“La gastrite cronica atrofica: cause e meccanismi evolutivi”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 55° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Per gastrite cronica atrofica si intende un’infiammazione cronica dello stomaco, cioè che perdura nel tempo e col tempo, che consiste nella perdita delle cellule specializzate in alcune regioni dello stomaco, queste vengono sostituite da altre cellule che hanno le caratteristiche delle cellule intestinali, si parla infatti di metaplasia intestinale; queste possono cambiare ulteriormente il loro aspetto, si parla in tal caso di displasia; questa, ancora, può evolvere verso il cancro gastrico. La presenza di una gastrite cronica atrofica può fare aumentare ogni anno dell’1% il rischio di progressione verso il cancro gastrico: questo significa, per fare un esempio, che se un soggetto a 40 anni ha una gastrite cronica atrofica, a 60 anni avrà il 20 % di possibilità di avere un cancro dello stomaco.
I fattori che provocano la gastrite atrofica sono essenzialmente due: al primo posto è collocata l’infezione da Helicobacter pylori la cui presenza può fare aumentare di 10 volte, rispetto alla norma, il rischio di sviluppare una gastrite cronica atrofica che, in tal caso, sarà multifocale, cioè non presente solo in un’area, ma diffusa a chiazze; al secondo posto è collocata la gastrite cronica atrofica su base immunitaria, o meglio autoimmunitaria, in quanto si sviluppano (verosimilmente per motivi genetici) degli anticorpi che aggrediscono le cellule gastriche, non in modo multifocale, come prima, ma quelle del corpo e del fondo gastrico, cioè i due terzi superiori dello stomaco, le distruggono e queste vengono rimpiazzate da cellule che hanno l’aspetto di quelle intestinali (metaplasia intestinale) che, come dicevamo prima possono cambiare ulteriormente (displasia), sino ad arrivare al cancro gastrico.
Di come e perché, nella gastrite cronica atrofica da Hp, avviene la progressione verso il carcinoma, ho già parlato quando ho trattato l’Hp; nel caso della gastrite su base autoimmunitaria (spesso associata ad anemia per mancato assorbimento della vitamina B12, su cui non mi soffermo per non sviare dall’argomento base), le cellule gastriche specializzate distrutte sono sostituite da cellule intestinali, per cui si ha una riduzione della secrezione di acidocloridrico che predispone allo sviluppo di batteri (non dell’Hp che necessita dell’acido cloridrico per crescere, ma di altri batteri che invece sono attaccati dall’acido), insieme a questi si sviluppano composti nitrosi (cancerogeni per lo stomaco) e una diminuita secrezione di vitamina C nello stomaco, che è un antiossidante, cioè contrasta la mutazione cellulare. In più la ridotta secrezione di acido cloridrico aumenta la produzione di gastrina da parte delle cellule dell’antro gastrico (la parte più bassa dello stomaco), che è un ormone che è uno stimolo alla crescita delle cellule gastriche e che, in tal caso, costituisce uno stimolo ad una crescita sì, ma anomala e quindi contribuisce allo sviluppo del cancro gastrico. Sono meccanismi complessi, ma spero di essere stato sufficientemente chiaro.
Abbiamo detto che le cellule specializzate dello stomaco, dopo la loro morte, sono sostituite, nella gastrite cronica atrofica, sia da Hp, che autoimmune, da cellule che sono molto simili a quelle intestinali; questofenomeno, definito metaplasia intestinale non si ha sempre, ma nel 10-40 % dei casi ( a seconda delle aree geografiche) e può ricostruire perfettamente la parete intestinale, in tal caso si definisce metaplasia completa (tipo I) che non ha in se il rischio del cancro, oppure incompleta (di tipo II o III), cioè la struttura intestinale è incompleta, a volte solo abbozzata e quest’ultima comporta il rischio di evoluzione verso il cancro gastrico.
L’evoluzione verso il cancro passa però attraverso un’alterazione dell’aspetto e della struttura interna delle cellule, la displasia, che può essere lieve, o di basso grado, che può regredire nel 60% dei casi e solo nel 10-20 % dei casi evolvere verso la forma più grave, o displasia di alto grado, che ha una incidenza annuale di progressione verso il cancro che può essere anche del 6%; per fare un esempio se un soggetto di 40 anni ha una displasia di alto grado, a 50 anni avrà il 60 % di possibilità di avere un cancro dello stomaco. Inoltre, quando c’è un focolaio di displasia di alto grado, c’è un’alta possibilità che in qualche altra area dello stomaco ci possano già essere alcune cellule già degenerate che costituiscono il nucleo iniziale di un tumore.
In caso di gastrite cronica atrofica può essere utile il sucralfato che è un vero citoprotettivo che si lega alla mucosa dello stomaco proteggendola dall’azione aggressiva dell’acido cloridrico che, pur se nella gastrite atrofica è prodotto in quantità minori, queste sono pur sempre lesive per una mucosa fragile e compromessa. L’intento è almeno quello di non fare progredire la gastrite atrofica verso patologie più gravi quali il cancro; necessari periodici controllo endoscopici e bioptici. Anche per il sucralfato contano le dosi e i tempi giusti, in genere si assumono 2 g. due volte al giorno per lunghi cicli periodici.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it