Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di Matera Salvatore Adduce nella quale si annuncia la convocazione di un Consiglio comunale aperto per affrontare la vera emergenza che coinvolge anche il nostro territorio, quello della mancanza di posti di lavoro.
La città di Matera, come il resto del territorio, sta vivendo una delle stagioni più drammatiche sul fronte dell’economia e dell’occupazione. Il sistema imprenditoriale, già strutturalmente debole, fa fatica a rispondere in modo efficace alla crisi in cui il Paese e l’Europa sono precipitati e molte aziende stanno chiudendo. Il quadro risulta desolante. I dati nazionali sulle chiusure di aziende sono allarmanti. Basti pensare che nel primo quadrimestre del 2012 sono circa mezzo milione i lavoratori in cassa integrazione (in Basilicata si è passati da 7.124 di Marzo a 9.971 di aprile 2012 con 400 mila ore in più – fonte Uil).
Nel Paese, secondo l’Istat, la disoccupazione, in media, aumenta dello 0,2 per cento e ha toccato, nei primi mesi del 2012, il record del 9,3 per cento. In Basilicata ha raggiunto quota 12,5 per cento. Più colpiti sono donne e giovani: rispetto a questi ultimi il tasso di disoccupazione supera il 40 per cento fino a toccare il 49,2 per cento per le donne più giovani.
Tuttavia ci sono tre elementi positivi.
Il 2 giugno, Festa della Repubblica, Cgil Cisl e Uil organizzano a Roma una grande manifestazione per il lavoro per richiamare l’attenzione di tutti sulla pesantissima situazione economica italiana. L’inedito invito dei sindacati agli imprenditori a manifestare insieme ai lavoratori per chiedere al Governo più attenzione per la crescita e lo sviluppo e per arrestare l’emorragia di posti di lavoro costituisce la vera novità di questa fase.
Il secondo segnale positivo è costituito dal Piano per il Sud che il governo ha recentemente varato con uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro e che pur escludendo le regioni fuori dal cosiddetto Obiettivo 1, destina alla Basilicata 50 milioni di euro.
Il terzo segnale positivo è l’iniziativa legislativa del consigliere regionale Erminio Restaino sul riutilizzo dei siti industriali dismessi finalizzata al recupero dei livelli occupazionali. Così come sono estremamente positive le dichiarazioni dell’assessore regionale al Lavoro e Formazione, Vincenzo Viti, che annuncia un piano regionale del lavoro.
Dunque si impone per noi lucani una iniziativa più incisiva in modo da trovarci preparati per cogliere le occasioni che senz’altro verranno.
Matera risente della crisi che ha investito da oltre un lustro il settore del mobile imbottito, della trentennale crisi della Valbasento, del progressivo ridimensionamento del comparto agricolo e agro-industriale, nonché della crisi del settore metalmeccanico. Il settore trainante dell’edilizia ha visto un drastico ridimensionamento degli addetti. La pur tangibile crescita nel settore del terziario e segnatamente della cultura, del turismo e dei servizi Itc non ha compensato le espulsioni dal ciclo produttivo degli altri settori.
In questo difficile contesto l’azione delle istituzioni deve essere meglio coordinata concentrando le risorse (aiuti alle imprese, formazione, investimenti) in quei settori che in questi anni hanno mostrato più dinamismo.
Diventa, dunque, urgente e non rinviabile una iniziativa coordinata del Governo Nazionale, della Regione, dei comuni capoluogo, prima di tutto, delle province, delle organizzazioni sindacali, imprenditoriali e professionali.
Nell’attuale situazione di crisi dell’economia occorre stabilire nuove e più dinamiche relazioni tra le istituzioni e le parti sociali. Il sistema fin qui consolidatosi della programmazione curata dalle istituzioni da un lato, qualche volta anche attraverso fasi proficue di concertazione, ed il sistema delle imprese dall’altro ed infine a valle il mondo del lavoro in attesa di ricevere i benefici occupazionali finali, ha bisogno di rinnovare il patto e di stabilirne uno più moderno che veda il coinvolgimento di tutti gli attori. Ognuno deve agire con responsabilità. L’Amministrazione comunale di Matera è pronta a fare la sua parte anche di supporto come città capoluogo al rafforzamento degli organismi provinciali e regionali che hanno il compito di programmare e gestire politiche attive del lavoro.
E’ con questo obiettivo che abbiamo aperto il tavolo dell’economia e del lavoro convinti come siamo che l’azione propulsiva finalizzata a proporre soluzioni per il miglioramento della qualità urbana, nello scenario di programmazione strategica definita e condivisa dal partenariato pubblico-privato, deve potersi attestare indifferentemente su ciascuna delle parti coinvolte. E’ il primo passo di un percorso che l’Amministrazione comunale intende seguire e che vedrà un momento pubblico e, infine, l’attuazione delle misure stabilite.
In questo senso chiederò la convocazione di un Consiglio comunale aperto che individui concretamente con l’aiuto delle parti sociali le misure più idonee da realizzare per rispondere in modo efficace alla crisi di lavoro e occupazione.
Salvatore Adduce, sindaco di Matera
Assessore regionale Vincenzo Viti: crisi occupazionale grave, lavorare a Piano azioni
“La denuncia del Sindaco di Matera e la proposta di un Consiglio comunale aperto che discuta i temi dell’emergenza lavoro, peraltro comuni a tutti i territori segnati dalla crisi, non solo vengono condivise ma consentono di precisare che i due Dipartimenti del Lavoro e delle Attività Produttive, sotto il coordinamento della Presidenza della Giunta, stanno ponendo mano ad uno schema di piano regionale del lavoro che definisca strumenti, tempi e risorse da impiegare nel breve termine per far fronte ad una situazione di cui si è pienamente e responsabilmente consapevoli.
Si tratta di un impegno che ha assunto, al termine di una serrata trattativa con i Sindacati e con gli interessanti in cassa integrazione in mobilità: una platea che diviene sempre più ampia e che solo politiche coordinate, tempestive e mirate possono gestire e reinvestire nei processi produttivi. Senza dimenticare che le politiche regionali stanno in pari tempo facendosi carico della domanda che viene da giovani e donne in cerca di occupazione, ai quali verrà destinata una parte innovativa e consistente delle politiche attive del lavoro”.
Lo dichiara Vincenzo Viti, assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata.
Nota del Consigliere comunale PD Angelo Cotugno su crisi economica ed emergenza lavoro
Ogni giorno vengono pubblicati dati che mettono in evidenza la crisi che attraversa il nostro paese. La rappresentazione dei dati appare come un bollettino di guerra che non lascia molti spazi alla speranza o all’ottimismo. Il dato più drammatico, per il valore che rappresenta, riguarda il lavoro. I bollettini estrapolati ed elaborati da tutte le fonti ci presentano un andamento negativo persistente da troppo tempo e che non accenna a invertire la tendenza; cresce infatti il tasso di disoccupazione, il tasso di inoccupati e la disoccupazione giovanile. Un insieme esplosivo che nel mezzogiorno ha ormai raggiunto una soglia non più sostenibile. Le crisi aziendali continuano a far crescere il ricorso agli ammortizzatori sociali ed ai licenziamenti senza che si intraveda alcuno spiraglio di ripresa. Siamo ormai di fronte non a processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendali ma a delocalizzazioni o chiusure senza che vi sia un qualunque modello di sviluppo alternativo capace di rilanciare settori importanti della nostra economia. Di fronte a questa terribile situazione, condizionata da tensioni che attraversano tutta l’Europa, non ci sono ricette facili o miracoli a portata di mano, quello che però non è possibile fare è continuare a chiedere sacrifici, facendo ricadere il costo della crisi quasi esclusivamente sulle fasce più deboli, mentre si rinviano gli interventi per il rilancio dell’occupazione ad un futuro sempre più lontano e senza una chiara traiettoria . La mancanza di lavoro ha reso più povere le famiglie ed allo stesso tempo la pressione fiscale continua ad aumentare senza che vi sia una equa distribuzione del carico tra chi ha di più e chi ha poco o nulla. L’aumento dei prezzi al consumo tocca iniquamente tutti penalizzando soprattutto le fasce sociali più deboli; la reintroduzione della tassa sulla prima casa insieme alle varie addizionali colpisce ancora una volta tutti; lo stesso taglio ai servizi pubblici, senza una seria riorganizzazione degli stessi, penalizza ulteriormente le fasce più deboli le quali non hanno possibilità alternative se non quella di rinunciarvi; le amministrazioni locali richiamando le responsabilità di amministrazioni precedenti e dei governi nazionali operano quasi esclusivamente il taglio dei servizi e l’aumento delle tasse per tenere in equilibrio i propri conti. In questo scenario gli esempi più eloquenti riguardano il welfare locale, la sanità (molte famiglie si vedono costrette a rinunciare agli esami diagnostici ovvero a rinunciare alla prevenzione) e l’istruzione ( non poter garantire un futuro ai figli essendo costrette a negare loro l’indispensabile percorso formativo). Per la formazione e l’università si torna indietro di cinquant’anni; solo i ricchi possono permettersela. Tutto questo però non è solo colpa di una astratta entità chiamata crisi, ma di scelte politiche ed economiche che hanno costantemente spostato gli interessi dal lavoro,dalla produzione, dalla formazione, dall’innovazione, dalla tutela dell’ambiente, alla finanza ed al mercato.
Il Consiglio Comunale di Matera si avvia a discutere il Bilancio di previsione per l’anno 2012 in questa particolare e problematica condizione per la città di Matera, che vede insieme : la crisi più grave dal dopoguerra, un ulteriore e significativo taglio ai trasferimenti dallo Stato alle casse comunali , l’aumento del livello di tassazione che lo stesso Comune opererà con la introduzione dell’IMU.
Non sarà una discussione semplice e non potrà questa volta limitarsi ad una pur necessaria quadratura dei conti. Il ritardo con cui ci avviamo a discutere del bilancio di previsione, impone la necessità di guardare non solo ai mesi che mancano per la gestione dell’esercizio 2012 ma anche al 2013 e 2014.
Bisogna quindi procedere nella riorganizzazione della macchina amministrativa coinvolgendo, motivando e formando il personale dell’amministrazione per renderlo protagonista del necessario cambiamento; bisogna indirizzare la spesa privilegiando gli interventi che possono produrre un incremento del valore degli stessi e che migliorano complessivamente la qualità della città; è necessario che i nuovi bandi per l’affidamento di alcuni servizi tengano insieme l’ottimizzazione della spesa e l’efficienza e l’efficacia dei servizi e delle prestazioni; bisogna rivedere gli investimenti per inquadrarli meglio nella condizione attuale e proiettarli alla città che insieme vorremmo costruire. Un’operazione così complessa e delicata dovrà necessariamente essere condivisa, non solo in consiglio, ma da tutti i soggetti sociali della città; questo percorso partecipato che deve aprire una nuova stagione di relazione tra giunta, consiglio e cittadini per l’attuazione delle politiche locali, che non deve essere lasciata alla estemporaneità o alla emergenza, ma valutata come esigenza e quindi regolata da indirizzi che possano valorizzare il ruolo attivo dei cittadini e delle associazioni.
Angelo Cotugno, Consigliere comunale PD
Nota del Consigliere regionale PD Luca Braia su crisi economica ed emergenza lavoro
La convocazione tempestiva del tavolo tecnico congiunto con i Dipartimenti Attività Produttive e Formazione per affrontare le vertenze Ferrosud e Ghizzoni, prevista per la mattina del 24 maggio prossimo, testimoniano la sensibilità e la determinazione con cui gli assessori Viti, Pittella e l’intero Governo regionale vuole profondere nell’affrontare quella che sta diventando una vera e propria “emergenza lavoro ” .
La spinta personale e dell’intero Gruppo del PD unita a quella delle associazioni datoriali e dei sindacati di categoria, non potendo esaurirsi solo nell’azione di accelerazione dei processi di discussione ed analisi dei tanti punti di crisi nati negli ultimi mesi, proseguirà con lo stesso piglio e la stessa intensità nella elaborazione di una piattaforma di rilancio in cui insieme a misure utili a tamponare l’emergenza, devono essere definite nuove azioni ancora più incisive per il rilancio dello sviluppo economico e dell’ occupazione in Basilicata.
Alcune di queste saranno da concertare con il Governo nazionale ed europeo, come l’allentamento del patto di stabilità, l’aumento dei fondi da destinare alla concessione di CIG o mobilita in deroga (le cui richieste, anche in Basilicata, stanno raggiungendo livelli record) o l’avvio delle iniziative inserite nel memorandum sul petrolio, altre invece, dipendono dal nostro livello regionale per il quale sarebbe opportuno definire una puntuale calendarizzazione con conseguente accelerazione dell’iter di approvazione di importanti disegni di legge che giacciono da troppo tempo nelle varie commissioni consiliari competenti.
Molti di questi riguardano importanti riforme come quella che fa riferimento all’Arpab o rivestono importanza per l’economia come la legge 25 sull’edilizia, meglio conosciuta come “piano casa due”, la nuova legge sulla cultura, sui contratti di rete, sulla semplificazione amministrativa e sul contrasto al lavoro irregolare, che devono arrivare in consiglio per la loro approvazione nelle prossime settimane se vogliamo evitare che si vanifichino i loro potenziali effetti, da più parti annunciati come rilevanti per il rilancio della nostra regione.
Sul piano dell’occupazione, oltre alla messa in campo di un vero “piano specifico sul lavoro”, sulla quale il dipartimento formazione sta elaborando un importante documento, ritengo giunto il momento di verificare la congruità giuridica di incentivare le imprese private, che hanno ancora un mercato e che intendono assumere personale, ad attingere prioritariamente dalla platea del lavoratori in Cig o in mobilità (che andrebbero condizionati ad accettare), integrando, a proprio carico, solo la quota utile a coprire l’intera indennità prevista dai contratti da adottare, nel rispetto delle rispettive professionalità comunque da difendere e tutelare.
Tale ipotesi avrebbe il pregio di perseguire molteplici obiettivi come quello anzitutto di evitare una potenziale concorrenza sleale ai danni delle imprese in regola con tasse e contributi, di contenere il costo del lavoro alle imprese, il proliferare del mercato del lavoro nero, l’attivazione delle tanto attese quanto efficaci politiche attive del lavoro ed infine l’avvio di una reale azione di efficientamento di quella spesa utile ad evitare il conflitto sociale e che però, avendo raggiunto livelli insostenibili di impegno economico, sottrae inevitabilmente risorse economiche importanti alle politiche di sviluppo assolutamente indispensabili in questo periodo di crisi nazionale ed internazionale ed unico vero motore dell’economia reale.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
Datevi una mossa!
Il futuro dell’FC Matera 127 commenti …. qui solo uno ….. 😉
Caro Sunday, pienamente d’accordo con te. Come dicevano i latini? Panem et circenses. Ai materani il calcio piace di più. Crisi?, lavoro?, parole….inutili o quasi. Che vuoi di più dalla vita? Voglio il Matera Calcio. poveri noi, come siamo caduti in basso.
Caro Sig. Sindaco, gli organismi comunali, provinciali e, soprattutto, regionali, hanno da sempre il compito di programmare e gestire politiche attive del lavoro. Quindi le colpe a causa delle quali noi lucani ci troviamo in questa disgraziata situazione è in buona parte di chi ci ha governato quasi ininterrottamente da 30 anni.
La classe politica lucana non è stata all’altezza di creare occupazione negli anni in cui l’economia tirava. Non vedo come possa essere in grado oggi.
caro Sindaco apprezzo il coraggio di convocare un consiglio comunale aperto su lavoro …devi avere molto coraggio MI AUGURO che sia un occasione per parlare di fatti concreti anche piccoli e non l occasione per fare propaganda e non mi riferisco solo a chi oggi governa ma anche a chi vuole o presume di rappresentare il cambiamento a parole .Propongo che venga ammesso a parlare chiunque abbia una idea -proposta piccola , concreta ed immediatamente realizzabile …potrebbe essere un metodo ..PICCOLI MALEDETTI E SUBITO OCCASIONI DI LAVORO NO PROPAGANDA PER FAVORE …
PS INVITEREI ANCHE LA CD ANTIPOLITICA
prima il Calcio e poi il lavoro! materano doc
Tavolo sul lavoro? Suvvia, non diciamo baggianate! Perchè non ne apriamo uno bello sulla campagna acquisti che dovrebbe fare il Matera per essere promosso (in Consiglio c’è gente meglio informata su questo)? In fondo credo che retroceda apposta ogni anno per dare alla gente la possibilità di parlare di qualcosa. Il lavoro, come si suol dire, lasciamolo agli altri. A noi un pò di cassa integrazione basta e avanza!
invece di spendere soldi x quella pista ciclabile INUTILE non si poteva far fare qualche giornata di lavoro a qualche impresa edile x riparare marciapiedi e buche nelle strade? VERGOGNAAAA!!!!!
Scusate, ma cosa c’è da discutere?
i cittadini farebbero sicuramente proposte migliori e più efficaci dei cosiddetti politici… d’altronde in tutti questi anni i settori cardine dell’economia materana non sono stati sostenuti (turismo, ambiente, agricoltura…) puntando su settori privi di prospettiva reale (che infatti sono falliti).La stessa Ferrosud è stata lasciata in colpevole solitudine ed è grave
MaterAzione – Gruppo di Azione Civica per Matera
CONCORDO PIENAMENTE CON PASQUALE DI LORENZO E EUSTACHIO LAMACCHIA…IL GUAIO PERO’ CHE TRA IL DIRE E IL FARE CE’ DI MEZZO IL MARE ANZI IL DARE POICHE’ NOI CITTADINI PAGHIAMO DI TASCA NOSTRA GLI SBAGLI CHE DAI TEMPI DELLA DC HA SUBITO QUESTA CITTA’…UNA CITTA’ CHE POTEVA ESSERE RICCA DI TURISMO E DI ALTRE COSE…UNA CITTA’ CHE DAI TEMPI DI ACITO SI MORDE LA CODA….UNA CITTA’ DOVE NON CE’ NE MANAGERIALITA’ E NE PROGRAMMAZIONE SUL LAVORO, SUL TURISMO E TANTI GIOVANI FINISCONO, SENZA VOLERLO, DI COMMETTERE FOLLIE….IL BUON SINDACO E’ INTRAPRENDENTE SEMBRA MA SARANNO TANTE PAROLE PAROLE E PAROLE COME LA CANZONE DI MINA TEMO…..I
LE PROVA LAMPANTE E’ STATO IL FALLIMENTO DEI SALOTTIFICI…PERCHE’ SI E’ LASCIATO SVANIRE TUTTO COSI’ SENZA CHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, PROVINCIA O IL SINDACO DI MATERA NON ABBIANO FATTO NULLA PER EVITARE CHE TANTE FAMIGLIE FINISSERO SUL LASTRICO??? 2000 PERSONE DEL POLO DEL SALOTTO SONO ANDATE A CASA DAL 2008 IN POI….E’ UN DATO CATASTROFICO….
IL PROBLEMA ANDAVA AFFRONTATO DI PETTO E PORTATO PURE IN PARLAMENTO A ROMA…MA DOVE ERANO I NS SENATORI O DEPUTATI ELETTI DAL POPOLO MATERANO??? QUESTO IO DICO…
PARLIAMO DI POSTI DI LAVORO E PRECARIATO IN UNA REGIONE COME LA NS DOVE LE NOSTRE CLASSI DIRIGENTI POLITICHE FINISCONO PER FAR PRIMEGGIARE SOLO LE CARRIERE DEI DIRIGENTI NEI VARI ENTI E DEI PRIMARI IN OSPEDALI “AMICI LORO” (BEN 67 IN PIU’ IN ESUBERO NEGLI OSPEDALI DELLA BASILICATA)…E’ UNA VERGOGNA!!!!!….TANTI GENERALI E POCHI SOLDATI SEMPLICI…SI AUMENTANO IL LORO STIPENDIO PORTANDOLO A OLTRE 200MILA EURO ANNUALI…E I GIOVANI???I PRECARI???
.. io credo che chi non ha mai lavorato.. opsss… o ha sempre lavorato nella pubblica amministrazione o in società private a capitale pubblico (vedi ARPAB, AGROBIOS, AGEFORMA.. etc etc..), o nella politica o nel sindacato, possa dare un contributo molto esiguo sul tema occupazionale attuale..Io credo che debbano essere conivolti gli artigiani, gli imprenditori, i commercianti. Occorre capire quali sono i loro problemi oltre a quelli noti del fisco, e aiutarli, se è possibile snellire un pò di burocrazia asfissiante, derogando, magari qualcuno dei tanti adempimenti normativi a cui devono attenersi..che a loro volta determinano una ulteriore forma di tassazione. Poi forse qualche posticino in più di lavoro lo recuperiamo !!
dimenticavo…un consiglio comunale aperto ovvimente senza gettone di presenza mi pare ovvio
Io sarei per un azzeramento totale della classe politica lucana, dai comuni alla regione passando per le province.
Ah, sapete che l’ospedale di Matera è “alle pezze” e che la ASM non riceve finanziamenti poichè a detta dell’assessore Martorano la vera e sola eccellenza della sanità lucana è il San Carlo? E sapete che la suddetta eccellenza della sanità percepisce finanziamenti pari a circa 50 milioni di euro mentre qui da noi non arriva nulla? Lo sanno questo Adduce o Braia compagni di partito di Martorano e De Filippo?
Stanno uccidendo la sanità nella provincia di Matera e stanno cercando di ridurre il Santa Maria delle Grazie ad un ospedaletto di periferia con tutto quanto ne consegue a livello di assistenza ai malati, di prevenzione, e al livello occupazionale.
Non ci sono fondi, dicono. Ma tutti i soldi che in questi anni la regione ha ricevuto dalle royalites del petrolio? Dove sono finiti? Sono anni che trivellano, noin venissero a raccontarmi che il bonus carburante è tutto quanto abbiamo ricevuto dalle società che trivellano da più di 10 anni! LADRI!!!!
Che dite, ce ne ricorderemo alle prossime elezioni?
Scusate ma in campagna elettorale il PD e quindi l’attuale sindaco ADDUCE non aveva promesso di intervenire sul lavoro? se non ricordo male il LAVORO era al centro del programma del PD ….ora 2 sono le cose : o hanno perso il programma , oppure hanno fatto delle promesse sapendo già di non essere in grado di mantenerle.
Per rispondere al Pasquale di Lorenzo che chiede l’intervento della “cosidetta antipolitica” , mi sembra che già al potere ci sia l’antipolitica….
xSATANINO …non ci avevo pensato hai ragione cè gia L’anti politica al potere da un po …hai proprio ragione ..allora facciamo che questo consiglio sia aperto a tutte le voci della politica Politica ,vera, nuova ,per passione e non per interessi … forsse quella
che e sempre mancata —d accordissmo
da che pulpito viene la predica