Uil Fpl: “La Regione faccia la sua parte per fissare i criteri per la stabilizzazione dei precari in Sanità”. Di seguito la nota integrale.
Conclusa la fase di proroga dei sanitari assunti a tempo determinato per fronteggiare l’emergenza pandemica, adesso si apre la partita non meno complessa della stabilizzazione. Una strada, per la verità, già tracciata dalla legge di Bilancio e che prevede la possibilità di trasformare i contratti da tempo determinato a indeterminato per il personale sanitario che negli ultimi due anni è stato impegnato in corsia nel contrasto al virus.
Abbiamo questi lavoratori precari che hanno dimostrato competenza, capacità, motivazione e voglia di far parte del sistema sanitario regionale, adesso è necessario solo procedere con le stabilizzazioni. Già da tempo abbiamo sollecitato l’istituzione di un tavolo tecnico alla Regione inviando una richiesta di incontro e confidiamo nella sensibilità già ampiamente dimostrata nella sottoscrizione delle altre linee guida sulla contrattazione, articolo 6. L’ Assessore Fanelli apra subito questa sessione negoziale, anche perché il quadro normativo in merito non sarebbe affatto d’ostacolo, anzi. Bisogna dare seguito alle disposizioni normative contenute nella legge di Bilancio 2022 che consente per l’intero 2023 la stabilizzazione di quei lavoratori che sono stati assunti in occasione della pandemia.
Si tratta di lavoratori che hanno rischiato la propria salute, sono stati in prima linea e oggi hanno un bagaglio professionale che gli consente di essere pronti ed essere assorbiti nella dotazione organica delle aziende ospedaliere e sanitarie. Quindi non resta altro che dare seguito alle possibilità offerte dalla normativa vigente.
Per la verità, ora che hanno ottenuto la proroga dei contratti a Dicembre 2022 al San Carlo , ci auguriamo che lo faccia presto anche l’ASP. Bisogna sottoscrivere un accordo, così come è stato fatto già in altre Regioni italiane, che definisca i criteri e le linee guida volte alla stabilizzazione del personale precario in applicazione della legge di Bilancio, in maniera che questi processi vengano realizzati nell’ambito delle singole aziende in forma omogenea ed uniforme senza creare disparità di trattamento tra un territorio ed un altro.