Mercoledì 30 marzo 2022 al Cinema Guerrieri in piazza Vittorio Veneto a Matera è in programma il film “Sesso Sfortunato o Follie Porno”
di Radu Jude (Romania/Croazia/Repubblica Ceca, 2021).
Orari: 17:30 – 19:35 – 21:40
Posto Unico: 5 euro.
Il manierismo elegante di film come Aferim! (2015) e Scarred Hearts (2016) ha lasciato il posto a un luddisimo cinematografico dichiaratamente… ludico che nella polemica frontale verso l’involuzione politica della Romania ha offerto nuova linfa al cinema di Radu Jude. Il film spartiacque, ovviamente, è I Do Not Care If We Go Down in History as Barbarians (2018), documentario sui generis nel quale il regista rilegge le pagine più buie della storia del suo paese. Osservando le cose da lontano, probabilmente non ci si rende conto della violenta alzata di scudi che il film ha provocato in Romania, che ha portato addirittura all’esclusione del regista dalla possibilità di accedere ai fondi di finanziamento nazionali. Il suo ultimo film, Orso d’oro a Berlino 2021, è un ilare e violento pamphlet, in forma di revenge movie, di un cineasta che ha deciso di alzare il livello di scontro con il suo paese. Il divin marchese raccomandava di abbattere gli idoli ridendo e Radu Jude sembra avere appreso la lezione a menadito. Adottando una libertà espressiva free form, nella quale s’intrecciano brandelli di post nouvelle vague, documentario (sui generis, ovviamente…), archivio e tracce di film saggio, Jude crea una forma cinema emergenziale, eppure straordinariamente compiuta, che si presenta come una delle poche “cose” nuove attualmente in circolazione. Emilia (Katia Pascariu), una insegnante il cui video porno finisce accidentalmente in rete, si ritrova a vagare per le strade della sua città in attesa di affrontare un processo nel quale si deciderà il suo futuro. Nel corso della lunga giornata, affiorano alla memoria immagini del paese e frammenti di storia la cui eco si avverte ancora. Il film, volutamente sfilacciato e pieno di tempi cosiddetti “morti”, crea uno spazio mentale altro rispetto alle strade attraversate dalla protagonista. I vari tipi umani si offrono come estensione di un passato revanscista sempre in agguato che Emilia affronterà nel corso del processo. Chiaramente Jude ci tiene a dimostrare di conoscere la storia del suo paese meglio dei suoi avversari, e questo produce dei cortocircuiti ilari e amarissimi. Raramente la sclerosi di un paese è stata messa in scena con maggiore ferocia satirica. La deriva conservatrice, nazionalista e populista dell’Europa dell’est trova nel tribunale improvvisato del film un atto d’accusa divertito e schiettamente comico: come se Radu Jude ci tenesse a rassicurarci che la situazione a casa sua è grave ma non seria. Senza contare che la dignità con la quale Emilia ribatte punto per punto alle accuse dei moralisti che le rimproverano i suoi exploit sessuali è assolutamente rigenerante. Jude articola il film come un pamphlet libertino, adattando la lezione pedagogica sadiana in un teorema politico e morale. Trionfano il corpo e il desiderio, chiave di volta di ogni futuro: rumeni, ancora un piccolo sforzo se volete essere dei veri rivoluzionari. Come dire: più sesso, meno fascisti. Come programma politico ci sta tutto.