Precari Sanità: “Ancora ottime notizie dal Decreto Legge riaperture proroghe ai sanitari”. Di seguito la nota integrale.
È doveroso garantire un futuro a chi ha consentito di sostenere i servizi sanitari in emergenza, nei nostri ospedali e nei servizi territoriali. Si deve evitare che chi ha accettato chiamate a tempo determinato, da graduatorie aperte, avvisi pubblici o manifestazioni d’interesse, non esca dal sistema sanitario. Sia perché la pandemia ha reso possibile un’accelerazione nell’inserimento di nuove professionalità in un sistema sanitario in cui erano già presenti enormi carenze, sia perché si potrebbe cadere nel paradosso di dover ricorrere ad altro precariato, creando un “dumping” tra attuali e futuri precari. Il Governo, con il Decreto Legge riaperture, che sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta ufficiale, proroga ulteriormente i contratti Covid oltre il 31/03/2022 e sembra andare nella giusta direzione. L’ASP ha già provveduto a prorogare fino al 30 Giugno 2022, e chiediamo al San Carlo di fare lo stesso. Inoltre lanciamo un appello alla Regione Basilicata affinché metta in campo un confronto serio con il sindacato su questo tema importante al fine di stabilire i criteri previsti dalla legge di Bilancio ai fini della stabilizzazione così come hanno fatto altre Regioni. Tassello centrale di un complessivo intervento straordinario che da tempo chiediamo per il potenziamento, in modo stabile, del personale sanitario. La programmazione del triennio e i nuovi concorsi, così come le assunzioni in via straordinaria durante il COVID,sono un primo passo concreto, è sarà necessario investire e programmare assunzioni per compensare il drastico calo dovuto a pensionamenti e mancate assunzioni negli anni precedenti. Bisogna condividere con la Regione Basilicata l’obiettivo di non perdere nessuna unità lavorativa. Resta imprescindibile per noi garantire, nell’immediato, la continuità lavorativa di chi si è messo a disposizione del Servizio Sanitario Pubblico, in alcuni casi anche lasciando contratti a tempo indeterminato nel privato e poi tracciare percorsi, all’interno delle norme e delle leggi, che non lascino i lavoratori nell’incertezza, ma diano loro una prospettiva di stabilizzazione, con l’accelerazione per l’espletamento dei concorsi unici regionali ancora fermi al palo e delle mobilità che sono in essere. Il rispetto e la gratitudine che tutti noi sentiamo di dover dare a chi ogni giorno si occupa della nostra salute, devono tradursi, da parte di chi governa e ha la responsabilità di questo processo, nel diritto a un’occupazione stabile e di qualità, perché estendere il perimetro della sanità pubblica, a partire dall’investimento sul lavoro, è strategico e imprescindibile per la garanzia del diritto alla salute di tutti i cittadini.