Polemica tra Leone e Bardi, intervento Consigliere regionale Zullino (Lega). Di seguito la nota integrale.
Nella seduta consiliare di ieri si è consumata la pagina più brutta della storia democratica della Regione Basilicata, drammaticamente conclusasi con la chiusura dei lavori dettata dalla sottrazione al dialogo.
Volendo usare quale parametro lo stadio di maturazione del pensiero umano credo che sia prematuro, per questa maggioranza, addentrarsi in ragionamenti filosofici di etica e di estetica della politica (poiché questi attengono ad uno stadio di piena maturazione cognitiva) in quanto sembra manchi un completo processo di alfabetizzazione politica e di vero e sano rispetto dei principi di democrazia e di rappresentanza.
Da uomo posso umanamente comprendere il discorso del consigliere Leone tuttavia da consigliere regionale non posso condividere le modalità e il rigetto democratico urlato nella massima assise regionale.
Da uomo e da consigliere regionale non comprendo affatto la risposta del Presidente della Regione che nella sua veste istituzionale avrebbe dovuto fare sintesi prima (in sede di definizione della nuova giunta) delle istanze dei rappresentanti democraticamente eletti – aderenti a partiti di una coalizione – per non ritrovarsi poi a rispondere in maniera impulsiva alle esternazioni del consigliere Leone. L’unico elemento politico “surreale” del discorso del Presidente (tralasciando le risposte personali) è la negazione della stesura della bozza della riforma sanitaria che è stata inviata ai consiglieri regionali tutti e alle parti sociali. Questo è un dato oggettivo e politico che non può essere rinnegato, salvo che io abbia dimenticato la funzionale interpretazione della scrittura (non so più leggere).
Da consigliere regionale di maggioranza non comprendo ancora lo strappo consumato dal Presidente della Regione nei confronti di un partito della coalizione in quanto non riesco ad immaginare un’altra maggioranza. L’Etica ed estetica della politica camminano di pari passo con il semplice e umile rispetto dei principi democratici: i lucani ci hanno premiato come coalizione e non sarebbe corretto umanamente e politicamente prenderli in giro.
Forse è stata persa l’ultima occasione per dare inizio al cambiamento tanto proclamato ai lucani.
A volte chiedere scusa e dire di avere sbagliato non è segno di debolezza! Così funziona nelle famiglie, nelle reti sociali e nelle Istituzioni democratiche.