“La prevenzione delle gastriti”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 53° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Lo stomaco rappresenta la prima tappa di tutto ciò che l’organismo introduce dall’esterno, del cibo e di tutte le sostanze ingerite, e con questi hanno accesso anche i microrganismi, i batteri, i virus, i parassiti. Per fortuna lo stomaco ha validi meccanismi difensivi nei confronti dei vari aggressori, tra cui il principale è proprio l’acido cloridrico da esso prodotto che ha una funzione importantissima nella prima digestione degli alimenti e rappresenta anche una difesa contro molti fattori aggressivi, microbi, virus, parassiti, introdotti coi cibi. Questa aggressività dell’acido cloridrico, a volte, quando si rompono gli equilibri, è responsabile di alcune patologie che, sino alla scoperta degli Inibitori della Pompa Protonica, circa 30 anni fa, potevano essere anche molto severe.
Le cause delle infiammazioni dello stomaco, o gastriti, sono davvero tante ma in questa sede, in cui l’obiettivo è la prevenzione e la diagnosi precoce, accennerò solo a quelle più frequenti: la gastrite cronica da Helicobacter pylori, la gastrite acuta erosiva, la gastrite cronica atrofica.
LA PREVENZIONE DELLA GASTRITE DA HELICOBACTER PYLORI (Hp)
Ritengo che conoscere qualcosa su questo batterio sia importante per capire come si può prevenire la sua infezione e le conseguenze di questa.
E’ uno dei batteri più antichi tra quelli che possono infettare l’uomo e, dagli studi del suo patrimonio genetico, si è calcolato che l’Hp infetta l’uomo da quasi 56.000 anni, dal paleolitico inferiore. L’uomo è, tra gli esseri viventi, il più grande serbatoio di questo batterio che non solo trova il suo habitat naturale nello stomaco, ma necessita, per la sua sopravvivenza, dell’acido cloridrico da questo prodotto; ha una forma a spirale, da cui il nome, e con i suoi flagelli si muove liberamente nella parete mucosa interna dello stomaco. E’ diffusissimo in tutto il mondo e si calcola che infetta più del 50%, in media, della popolazione mondiale, andando da un 20% nei paesi più progrediti dell’occidente all’80 % in alcuni paesi sottosviluppati, dove le condizioni socio-economiche, l’affollamento, la mancanza di acqua corrente nelle case, i sistemi fognari inefficienti, ne favoriscono lo sviluppo.
Nei paesi progrediti la maggior parte dei bambini in tenera età è infettato dall’Hp, che viene poi eliminato spontaneamente tanto che a 10 anni diventa raro, per crescere nuovamente nel corso degli anni tanto che tra i 18 e i 30 anni infetta il 10 % degli adulti ed aumenta progressivamente sino ad infettare il 50% della gente al di sopra dei 60 anni. Essendo eliminato con le feci la via più frequente di infezione è quella fecale-orale. Non è trasmesso per via orale-orale tanto che i dentisti non hanno una incidenza più alta della popolazione normale, e non si trasmette neppure coi baci sulla bocca; mentre viene trasmesso attraverso il contenuto gastrico, infatti i medici e gli infermieri gastroenterologi che effettuano gastroscopie hanno una incidenza più elevata, come le madri che vengono in contatto col vomito dei bambini e il personale degli asili nido, questo spiega anche la grande diffusione tra i bambini in tenera età.
Meccanismi e patologie da Hp
Ma non in tutti i soggetti infettati da Hp si sviluppa una patologia; solo in circa il 10% dei casi il batterio determina un’infiammazione della parete interna dello stomaco, che, col tempo, in alcuni soggetti, conduce ad un’alterazione delle cellule gastriche portando alla gastrite o all’ulcera gastro-duodenale; in alcuni casi le cellule possono cambiare lentamente i loro caratteri (metaplasia intestinale e displasia) sino a costituire la base per lo sviluppo del cancro dello stomaco, o di alcuni linfomi. La scoperta, da parte di Barry Marshall’s e di Robin Warren, negli anni ottanta del secolo scorso, dell’Hp e delle terapie per sconfiggerlo, ha rivoluzionato il campo della medicina e perciò furono insigniti, nel 2005, del premio Nobel nel campo della ricerca medica. Infatti, prima della scoperta dell’HP, l’ulcera gastroduodenale era una patologia molto diffusa e le sue gravi complicazioni, l’ulcera, l’emorragia e la perforazione, erano tra i principali fattori di morte. Il batterio infetta solo le cellule della mucosa dello stomaco o di altri tratti vicini, come il duodeno o l’esofago al confine con lo stomaco, dove la mucosa può assumere caratteri atipici (metaplasia intestinale o displasia) e questo spiega l’ulcera duodenale o lo sviluppo di un tumore dell’esofago con le caratteristiche di quello gastrico.
Vista l’elevata diffusione dell’Hp una prevenzione primaria, che dovrebbe consistere nella eliminazione dell’Hp (che infetta l’uomo da 56.000 anni e che colpisce sino all’80% della popolazione), non è possibile attuarla; si può fare però una prevenzione secondaria, in particolare nelle aree dove la prevalenza di Hp è elevata, in Africa, Asia, Medio Oriente, America latina. Nei pazienti affetti da ulcera gastroduodenale, cancro in fase precoce dello stomaco o linfoma, è indicata la ricerca dell’Hp perché la sua eradicazione può sicuramente favorire la guarigione (insieme all’asportazione chirurgica se si tratta di cancro).
Anche nei Paesi con prevalenza bassa di Hp, cioè in quelli occidentali, può essere indicata la ricerca dell’Hp se il paziente, anche giovane, ha sintomi quali sazietà precoce, senso di peso allo stomaco dopo aver mangiato, perdita di peso, nausea, vomito ricorrente, storia familiare di ulcera gastro-duodenale o di cancro dello stomaco e anche nei pazienti con apparente dispepsia funzionale e EGDS negativa. E’ consigliata la ricerca dell’Hp anche nella gente senza sintomi, residente o proveniente da un Paese a rischio, cioè Africa, Asia, Medio Oriente, America Latina, che presenta una familiarità per ulcera gastroduodenale o cancro gastrico, perché la positività dell’Hp e la sua successiva eradicazione possono prevenire l’evoluzione verso l’ulcera ed il cancro.
La prevenzione dell’infezione dell’Hp e delle sue conseguenze (gastrite cronica, ulcera gastro-duodenale, linfoma gastrico, cancro gastrico), nei paesi sottosviluppati (presente nell’80% della popolazione!) passa sicuramente attraverso il miglioramento delle condizioni igienico ambientali. Nei paesi occidentali la prevenzione passa attraverso l’identificazione dei soggetti affetti da Hp (20% della popolazione) e, una volta identificati i soggetti positivi, attraverso uno dei tanti protocolli a nostra disposizione che portano all’eradicazione dell’Hp in una buona percentuale dei casi.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it