Si è tenuto nella giornata di giovedì 10 marzo l’Attivo dei Delegati di Fim, Fismic, Ugl e Uilm di Stellantis e di tutto l’indotto di San Nicola di Melfi.
Attivo molto partecipato che si è aperto con un minuto di silenzio per le vittime innocenti della guerra in Ucraina; in tal senso si è deliberato di mettere in campo un’azione vera di solidarietà e di aiuto alle popolazioni colpite dal conflitto, che verrà delineata nella prossima riunione.
L’attivo ha messo al centro del dibattito le problematiche relative alla fase congiunturale sempre più drammatica ma anche una discussione in relazione all’incontro tenutosi al Mise tra Governo, Stellantis e Organizzazioni Sindacali.
Per quanto concerne l’incontro al Mise e soprattutto nel piano Italia presentato ieri, gli stessi confermano che le scelte fatte il 25 giugno, attraverso l’accordo tra Stellantis e le Organizzazioni Sindacali Territoriali, sono quelle giuste, ovvero quelle di rendere lo stabilimento di Melfi al centro degli stabilimenti non solo italiani, attraverso la produzione delle quattro vetture di segmento medium multimarca, totalmente elettriche, che fanno ben sperare per il futuro dello stabilimento lucano.
E sicuramente ancora una volta il sindacato lucano, nella lungimiranza e soprattutto negli accordi, ha fatto sì che si arrivasse a questo risultato ma sicuramente tutte le questioni non sono ancora risolte e soprattutto dal punto di vista della tempistica attendiamo che si faccia chiarezza affinché si possa iniziare a stabilire un progetto condiviso, anche perché, per quanto concerne l’indotto, le nostre preoccupazioni restano ancora tutte sul tavolo, perché ad oggi nelle future gare dell’assegnazione dei particolari non conosciamo in primis quali prodotti serviranno per le macchine del futuro ma soprattutto riteniamo fondamentale che a Melfi si arrivi ad un vero patto sociale che possa garantire il legare le attività ai lavoratori.
In sintesi a Melfi non si può e non si deve perdere nessun posto di lavoro.
La fase congiunturale e la carenza degli approvvigionamenti di semiconduttori che, in queste ore ancora di più con la tremenda guerra in Ucraina, vede l’acuirsi di tale problematica, mette a rischio qualsiasi tipo di programmazione anche settimanale di lavoro; infatti si è passati dal paventare i 20 turni settimanali che avrebbero permesso di annullare l’esubero ma, ad oggi, non si riesce neanche da organizzare lo stabilimento su 10 turni.
Pertanto bisogna definire in modo chiaro un percorso, innanzi tutto di ammortizzatori sociali speciali, ma soprattutto un aiuto al reddito dei lavoratori che sempre di più, con l’aggravarsi dell’aumento dei costi specialmente sui carburanti e non solo, ormai fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.
Inoltre ribadiamo con forza che per quanto concerne questo continuo richiamare all’efficienza degli stabilimenti, l’abbiamo detto ma lo ribadiamo, che l’efficienza si fa sugli sprechi, non sui lavoratori.
Ecco perché abbiamo detto che non siamo disponibili a nessun insourcing, cosi come stabilito dall’accordo del 25 giugno, perché i problemi dello stabilimento non possono essere riversarti sui lavoratori della logistica di Melfi.
In più, per quanto riguarda i metodi e le metriche del lavoro dello stabilimento, non si possono fare eludendo la sicurezza, le norme del nostro Paese e il contratto in essere (WCM).
Se si vuole ci sono gli spazi e i margini per attaccare gli sprechi e non far pagare sempre il lavoro e i lavoratori.
Mar 11