Il sindaco di Tito Graziano Scavone: “Occasione per celebrare il valore della libertà dei popoli”. Di seguito la nota integrale.
Il Comune di Tito si prepara a celebrare il 25 aprile, anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista.
E lo fa con un calendario di iniziative ancor più ricco rispetto al recente passato, considerato anche il particolare periodo storico che stiamo attraversando.
Infatti, il calendario delle celebrazioni prevede come primo appuntamento il benvenuto della Città di Tito alle famiglie ucraine, fuggite dalle zone di conflitto, ospitate nella sua comunità con un evento che si terrà alle ore 10:30 nella Sala Consiliare del Palazzo Civico: un importante messaggio di solidarietà e speranza proprio mentre stiamo attraversando con apprensione le giornate drammatiche della guerra russo-ucraina.
Un’ora dopo, alle 11:30, si terrà la tradizionale deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti in Piazza del Seggio: un momento simbolico che coinvolge la popolazione titese in un rito di partecipata emozione.
Nel pomeriggio, infine, a partire dalle 17:30, si terrà la cerimonia di consegna delle onorificenze della Città di Tito alle autorità, ai volontari, ai professionisti ed ai cittadini impegnati a fronteggiare la pandemia Covid 19: un giusto tributo per i tanti che sono stati impegnati in prima linea nella lotta al virus.
“La festa della Liberazione – ha commentato il sindaco del Comune di Tito Graziano Scavone – ci offre la possibilità di celebrare il valore della libertà dei popoli, un valore che viene messo in discussione sempre più spesso, ancora oggi, da atteggiamenti disumani, da conflitti bellici dettati da forti interessi economici che minano la convivenza pacifica dei Paesi. Dobbiamo riappropriarci del significato più profondo di libertà e promuovere comportamenti che riducano le dipendenze da modelli di consumo e di benessere che solo fittiziamente ci restituiscono maggiori libertà.
Ed è anche l’occasione per accogliere con un caloroso benvenuto le famiglie ucraine ospitate nelle nostra comunità, testimoni di una libertà perduta e della resistenza di un popolo agli oppressori, e ringraziare le istituzioni e tutti coloro che, tanto oggi come nei mesi scorsi, ci hanno supportato aiutandoci ad affrontare la difficile gestione dell’emergenza pandemica”.