Energia, Casanova (Lega), “Sì alla diversificazione fonti ma mettere in sicurezza cittadini e imprese”
Bruxelles – “E’ legittimo valutare le diverse alternative per non essere più dipendenti da Mosca, a livello italiano ed europeo, ma deve esser chiaro l’impegno da parte di tutti affinché le nuove soluzioni non siano più onerose delle precedenti. Famiglie ed imprese sono alla canna del gas: gravarle di ulteriori costi minerebbe la tenuta economica del nostro Paese. Non sfugge a nessuno, infatti, che i contratti con i fornitori storici sono pluriennali e, come tali, vanno onorati a prescindere (parliamo di miliardi e miliardi di euro). Né che le nuove fonti rischino di costare di più. Ciò che è essenziale è che questo combinato disposto, frutto di una politica energetica miope e del fondamentalismo ambientalista di Pd e cinquestelle, non la paghino gli italiani. Servono chiarezza e contromisure immediate e, soprattutto, serve certezza sull’operatività delle nuove fonti, dato che oggi ci troviamo a dover recuperare il colpevole ritardo accumulato: basti pensare che l’Italia è passata in pochi anni a produrre soli 4 miliardi di metri cubi di gas, dagli iniziali 20, e che per realizzare un solo gasdotto al Sud abbiamo dovuto superare le barricate dell’attuale Ministro degli Esteri e di tutti i grillini e propugnatori della decrescita felice. Oggi hanno cambiato idea ma è tardi. Il 16% delle imprese ha già chiuso i battenti, un altro 32% rischia di farlo a breve. Dunque, non solo nuove fonti ma subito una strategia per salvare cittadini ed imprese e mettere in sicurezza il Paese”.
Così in una nota Massimo Casanova, europarlamentare della Lega.