Nasce a Lavello il comitato “Consorziati agricoltori della Valle dell’Ofanto” con lo scopo di salvaguardare e tutelare il patrimonio idrico. Di seguito la nota integrale.
Lo scorso 4 aprile, presso la sala consiliare del comune di Lavello, si è tenuto un incontro durante il quale si è discusso della campagna irrigua 2022 oramai alle porte. Lo scopo era quello di scongiurare, preventivamente, le drammatiche criticità riscontrate negli scorsi anni e quindi provare per tempo a risolvere le numerose problematiche che hanno messo in ginocchio, in particolare lo scorso anno, il comparto agricolo ed agroalimentare lavellese.
Al suddetto incontro promosso dal neo costituito comitato (composto da gran parte degli imprenditori agricoli locali), hanno preso parte oltre al sindaco Sabino Altobello, che ha aperto le porte della casa comunale per l’iniziativa, le organizzazioni sindacali, CIA, Coldiretti e Confagricoltura e Giuseppe Musacchio, Amministratore Unico del Consorzio di Bonifica della Basilicata.
Nel corso della riunione sono stati messi in evidenza, sul tavolo di discussione, CINQUE punti cardine da risolvere con urgenza, per non trovarsi ai nastri di partenza già col fiatone, ovvero:
– Una adeguata organizzazione e pianificazione da parte del CdB, che non trascuri il Vulture Alto Bradano ma che piuttosto incrementi gli sforzi per garantire con regolarità, agli agricoltori il bene primario (la risorsa idrica). Restituendo la necessaria competitività.
– maggiore assistenza e tempestività nel ripristino dei guasti, fornendo la sede di Gaudiano di Lavello, di attrezzature e personale in grado di gestire tali eventi.
– Più trasparenza e collaborazione con l’utenza, senza alcuna forma di autoritarismo e meno burocrazia nel rapporto consorziato/consorzio.
È bene sottolineare che affidare ad una app o una pec qualsivoglia questione, senza ricevere alcuna risposta diventa demotivante e soprattutto irritante nel momento in cui l’agricoltore assiste impotente alla morte della propria coltura, del suo investimento, dei suoi sogni e della sua vita.
Questa non non può assolutamente chiamarsi efficienza.
– Revisione in gran parte, del nuovo regolamento irriguo, approvato dall’assemblea consortile all’inizio di quest’anno, punti come il “silenzio diniego” risultano più antipatici che irrispettosi nei confronti dei consorziati.
– Maggiore rispetto della risorsa gestita; è da decenni che ci dicono che l’acqua è il nuovo petrolio e per la quale da qui a breve si combatteranno guerre, sprecarla per renderla pulita e fruibile è inaccettabile. Sistemare le pompe di sollevamento, le vasche di raccolta che garantiscono un minimo di decantazione e le reti idriche è possibile e puntare con convinzione al ripristino della diga del Rendina.
Servirebbe solo un po’ di volontà, sollevando, qualche volta, lo sguardo verso il futuro.
Fondamentalmente, sono stati questi i temi trattati quel giorno. Ai quali l’Amministratore e i tecnici del consorzio hanno dato massima disponibilità e collaborazione nel sistemare prontamente tutte le incongruenze esposte.
Ad oggi siamo ancora in attesa,impazienti, di riscontro.
Intanto il comitato resta vigile, operoso e disponibile a trovare le migliori soluzioni per tutti, prima che questa diventi una piaga sociale del territorio lavellese e della Basilicata tutta.