Una delegazione della Uilpa della Basilicata, guidata da Bruno Dicuia, Segretario regionale confederale UIL Basilicata e Coordinatore Nazionale UILPA-Lavoro, ha partecipato oggi a Roma alla manifestazione azionale
dei dipendenti dell’Ispettorato del lavoro e dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, promossa da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Confintesa Fp, Confsal Unsa e Usb Pi.
I lavoratori dell’Ispettorato del lavoro – sottolinea Dicuia – sono da quasi tre mesi in stato di agitazione per l’ultimo atto consumato a loro danno per la mancata inclusione tra coloro dipendenti di tutti i ministeri a cui sarà riconosciuta la perequazione della indennità di amministrazione. Sin dalla sua costituzione, avvenuta con dlgs. 149/2015 l’Ispettorato Nazionale del lavoro nato da una costola del Ministero del lavoro, per meglio ottimizzare la vigilanza sulla corretta applicazione della legislazione sociale e sicurezza sui posti di lavoro ha evidenziato una evidente stortura disponendo che l’INL nasceva a costo zero, ovvero senza alcun onere aggiuntivo per le finanze statali. Tutto il personale, ispettivo e non, in servizio presso le sedi territoriali sparse in tutta Italia e della Direzione Generale per l’attività ispettiva del Ministero del lavoro è stato incardinato nell’organico del nascente Ispettorato Nazionale del Lavoro al quale si manteneva l’applicazione del CCNL Ministeri. Il “costo zero” ha determinato difatti una insensata penalizzazione sia del personale e ancora di più per l’attività istituzionale dello stesso INL che non ha l’autonomia gestionale di una vera agenzia senza alcun margine organizzativo proprio. Questo ha determinato – aggiunge Dicuia – uno stato che possiamo definire quasi “comatoso” sotto ogni aspetto funzionale, organizzativo e di organico, questo ha determinato una sensibile situazione di sottorganico di personale molto sentito soprattutto nelle sedi territoriali. A questo si aggiunga che con DL 146/2021 sono state attribuite all’INL ulteriori compiti di controllo in tema di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, sino ad allora di esclusiva competenza delle Aziende Sanitarie, proprio per fronteggiare ed arginare il triste fenomeno degli infortuni e delle morti sul lavoro grave piaga sociale troppo presente.
L’ulteriore beffa a danno dei lavoratori dell’INL – afferma il dirigente della Uil – è stata l’ esclusione dalla progressiva armonizzazione dei trattamenti economici accessori, riconosciuti con le indennità di amministrazione, acuendo ancora di più un’ingiustificata differenziazione di trattamento economico tra personale appartenente al medesimo comparto Funzioni Centrale decisione conclamatasi con il DPCM 23 dicembre 2021.m L’entrata in vigore del provvedimento, con la Gazzetta Ufficiale serie generale n° 59 dell’ 11 marzo 2022, colpisce ingiustamente ed indiscriminatamente tutto il personale dell’INL, tanto quello inquadrato nelle aree Area Funzionali che la dirigenza. Smentendo di fatto i propositi coi quali il Governo dichiarava di puntare al rilancio dell’INL, al fine di contrastare in modo quanto più efficace possibile il lavoro sommerso, illegale e la sicurezza e le morti sui luoghi di lavoro. Ancora una volta è difficile comprendere le ragioni che sono alla base di una scelta politica tanto infelice quanto discriminatoria nei confronti di tutti i dipendenti dell’INL.
Per la UILPA l’importante ruolo sociale svolto dai lavoratori dell’INL deve trovare finalmente adeguata attenzione della politica nazionale e locale, non si possono fare le nozze con i fichi secchi, occorre provvedere a finanziare adeguatamente l’istituto a cui sono stati affidati questi compiti istituzionali essenziali.