Stellantis, La Regina (PD): “Grazie al Ministro Orlando un fondo che sostiene il peso delle transizioni, in Basilicata parti sociali decisive”. Di seguito la nota integrale.
Si è riunito in mattinata un tavolo al Mise con i sindacati su Stellantis e, in contemporanea, a Melfi si è riunito l’Attivo dei delegati dello stabilimento Stellantis e Indotto alla presenza delle Segreterie Regionali. Per il gruppo l’Italia è centrale ma non c’è stata una rassicurazione sulla questione occupazionale che riguarda soprattutto Melfi.
Grazie al lavoro del Ministro Orlando si sta lavorando per trasformare Sure in un fondo strutturale dedicato appositamente a guidare, gestire ed attenuare l’impatto delle transizioni in modo da creare un superammortizzatore europeo che sostenga le transizioni perché gli obiettivi climatici e ambientali sono un beneficio per tutto il continente ma il peso di queste trasformazioni e delle misure necessarie ricade in modo diseguale. Un primo segnale decisivo, insieme all’aumento della produzione di Panda a Pomigliano fino al 2026 e la conferma della gigafactory a Termoli.
Questo mentre in Basilicata assistiamo all’accerchiamento di un impotente Presidente Bardi da parte di un gruppo dirigente inadeguato, mosso unicamente da interessi personali.
Trovo molto utile il tavolo che si terrà lunedì prossimo in Confindustria Basilicata fra sindacati, delegati e direzione aziendale del gruppo SitLogistic FDM dell’indotto di Melfi. È necessario fare chiarezza sull’organizzazione del lavoro che si vuole ridefinire nelle aziende logistiche dell’area industriale di Melfi, a fronte delle dichiarazioni di Stellantis e sugli eventuali efficientamenti che impatteranno sull’occupazione e sulle condizioni di lavoro.
Non possono essere i lavoratori e le lavoratrici a pagare la transizione e le crisi industriali e di settore, le flessibilità e la riduzione dei costi che si annunciano in Stellantis.
Proprio in questo senso è centralissimo il lavoro del Ministro Orlando sul superammortizzatore europeo insieme a quello delle parti sociali, specialmente in Basilicata, dove le istituzioni sono in ostaggio da oltre un mese.