“La valorizzazione ai fini turistici e culturali dei tracciati ferroviari dismessi. Un’ipotesi di sviluppo locale per alcune aree interne del Mezzogiorno d’Italia” è il titolo della tesi della dottoressa Lucia Grazia Varasano, laureata in Scienze del Turismo e dei Patrimoni Culturali nell’Università degli studi della Basilicata, e incentrata sulla comparazione tra il modello realizzato in Spagna per la valorizzazione, gestione e fruizione turistica, del patrimonio ferroviario dismesso, e quello adottato in Italia, ancora debole e poco strutturato, proponendo un’ipotesi di valorizzazione turistica di due tracciati ferroviari dismessi: la Lagonegro-Spezzano Albanese e la Matera-Montalbano Jonico.
La tesi ha ricevuto il Premio Speciale “Riuso Ambientale” – Premio “Laura Conti 2021” (promosso dall’Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” e dalla Fondazione ICU sui lavori che trattano tematiche ecologiche). L’obiettivo – partendo dall’analisi del programma spagnolo “Vías Verdes”, dei progetti di riconversione turistica degli ex tracciati ferroviari e delle best practice di fruizione turistica – è stato quello di dimostrare che il sistema spagnolo per la valorizzazione delle linee ferroviarie dismesse può servire come modello da adottare in Basilicata (e più in generale nel territorio italiano) per la nascita, lo sviluppo e il consolidamento di una rete di itinerari pedonali e cicloturistici, realizzati grazie alla riqualificazione delle ferrovie dismesse e considerati elementi capaci di rivitalizzare le aree interne. Le due tratte lucane (Lagonegro-Spezzano Albanese e Matera-Montalbano Jonico) possono essere considerate come elementi strategici di sviluppo territoriale, oltre che un’occasione di rilancio del turismo sostenibile. La riconversione della Matera-Ferrandina-Pisticci-Montalbano Jonico consentirebbe la promozione di nuove forme di turismo lento, decongestionando l’afflusso turistico nella città dei Sassi e spingendo verso la diversificazione dell’offerta turistica regionale a vantaggio dei territori emergenti di prossimità. La valorizzazione della Lagonegro-Spezzano Albanese (di prossima inaugurazione) può riverberare il tessuto delle aree interne del Lagonegrese-Pollino mettendo in rete le risorse culturali, naturalistiche e antropiche dei piccoli centri, a partire dalla vicinanza con la costa di Maratea. L’attività di ricerca svolta nell’Unibas dalla dottoressa Varasano sta continuando con la borsa di dottorato dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, per studiare la riconversione delle ferrovie dismesse e i modelli di governance per lo sviluppo locale delle aree interne, con un focus sulla Basilicata. L’ipotesi progettuale proposta per la ciclovia Lagonegro-Rotonda è divenuta reale. Oggi, infatti, in qualità di assegnista di ricerca dell’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea – Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isem-Cnr) l’autrice lavora al progetto “Paesaggi ferroviari lucani per la sostenibilità del territorio e lo sviluppo locale. Un cammino green lungo la Lagonegro-Spezzano Albanese”, finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica a valere sul “Bando per la promozione di progetti di ricerca a supporto dell’attuazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile”: i risultati saranno resi pubblici al termine del progetto (giugno 2022), e contribuiranno alla stesura della nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. La ricerca condotta sulla Lagonegro-Spezzano Albanese si è anche “tradotta” in un docufilm – di cui Varasano è autrice e sceneggiatrice – dal titolo “Sentieri di ferro”, prodotto dalla “Digital Lighthouse”, con protagonista l’attore lucano Rocco Papaleo. “Sono molto grata all’Università della Basilicata – ha detto la dott.ssa Varasano – per la qualità dei docenti e della didattica, e per avermi offerto l’opportunità di vivere locale e pensare globale, incoraggiando al contempo lo sguardo sul territorio e sul contesto mondiale grazie ai programmi di mobilità internazionale. Mi auguro che la mia testimonianza possa essere di supporto a quanti decideranno di intraprendere gli studi universitari nel nostro ateneo”. Il Relatore della tesi, il Professore Ordinario di Geografia economico-politica, Luigi Stanzione, ha spiegato che “i risultati conseguiti dalla dott. Lucia Varasano appaiono lusinghieri ed incoraggianti per chi, come noi, da tempo sottolinea l’importanza per la Basilicata (e non solo) di potenziare progetti e programmi dedicati al turismo lento ed ecosostenibile. Solo una tale scelta potrà ulteriormente valorizzare il patrimonio di cultura e ambiente di cui molte regioni italiane sono dotate. Sottolineo, però, che tali risultati, anche solo sul piano della ricerca, sono perseguibili quando il lavoro è accompagnato e seguito da docenti appartenenti a discipline diverse e nel confronto con esperienze praticate all’estero, come è avvenuto per il lavoro della Varasano”.
PREMIO LAURA CONTI
La tesi ha ricevuto il Premio Speciale “Riuso Ambientale” – Premio “Laura Conti 2021”, promosso dall’Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” e dalla Fondazione ICU al fine di premiare le tesi che trattano tematiche ecologiche, ed è dedicato a Laura Conti, divulgatrice ambientale italiana tra le fondatrici (e a lungo dirigente) della Lega per l’Ambiente, conosciuta oggi come “Legambiente”.
DOCUFILM “SENTIERI DI FERRO”
trailer visibile al link https://vimeo.com/515212658
Il documentario “Sentieri di Ferro” racconta il fenomeno delle Greenways e delle reti di mobilità dolce realizzate attraverso la valorizzazione di antichi tracciati in disuso che diventano elementi chiave per promuovere il turismo sostenibile e responsabile e le forme di sviluppo locale ad impronta ecologica zero.
Un cambiamento epocale di una società che transita verso la green economy e cerca di migliorare la qualità del proprio stile di vita, rendendolo sempre più rispettoso dell’ambiente e del pianeta. La nostra storia parte da un’esperienza avviata in una regione del Sud Italia, la Basilicata, e ha come protagonista un’antica ferroviaria abbandonata che un tempo collegava piccoli paesi dell’entroterra calabro-lucano. Il tracciato ormai dismesso è stato riconvertito in una greenway di grande valore storico e ingegneristico che diventa il percorso fisico e narrativo del nostro racconto. Un viaggio lento che si snoda tra ricchezze naturalistiche, paesaggistiche, culturali e storiche, alla scoperta di piccoli borghi e aree protette, percorrendo il sentiero antico di un’imponente infrastruttura che svetta con la sua maestosità in un contesto tutto da scoprire.