Domenica 24 aprile 2022 alle ore 18 negli spazi della Galleria Idearte in Via Londra 75 a Potenza sarà inaugurata la mostra “Lucania Terra Madre – Nuove visioni di una terra antica”.
La mostra, ampliata e arricchita di nuove opere, fa seguito al progetto espositivo iniziale promosso e realizzato dal Consiglio Regionale della Basilicata nello scorso mese di dicembre, e vuole celebrare l’identità della Basilicata, il senso di comunità e il profondo sentimento di appartenenza alla propria terra.
I tre artisti in esposizione,”Maria Ditaranto, Giovanni Spinazzola e Dino Ventura, attraverso stili differenti, riescono a sintetizzare tre concetti cardine sui quali si basa l’identità profonda della Basilicata.
Il senso della comunità e del suo indiscutibile rapporto con la terra e con la montagna prende vita nelle tele di Maria Ditaranto.
Il paesaggio urbano, presentato come ideale metropolitano nel quale ci si riconosce, è la cifra delle opere di Giovanni Spinazzola.
E il segreto ed impetuoso percorso dell’acqua, che si rivela elemento determinante nella storia della Regione, guida e caratterizza le opere di Dino Ventura”
All’inaugurazione saranno presenti i tre artisti ed è prevista l’introduzione del critico d’arte Rino Cardone, che ha curato il testo di presentazione in catalogo e l’intervento della giornalista Nicoletta Altomonte, ideatrice del Progetto.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni nei seguenti orari: 11.00/13.00 – 17.30/20.30 fino al 30 maggio prossimo.
“Lucania Terra Madre”
“Lucania Terra Madre” è un titolo evocativo di fascini arcani: la terra, l’acqua e il paesaggio antropico. Sono questi i tre temi che ci propongono gli artisti Maria Ditaranto, Giovanni Spinazzola e Dino Ventura in una collettiva basata sulla “polarità fantastica” dell’archetipo e del mito. Da una parte ci sono due dei quattro elementi che compongono le “dottrine cosmogoniche” sull’origine dell’universo, ovvero la terra e l’acqua, che si completano, a loro volta, con l’aria e con il fuoco. E dall’altra parte c’è quel “microcosmo umano” in cui la vita individuale assume una connotazione collettiva all’interno del panorama urbano.
Demetra e Artemide, Apollo e Dioniso sono le due “coppie archetipali” del divino femminile e maschile alle quali Maria Ditaranto dà solitamente una forma figurativa ed “emozionale”. Hanno un impatto “immersivo” le tele prodotte da Giovanni Spinazzola: nel senso che tendono a “includere” e ad “accogliere” lo sguardo dello spettatore dentro panorami – di vie e di case – talvolta “attraversati” da una sottile linea dell’orizzonte – di colore giallo – che evoca la traccia posta sui marciapiedi delle stazioni ferroviarie. E che una voce – afona e sorda – c’invita a non oltrepassare. In questo caso essa sta a rappresentare “il qui” e “l’altrove” del genius loci, oltrepassato il quale si entra in una dimensione magica di “idee introspettive”. Di rette, di curve, di parabole, di segmenti e di figure piane sono disseminanti i “pensieri parabolici” che Dino Ventura ha dedicato all’acqua.
Su uno stesso “piano astratto” egli pone le “metamorfosi interpretative” del segno e della forma, sviluppate in un “crocicchio di suggestioni” che nelle opere di Maria Ditaranto assumono delle connotazioni figurative e simboliche che vanno ben oltre la realtà empirica e oggettuale della realtà. E lo stesso accade, anche, nelle opere di Giovanni Spinazzola.
Rino Cardone.
Orari: dal lunedì al sabato 11.00/13.00 – 17.30/20.30. Ingresso libero.