Di seguito la nota inviata dal commissario cittadino di Forza Italia, Donato Di Lorenzo.
Si è tenuta, nella serata di venerdì 22 aprile, la riunione del Direttivo di Forza Italia della Matera che ha visto la presenza, oltre che dei militanti e dei rappresentanti dei Dipartimenti del Partito, del Capogruppo forzista in Consiglio comunale e del Deputato azzurro Michele Casino.
Diversi gli argomenti trattati nell’ambito dell’incontro, che hanno toccato, trasversalmente, tematiche locali e nazionali, gli appuntamenti che attendono la politica nel breve/medio periodo per iquali occorrono programmazione d’insieme e visione a largo spettro, nonché l’importanza di sostenere l’indetto Referendum Giustizia.
In vista delle prossime sfide politiche che impatteranno in maniera determinante sul futuro della società, è emersa la necessità di dare concretezza alla partecipazione attiva di tutti i settori del tessuto sociale nell’opera di progettazione e modernizzazione della Città e del Paese.
A tal fine, si segnala che è aperta la Campagna di Tesseramento di Forza Italia a tutti i cittadini che credono nei valori democratici e liberali di un centro alternativo alla sinistra ed alleato della destra, che sostiene il mondo del lavoro, dell’imprenditoria, delle famiglie e dei giovani, principi portati avanti con determinazione da Nicola Casino elle battaglie in seno al Consiglio comunale che attengono alle problematiche di Matera.
Nel solco di questo tracciato ideologico, in ambito locale, Forza Italia coerentemente al mandato ricevuto dai suoi elettori, ritiene di dover continuare ad esercitare quel sindacato ispettivo e quell’azione di controllo che rientrano -naturalmente – fra i doveri di chi viene delegato dai cittadini a fare opposizione.
Sgomberiamo il campo da ogni dubbio: non esiste un’opposizione responsabile se non quella che porta a compimento un’attività di rilancio politico e sociale che passa, necessariamente,dall’esercizio del potere propulsivo di iniziative concrete e tangibili, che mettano al primo posto l’interesse esclusivo della comunità, senza, tuttavia, creare commistioni e fraintendimenti con chi oggi ha il dovere di governare la città.