Venerdì 15 aprile 2022, alle ore 17.30 e alle ore 23.00, lungo le vie di Castronuovo Sant’Andrea, verrà ricostruito il doloroso percorso di Cristo verso la crocifissione sul Golgota attraverso l’arte contemporanea. L’iniziativa è a cura della Pro Loco, antesignana dell’evento fin dai primi anni Ottanta, del MIG. Museo Internazionale della Grafica – Biblioteca Comunale “Alessandro Appella” – Atelier “Guido Strazza” – Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” – Museo della Vita e delle Opere di Sant’Andrea Avellino e della Parrocchia S. Maria della Neve.
Si rinnova così, come ogni anno in occasione delle festività pasquali, l’incontro tra arte e fede: un artista contemporaneo interpreta la sequenza murale della via dolorosa percorsa da Gesù, entrando con intensa partecipazione nell’arcaica processione che, attraversando il paese, ha da sempre contraddistinto il fervore religioso di Castronuovo e ha il suo momento più emozionante nell’incontro del Figlio morto con la Madre, rappresentato dalle due statue in cartapesta del XVIII secolo. Inoltre, altrettanto emblematica è la processione notturna, ab origine riservata alla partecipazione e, dunque, alla manifestazione della sola devozione maschile.
Per il 2022, dopo Fazzini, Melotti, Strazza, Dal Molin Ferenzona, Masi, Ricci, Lorenzetti, Cerone, Santoro, Pirozzi, Scorcelletti, Pulsoni, Guida, Masini, Timossi, Martinelli, Janich, Gaetaniello, Giuliani, Bruno Conte, Luigi Teodosi, Salvatore Spedicato e tanti altri, è Ernesto Porcari a tradurre in un linguaggio singolare, fatto di immagini propositive, i momenti drammatici della Passione di Cristo.
Le 14 Stazioni si sviluppano in 14 sculture dove antico e contemporaneo si incontrano e si scontrano per farsi linguaggio personale nell’interpretazione della Via Dolorosa. La Via Crucis, per Porcari, è una metafora della condizione umana. La Croce, scrive Porcari, “come segno antropomorfo (un uomo puro spirito) con le braccia aperte che avvolge l’umanità liberandola dalla colpa”. Da ciò l’uso di materiali diversi: fili metallici, tela, lamiera, jesmonite, assemblati e stretti insieme, ogni segno una lacerazione, a testimoniare che solo attraverso il dolore è possibile la redenzione, Ecco, allora, l’aggiunta della quindicesima stazione, La Resurrezione di Gesù, perché ripercorrere la passione attraverso una intensa tensione espressiva non vuol dire contemplare la morte ma andare al di là.
Il culto pasquale e l’arte non esauriscono il loro incontro nel solo giorno del Venerdì Santo, ma raggiungono la loro massima espressività nella Santa Messa di Pasqua. Domenica 17 aprile 2021, alle ore 11:30, nella Chiesa Madre di Santa Maria della Neve di Castronuovo Sant’Andrea, una inedita tovaglia d’altare, appositamente realizzata da Ettore Consolazione, andrà ad impreziosire la solennità del giorno della Resurrezione di Gesù. L’iniziativa, avviata nel 2014 con la tovaglia d’altare di Maria Lai, seguita da quelle di Guido Strazza, Claudio Palmieri, Giulia Napoleone, Roberto Almagno, Ernesto Porcari, Anna Addamiano, Nino Tricarico, si ripete anche quest’anno, grazie al coinvolgimento di Ettore Consolazione che, col titolo “Colomba di pace”, affronta il tema sacro, uno dei soggetti più “provocanti” con cui misurarsi, e lo lega al momento drammatico che in tutto il mondo stiamo vivendo. Scrive: “La Resurrezione è il Mistero più alto e insondabile che scardina e vince una delle realtà terrene con le quali tutti e da sempre devono confrontarsi: la morte. Ecco, allora, la colomba bianca che si staglia al centro di un cielo stellato per un ripristino della pace universale”.
Notizia sugli artisti
Ernesto Porcari, nato a Norma (Latina) il 27 febbraio 1951, nei primi anni Settanta si trasferisce a Roma ove vive e lavora.
Il suo esordio artistico, da autodidatta, si manifesta nell’ambito pittorico. Nel 1979 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Roma: l’esperienza dell’incisione lo conduce, gradualmente, a svolte fondamentali nel suo percorso, collegate alla scoperta delle potenzialità e delle qualità del segno grafico.
L’assidua sperimentazione tecnico-materica, il continuo indagare sulla superficie e sulla tridimensionalità, il desiderio di ampliare le proprie modalità espressive fanno sì che forme e temi della sua ricerca approdino, sul nascere degli anni Novanta, alla scultura, subito connotata da una propria individualità e, poi, variamente caratterizzata nel tempo con originalità di mezzi e di concezione plastica. Dalla metà degli anni Ottanta inizia la sua attività espositiva con mostre personali in tutta Italia e con la partecipazione a rilevanti collettive. Nel 1999 vince un concorso nazionale per la realizzazione di un’opera monumentale a Roma, mentre la Banca Nazionale del Lavoro acquisisce una sua scultura. Sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche quali, ad esempio, il Centro per la Scultura Contemporanea nella Torre Martiniana di Cagli, la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, le Civiche Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, la Banca d’Italia, la Banca Centrale Europea di Francoforte sul Meno, il Museo Stauròs d’Arte Sacra di San Gabriele. Dal 2016 è Accademico di San Luca.
Ettore Consolazione (Roma 1941) vive e lavora a Roma. Frequenta la facoltà di Architettura e l’Accademia di Belle Arti di Roma, e a Urbino l’Istituto Superiore di Grafica e Incisione. Approda alla scultura attraverso le esperienze di grafica, fotografia e scenografia. La volontà di creare un prodotto artistico originale lo induce alla sperimentazione dei materiali, quali terracotta e stoffa, interventi sonori e invadenze ambientali. Le attività di scenografo lo portano ad inserire le sue opere in un contesto “teatrale”, spesso ironico. Sculture leggere, facilmente trasportabili, nate dall’idea del “mondo in tasca”. Il passaggio da un’attenzione del quotidiano a una dimensione lirica dell’arte avviene con le sculture in stoffa. La scultura di Ettore Consolazione nasce dalla meditazione sulla materia e sulla sua capacità di autotrasformarsi. Tra le numerose mostre alle quali partecipa, ricordiamo la sua presenza nel 1976 alla XXXVII Biennale di Venezia, alla X e XI Quadriennale di Roma e alla XII Biennale di Gubbio e a tutte le rassegne sulla scultura curate da Filiberto Menna. Nel 1981 è invitato alla rassegna “60/80. Linee della Ricerca Artistica in Italia” curata da Nello Ponente ed altri. Negli anni novanta la ricerca di Consolazione subisce un processo di ulteriore semplificazione, concentrandosi prevalentemente sull’aspetto progettuale e strutturale dell’opera accentuando il carattere ambientale dell’evento. Nel 2000 la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma acquista i nove bronzi esposti alla mostra “Arte Contemporanea Lavori in Corso 9”. Nel corso del 2005 allestisce una grande mostra antologica a Montecarlo pubblicando nel contesto un’esauriente monografia sui trent’anni del suo lavoro. Nel 2008 realizza sulla facciata dell’ Hotel Albornoz di Spoleto una grande scultura di 14 elementi di bronzo e nella nuova sede della Unipol Bank in piazza Esquilino a Roma, una grande scultura di bronzo patinato. Nel 2010, invitato dal comune di Torgiano (PG) realizza, nell’ambito di “Scultori a Brufa” – XXIV edizione, una grande scultura (h. 12 metri) in acciaio corten dal titolo “Contro tutti i terrorismi.” Nel 2012 inaugura una grande mostra presso la Galleria Limen 895 a Roma dove espone la scultura in bronzo e corten alta 6 metri che poi verrà collocata nei giardini segreti della Scala Santa a Roma. Sempre nel 2012 colloca una monumentale scultura in bronzo presso la nuova Questura di Grosseto e nel 2013 partecipa alla Biennale Internazionale di Scultura a Racconigi-Torino con una grande scultura in corten alta circa 8 metri dal titolo La zattera. Nel 2015, infine, invitato dalla Accademia BB AA di Shanghai in Cina, colloca una monumentale scultura in corten nel parco del museo Baoshan di Shanghai.
La Via Crucis e la Tovaglia d’altare, dal 17 al 30 aprile 2022, rimarranno esposte nella Chiesa di Santa Maria della Stella.
L’offerta culturale non si esaurisce qui. Mentre nella Cappella di Santa Maria La Stella continua la mostra dei 21 artisti che hanno dedicato una loro opera alla rilettura della vita e all’opera di Sant’Andrea Avellino in occasione del V Centenario della nascita (1521- 2021), il MIG dà la possibilità di conoscere due nomi celebri della storia dell’arte del Novecento: Jean Dubuffet e Saul Steinberg.