione imprenditoriale che rappresenta il futuro del comparto primario. Rudy Marranchelli, presidente dell’Agia lucana, ha ripercorso le iniziative e i progetti attuati negli ultimi quattro anni e la crescita dei gruppi dirigenti dell’associazione presente con due rappresentanti lucani a Bruxelles in organismi europei. Un percorso di crescita – ha detto Marranchelli con il “passaggio di testimone” – che ha bisogno di consolidarsi per affrontare le nuove sfide. Le oltre 400 domande di partecipazione al bando della Sottomisura 6.1 del Psr 2014-2022 (primo insediamento di giovani in agricoltura) e l’interesse per il bando Ismea che mette all’asta (la settima della Banca delle Terra) 2344 ettari di aziende agricole in Basilicata – ha detto – riprovano la passione dei giovani per il comparto primario.
L’assemblea ha eletto Antonio Racioppi nuovo presidente AGIA Basilicata e vice Antonio Miseo e nominato la nuova direzione.
Nell’assemblea, il direttore Cia Potenza e Matera Donato Distefano ha anticipato la proposta di organizzare nel Metapontino una manifestazione degli agricoltori del Sud per rimettere al centro le priorità del mondo agricolo lucano e meridionale: i costi di produzione cresciuti sino circa 6 milioni di euro al mese; le quotazioni di prodotto fermi e quindi non in grado di garantire reddito; i danni provocati dalla fauna selvatica (in promo luogo cinghiali); gli effetti degli scioperi dell’autotrasporto con il rischio di ulteriore perdita di prodotto e di mercati.
Giovanna Perruolo direttrice Cia Potenza ha riferito dell’iniziativa istituzionale avviata con il primo incontro con il Prefetto di Potenza Michele Campanaro (altri seguiranno) con la consegna di un documento con le priorità da affrontare sulla base delle rispettive responsabilità istituzionali a partire dai costi di produzione ed energetici, il blocco dell’autotrasporto, i danni provocati dai cinghiali il tema delle pratiche sleali. Abbiamo esposto il malessere dell’intero comparto – ha detto – in seguito all’aumento vertiginoso dei costi di produzione. Oltre ai temi relativi ai costi di produzione sono stati esposti altre tre problematiche che vive il settore agricolo: Fauna Selvatica (ormai fuori controllo con danni incalcolabili) ; i prezzi all’origine bloccati e il fermo degli autotrasportatori. Per questi motivi la CIA dichiara lo stato di agitazione permanente degli Agricoltori Lucani.
Giambattista Lorusso, presidente Cia Potenza, ha denunciato la situazione gravissima dei costi aziendali che di fatto scoraggia i giovani a fare l’agricoltore e allontana i consumatori dall’acquisto del prodotto fresco. Anche per questo – ha detto – il credito è diventato ancora più importante per sostenere le imprese giovanili. La nuova programmazione del PSR sarà il vero banco di prova. Giuseppe Stasi, presidente Cia Matera, si è collegato dalla sua azienda per esprimere la convinzione che con i giovani, dopo la buona esperienza dei primi insediamenti, la capacità dimostrata, è possibile guardare con più ottimismo al futuro.
Per il presidente nazionale Agia Stefano Francia (intervenuto in video conferenza) il lavoro svolto da Marranchelli che ha ricoperto l’incarico di vice presidente nazionale ha contribuito a raggiungere l’obiettivo dell’istituzione della Banca della Terra per affidare ai giovani terreni pubblici in abbandono. Sono stati gli appuntamenti promossi a Tricarico negli anni passati che hanno prodotto la istituzione dell’organismo per superare le difficoltà dovute in primo luogo alla proprietà dei terreni agricoli ed evitare che la terra sia un “fatto di famiglia”. L’accompagnamento delle aziende per affrontare la fase di transizione e post pandemia – ha detto – è un compito delicato e strategico per la Cia.
Proposte operative dell’assemblea: l’istituzione dell’Osservatorio regionale dell’imprenditoria giovanile; la realizzazione di una rete tra istituti agrari e Its; l’istituzione di un fondo rotativo credito; incentivi a favore dei Consorzi di tutela dei prodotti alimentari tipiche e di qualità; l’istituzione da parte dell’Unibas di ulteriori specifici corsi di laurea.
Intanto si avvia anche in Basilicata la macchina della solidarietà di Cia a sostegno della popolazione ucraina. Mentre gli agriturismi associati si preparano ad accogliere i profughi in arrivo in Italia, mettendo a disposizione camere e locali su tutto il territorio, è partita anche la raccolta di beni umanitari.
Dopo quella di Donne in Campo e Agia prosegue il percorso individuato dalla Cia – che prevede una trentina di assemblee locali, l’ Assemblea Pensionati il 15 marzo, il 12 aprile Assemblea Provinciale Matera e il 13 aprile Assemblea Provinciale Potenza – con al centro il territorio, le aree rurali, la centralità dell’azienda agricola e il ruolo dell’agricoltura motore dell’economia locale.
Agricoltura settore che deve innovarsi e connettersi e accettare la sfida dell’economia verde e digitale. Con l’ambizione di rinnovare il ruolo di protagonismo del mondo agricolo e della filiera agro-alimentare della regione svolto nell’ultimo decennio.
La Cia lucana con le sue oltre 8.000 agricole associate – raccoglie queste nuove e complesse sfide globali derivanti dai continui e veloci cambiamenti attualizza l’importanza e la strategica funzione dei patrimoni fondiaria, agro-forestali e rurali mettendoli nell’azione programmatica.
L’assemblea ha eletto nuovo presidente Agia Cia Antonio Racioppi.
Racioppi che rappresenta anche il Consorzio Tutela Fagiolo di Sarconi ha sottolineato l’impegno ad affrontare l’attuale fase difficilissima specie per le produzioni di qualità. I costi e l’incognita della vendita – ha detto – non scoraggeranno la nostra volontà di continuare ad essere i custodi della buona agricoltura.