Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto con la quale commenta la notizia dello stanziamento di 50 milioni di euro alla Basilicata, fondi derivandi dal programma dei cosiddetti “Obiettivi di servizio”.
“I 50 milioni di euro derivanti alla Basilicata dalla ripartizione di fondi del programma dei cosiddetti “obiettivi di servizio” , misure per infanzia, anziani, giovani, ecc., a cui si aggiungono altri due milioni per avviare il credito d’imposta per l’assunzione di soggetti disagiati sono davvero poca cosa. Non credo affatto che ci si possa accontentare di quello che passa il convento”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto, secondo il quale “non si tratta di dividersi sulla valutazione se il bicchiere è mezzo pieno o è mezzo vuoto, quanto piuttosto di ammettere che lo svantaggio della Basilicata rispetto alle altre regioni si chiama petrolio che ci fa uscire dall’Obiettivo 1 e quindi ci colpisce due volte per effetto dell’operazione di rimodulazione dei fondi Ue che è alla base del cosiddetto Piano anti-povertà del Governo con il rastrellamento di fondi europei già destinati alla Basilicata come ad altre Regioni del Sud.
E’ inutile continuare a girarci intorno: o la questione della gestione del petrolio si affronta con una strategia complessiva e definitiva oppure – continua Benedetto – dovremo accontentarci delle elemosine di Governo, Ue e petrolieri. Anche le notizie di stampa sui nuovi consistenti investimenti dell’Eni non solo in Kazakhstan come in altri Paesi del Mondo ma in Italia, in Lombardia, Sicilia e Sardegna rinnovando quell’interesse per la chimica che in Valbasento porta ancora i segni evidenti della politica di rapina del territorio, ci confermano i piani del “cane a sei zampe”. L’Eni, sicuramente trincerandosi dietro l’alibi della stasi del Memorandum sul petrolio, preferisce l’estero, persino nel campo delle energie rinnovabili e – dice Benedetto – è interessato tutt’al più a finanziare da noi qualche progetto di cultura e di spettacolo. Per noi invece la partita con l’Eni in Valbasento è tutt’altro che chiusa, mentre il settore ha ampi margini di sviluppo, anche in termini di filiera e sono convinto che attraverso un partenariato pubblico-privato ed una efficiente cabina di regia con l’Eni si possano trovare le soluzioni che tutti si attendono, in termini di crescita del Pil e di sostenibilità, non solo ambientale ma anche occupazionale. Al 2015, e cioè al raddoppio della produzione, dobbiamo arrivare già preparati, con risorse professionali capaci e di valore, in grado di entrare a far parte dei cicli produttivi. Qualche giorno fa ho proposto l’istituzione della “Petrolucana”, una public company controllata direttamente dalla Regione per ottimizzare al massimo i profitti, i benefici fiscali, le ricadute imprenditoriali ed occupazionali indirette e dirette dell’estrazione del petrolio e del gas di derivazione dai pozzi, per compiere attività di finanza non speculativa e contestualmente per garantire il massimo della tutela di ambiente, territorio e salute dei cittadini. Non vorrei – conclude – che fosse considerata una boutade; vorrei che segnasse una svolta di approccio al problema petrolio”.