A Botosani, città rumena di frontiera con l’Ucraina, nel 17° giorno di guerra, il “campo base” della solidarietà lucana è in piena attività.
Il Gruppo Solidarietà ed Emergenza dell’Associazione Cuochi Italiani, coordinato dalla sede di Palazzo Italia Bucarest, si sta occupando della distribuzione di aiuti arrivati con un primo tir da Corleto Perticara, ai profughi da giorni fuggiti dalla guerra. Francesco Magaldi, ceo di Facefood Romania, originario di Corleto Perticara, coordina le operazioni.
“Personalmente, quando è iniziata la guerra e ho visto che le condizioni del popolo ucraino che stava iniziando a lasciare l’Ucraina e venire in Romania – racconta Francesco – mi sono fermato nel mio ufficio e mi sono chiesto cosa potevo fare per aiutare”. Preso subito il telefono ha chiamato il presidente di un’associazione nella sua città natale, la Pro Loco di Corleto. Con Antonio Gallo, presidente dell’associazione, hanno deciso di raccogliere cibo e tutto il necessario per le persone che attraversano il confine. La seconda cosa che ha fatto è stata informare il pubblico che sta mettendo a disposizione il suo caffè a Botoșani, per offrire un pasto caldo a chi si trova in Ucraina. Francesco è andato fino in Italia per mostrare video e foto alle persone lì per vedere che tutto è reale e che il bisogno di aiuto è molto alto.
“Quando sono arrivato, non potevo credere che una città così piccola potesse essere organizzata in modo così rapido ed efficiente. Sono stato travolto da emozioni, gioia e gratitudine perché sono riuscito a unire migliaia di persone dall’Italia alla Romania, e questo senza soldi, senza sostegno politico, solo con fiducia in Dio e con il desiderio di aiutare le persone in difficoltà”. A rendere efficace l’intervento il sostegno del GSE, oltre che di varie associazioni di Corleto e dei paesi limitrofi, di Lucia Guarini, che fa parte dell’Associazione Potenza Anteas, che ha contribuito enormemente a questo progetto.
Palazzo Italia Bucarest – con Giovanni Baldantoni che è presente a Botosani ed Enza Barbaro presidente Associazione Cuochi Italiani – ha avviato una raccolta di fondi che coinvolge numerose comunità della Basilicata, con aiuti in frontiera e sul territorio. Da tanti comuni lucani – racconta Giovanni Baldantoni, regista del “cuore pulsante” della solidarietà, la sede di Palazzo Italia, trasformata in un mega centro raccolta e smistamento – si rivolgono a noi perché non sanno come far arrivare prodotti alimentari, vestiario, medicine e chiedono la certezza che gli aiuti arrivino a chi ne ha bisogno nel più breve tempo possibile.