Riflessioni del politologo Franco Vespe sulla guerra in Ucraina. Di seguito la nota integrale.
L’attacco della Russia viene sostenuta da un quadro ideologico:
la voglia di rivalsa dell’armata rossa mai sopita dopo la sconfitta della guerra fredda
La teorizzazione del declino delle democrazie europee
Quadro ideologico che noi più o meno esplicitamente sosteniamo quando assumiamo posizioni neutrali. La neutralità sostiene e copre l’aggressore. Occorre al contrario essere imparziali. Essa ci consente di dare giudizi etico-morali precisi e ci fa capire attraverso il buon senso, chi è l’aggressore e chi è la vittima.
Stando al dibattito che sta avvenendo su facebook sembra che Putin e Xi Gin Pin stiano avendo ragione.
Di seguito l’intervento integrale.
Ormai sono 45 giorni che divampa la guerra in Ucraina. Sicuramente i piani della Russia neo-zarista di Putin di fare una passeggiata trionfale su Kiev, deporre con la morte Zelenski, de-nazificare l’Ucraina, strappargli i territori più preziosi e farne uno stato cuscinetto Russo, si sono scontrati con la resistenza feroce del popolo ucraino che sta combattendo alla morte per difendere la democrazia e la sua libertà. Questa resistenza che non ha niente da invidiare a quella sovietica di Stalingrado e Leningrado nella seconda guerra mondiale, sta costando un prezzo tragico sia in termini di vite umane che di devastazione materiale. Il mito Putiniano di un’unica nazione Russa conl’Ucraina inclusa, ormai si è infranto definitivamente e la rottura fra i due paesi è ormai senza ritorno. Questa azione perentoria e brutale della Russia è stata ispirata da alcune convinzioni ideologiche perverse condivisefra l’altro dalla Cina. Laprima riguarda il senso di umiliazione e di frustrazione dell’armata rossa che 30 anni e passa fu costretta a deporre le armi per una guerra fredda persa non sul campo di battaglia ma per implosione internapolitico-sociale dell’URSS.L’ascesa di Putin è stata spinta dall’unico blocco di potere rimasto in piedi come quello militare, con in mano il più potente arsenale atomico del mondo. La guerra in Cecenia ( 1999-2009), in Georgia per annettere l’Osseziae l’Abcasia nel 2008, il suo intervento devastante a supporto di Assad in Siria, la Libiadegli ultimi anni, l’annessione della Crimea e l’istigazione all’indipendenza del Donbass a minoranza russa (800 mila su 5 milioni di abitanti!)sono segnali di un rigurgito dell’imperialismo russo e del loro tentativo di monetizzare in chiave geo-politica il suo strapotere atomico. E pensare che nel 1994 Le grandi potenze occidentali convinsero l’Ucraina, diventata la terza potenza atomica al mondo, a cedere le armi nucleari alla Russia, con la promessa che si sarebbero prodigati nel difendere i suoi confini!
Ma la vera questione, che ci riguarda in modo tremendamente diretto, è se veramente le democrazie occidentali, sono ormai in declino rispetto alle aggressive economie di stati autoritari ed anti-liberali come Cina e Russia e sul quale si basa la narrazione di Putin. Sembra che non regga più il dogma accarezzato in questi decenni dalle nostre parti che libertà e sviluppo economico potessero andare a braccetto. Non è certamente in crisi perché le nostre democrazie si siano avvitate sulla questione dei diritti civili degli LGBT come stupidamente predica il patriarca Kirilvestito da mago Telma. Aldilà dell’apparente unità dei paesi europei nel dare risposte economiche “a salve”, la crisi delle democrazie occidentali si sta rivelando in varie forme subdole di “neutralità”, spesso spacciata o confusa con l’imparzialità. Un giudizio imparziale, di semplice buon senso, inconfondibilmente ci permetterebbe di individuare chi è il tiranno e chi la vittima e, di conseguenza, una moralità sana saprebbe chi soccorrere e da che parte stare. Un giudizio neutrale, equidistante, apparentemente ineccepibile, favorisce inevitabilmente l’aggressore mitigandone le colpe, se non giustificarle.
C’è una neutralità invocata, dissimulata da stati come Italia e Germania, per non subire contraccolpi economici ed energetici. Di fatto finanziano la ferocia Putiniana continuando a comprare il gas di Putin. Un’altra neutralità è quella degli storici e geo-politici (Canfora, Cardini e il gruppo Limes). Sono abituati ad affondare i denti nella storiadettata dai grande imperi. La loro deviazione professionale li mette alla ricerca dei motivi della guerra e spesso a-moralmente sono portati a compensare le colpe dei criminali di oggi con i torti subiti nel passato. Croce parlava “la Storia è storia anche di lotta per la libertà”. Poi ci sono i neutrali anti-americani. La guerra Russa di occupazione dell’Ucraina è la risposta alle mire espansive della NATO e dell’imperialismo USA che sono arrivate ad insidiare il calcagno dell’Orso e che sta armando gli Ucraini e quel demone di Zelenski, denigrato con i soliti metodi staliniani. Criminalizzato perché non si arrende ai russi, perché invoca più armi, “no flight zone” e ardisce e si batte per mantenere l’integrità territoriale dell’Ucraina, la sua“insignificante” libertà e la sua“lesionista” autodeterminazione. Perché pedina e fantoccio di Biden. Poi ci sono i neutrali per “riflesso condizionato”. Sono i comunisti nostalgici che credono che la Russia di oggi sia ancora la vecchia Unione Sovietica, e per questo, merita sempre e comunque di essere giustificata. Sono per intenderci i nipoti dei comunisti che plaudironoalla repressione ungherese e la primavera di Praga.
Infine ci sono i neutralipacifisti”New Age”. Sono quelli che fanno passare per guerrafondai chi dice che occorre almeno sostenere la resistenza ucraina fornendo strumenti di difesa. Sciorinano ieratici l’art 11 della costituzione come se a ricorrere alle armi per dirimere controversie internazionali sia stato addirittura il nostro paese. Invocano instancabilmente il dialogo e il negoziato diplomatico. Colpevolizzano Zelenski perché non si arrende alla furia Russa. Possibile che sfugga a costoro che ad oggi Putin si sta sottraendo a qualsiasi negoziato. Ha maramaldeggiato tutti i possibili negoziatori. Ma quale negoziato si può avviare con chi con determinazione ed efferato cinismo sta martellando senza tregua un intero popolo?Ecco solo per questa fauna varia e varipinta di neutralisti, secondo i giudizi dei quali spesso e volentieri le parti fra aguzzini e torturati vengono invertite senza alcuna compassione e vibrazione morale; ci raccontano che Putin e Kiril hanno vinto. Hanno vinto perché ignorano che nelle costituzioni europee è scritto che il primato e la tutela, , acosto della vita,va prima di tutto alle piccole anonime storie personali e non agli imperi. Hanno vinto perché siamo caduti nel gioco della contrapposizione ideologica e solo per giustificare l’abominio dell’aggressore. Hanno vinto perché non riusciamo ad apprezzare più il valore edil privilegio di aver fin’ora vissuto in un angolo di mondo dove Democrazia e Libertà ha garantito benessere e pace. Hanno vinto perché siamo arrivati a ridicolizzare chi anelita ad esse ed il “già conquistato” vuole difenderlo ad ogni costo. Hanno già vinto se si crede che i bambini possano vivere felici sotto la dittaturapiuttosto che avere genitori che combattono per la loro libertà. Hanno vinto se l’eroismo del pensarla “differente e contro” si è trasformata in malattia auto-immune, distruttiva delle nostre risorse sociali. Insomma stanno vincendograzie a Facebook!