Si è conclusa lo scorso 3 ottobre la mostra antologica dedicata a Dino Basaldella, ubicata nel complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, e nel MUSMA, Museo di Scultura Contemporanea di Matera, nei Rioni Sassi.
I risultati della mostra sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa presso la sede del Circolo Culturale La Scaletta, organizzatore della rassegna. Ammontano a circa 10.000 i visitatori dell’esposizione di scultura contemporanea, provenienti sia dall’Italia, sia dal resto del mondo. Tale risultato può considerarsi lusinghiero, e conferma il positivo gradimento che tali eventi riscuotono verso un pubblico cosmopolita e competente.
Il presidente del Circolo La Scaletta, Nicola Rizzi, ha illustrato i programmi del Circolo, affiancato dal curatore delle “Grandi Mostre nei Sassi”, Giuseppe Appella.
Sarà dedicata all’artista vivente Kengiro Azuma la 24ª edizione delle “Grandi Mostre nei Sassi di Matera”, in programma da giugno ad ottobre 2010.
La mostra, che si avvarrà, come al solito, di giovani studiosi italiani e stranieri, comprenderà 80 sculture, 40 disegni e 20 gioielli datati 1946-2008. Le opere verranno suddivise tra le chiese rupestri Madonna delle Virtù e S. Nicola dei Greci (Grandi sculture) e il Musma (Piccole sculture, disegni e gioielli). La biblioteca Scheiwiller, inoltre, ospiterà una ricca messe di immagini e documenti, in maggior parte inediti, e tutti i filmati realizzati su Azuma in occasione delle opere monumentali sistemate in parchi e musei di tutto il mondo.
L’opera di Azuma, pur se maturata accanto all’esperienza di uno dei maggiori scultori occidentali, qual è stato Marino Marini, ha conservato nel suo stile l’astratta e rigorosa simbologia tipica dello spirito orientale, richiamo diretto della filosofia Zen. A questa astrazione, però, ha saputo sempre opporre il peso reale della materia da cui è riuscito a sottrarre ogni sotterranea capacità plastica da esaltare in uno spazio che rendesse evidenti, mediante sottili trapassi luminosi, le superfici dei riquadri, le incrinature dei piani, il gioco di pieni e di vuoti, il ritmo delle lastre parallele di metalli portati al più alto grado di raffinatezza espressiva. In questa costante alternativa o intreccio di giochi d’ombra, di buchi ora scuri e profondi ora trapassati da parte a parte, quasi tendesse a ricomporre l’unità spaziale nell’ordito stesso della scultura, è evidente la concezione filosofica Zen corrispondente al contratto tutto-nulla, all’immedesimazione tra le due forze che elidendosi si identificano l’una nell’altra.
Ha scritto Azuma: “In tutti questi anni vissuti in un paese straniero ho inserito nella mia attività di scultore, dentro certe forme, tanto le cose della natura quanto aspetti diversi del pensiero umano che si plasma nella realtà quotidiana, così come il mio personale modo di vivere. Sono pienamente convinto che la vita non è altro che un incessante sforzo diretto all’avvicinamento dell’assoluto. Che cosa è l’assoluto? Mi pare che la vita e l’arte siano completamente immerse nel mistero”.
Kengiro Azuma è nato nel 1926 a Yamagata, in Giappone.
Dal 1946 frequenta la sezione di scultura dell’Università d’Arte di Tokyo, laureandosi nel 1953.
Nella stessa Università è assistente fino al 1956. Ottenuta una borsa di studio dal governo italiano, si trasferisce a Milano e frequenta per quattro anni i corsi di Marino Marini, all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si diploma nel 1960. Qui, per tutti gli anni Ottanta, insegnerà scultura. Diventa assistente personale di Marino fino al 1979, quindi, fino al 1983, membro del comitato scientifico
della Fondazione intestata al grande scultore toscano. Accademico di San Luca dal 1993, nel 1995 riceve dall’Imperatore del Giappone la decorazione “Shijnhosho” e nel 1996 l’Ambrogino d’oro.
La prima personale di Azuma è del 1958 a Yamagata. Seguiranno, tra le tante, le mostre di Milano (Minima, 1961 e 1962; Toninelli, 1963, 1966, 1969), Roma (Galleria L’obelisco, 1962, Toninelli, 1969), Venezia (Il Cavallino, 1962), Stoccarda (Galleria Senatore, 1964, 1967), Essen (Forum Haus, 1964), Den Haag (Galleria Nouvelles Images, 1972, 1975, 1983, 1989), Tokyo e Osaka (Contemporary Sculpture Center, 1974, 1978), Belgrado (Galleria 73, 1976), Monza (Villa Reale, 1979), Zurigo (Galleria Suzanne Bollag, 1980), Lugano (Galleria Pieter Coray, 1981), Mendrisio (Museo d’Arte, 1994).
Le partecipazioni, a livello internazionale, dal 1961, toccano i musei e le piazze di Venezia, Milano, Tokyo, New York, Kassel, Firenze, Parigi, Basilea, Lugano, Colonia, Spoleto, Londra, Mantova, Salisburgo, Roma dove, e sono solo alcuni, vengono conservate le sue opere.
Per il quarto anno consecutivo, Total Italia sostiene le “Grandi Mostre nei Sassi”, come confermato dal responsabile comunicazione Massimo Dapoto, presente alla conferenza.