Riceviamo la nota del Consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto, che commenta la nota sul disagio sociale denunciato dai Vescovi. Il disagio, dichiara Benedetto, si supera con più posti di lavoro e più sviluppo.
“C’è un solo modo efficace per contrastare il disagio socio-economico che continua a diffondersi nelle nostre comunità locali, se non vogliamo continuare a far ricorso all’assistenzialismo: creare più posti di lavoro e favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Il mio auspicio, pertanto, è che le preghiere del Presidente della Cei della Basilicata Monsignor Superbo arrivino al cuore degli assessori Viti (Formazione-Lavoro) e Pittella (Attività Produttive) perché l’asse strategico, già cigolante, da loro costituito in occasione della nuova giunta, produca un Piano pluriennale regionale del lavoro che non si limiti alle enunciazioni di principio o peggio ancora introduca nuove aspettative tra disoccupati giovani e padri di famiglia destinate ancora a suscitare nuove delusioni”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto sottolineando che “sinora l’asse Viti-Pittella non ha segnato novità di rilievo, limitandosi ad affrontare le emergenze o a livello epistolare, come dimostra la lettera di Viti al sindaco di Matera, o procedendo a tavoli su singole situazioni di crisi che sono sì uno strumento utile ma non accompagnato da una visione di insieme delle crisi dei differenti comparti produttivi in modo da individuare non solo soluzioni tampone e quindi garanzie di ammortizzatori sociali per i dipendenti sospesi dalla produzione quanto progetti di rilancio o di riconversione delle aziende.
Eppure il rinnovato protagonismo delle associazioni della pmi lucana, di ogni settore (manifatturiero, agricoltura, artigianato, commercio, costruzione, turismo, servizi e cooperazione) intorno al progetto denominato “Pensiamo Basilicata” – dice il capogruppo di IdV – dovrebbe definitivamente schiarire le idee ai due assessori su cosa ha bisogno la nostra pmi. La maggiore competitività ovvero il rilancio delle potenzialità di crescita dell’industria, dei servizi e dell’artigianato, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità, che, a quanto pare, è uno dei punti principali del Patto di Sistema BasilicataObiettivo 2012 – evidenzia Benedetto – non si può raggiungere senza i piccoli e medi imprenditori, i titolari di micro aziende che operano in comparti essenziali per l’economia lucana e l’occupazione. Emergono inoltre altri problemi: dalla difficoltà di creare vere opportunità di lavoro per le generazioni più giovani alla disponibilità di un sistema che permetta la formazione e il rafforzamento delle competenze professionali, fino a un consolidamento della cultura d’impresa come strumento per affrontare la crescente complessità dei mercati. La crisi economica, che nei distretti industriali e di comparto che funzionano nel nostro Paese si sente meno, sembra aver rimesso al centro il tema del ruolo di accompagnamento di molti soggetti intermedi. Di qui la necessità di agevolazioni a favore delle imprese dei distretti industriali, delle filiere produttive, con priorità per l’agro-alimentare e il turismo-beni culturali, delle reti e delle aggregazioni d’impresa per abbattere i costi energetici, per assistenza, consulenza e servizi e per favorire interventi mirati di marketing sui mercati nazionale ed esteri. Condivido, in proposito, – continua Benedetto – l’indicazione di Giuseppe De Rita, presidente del Censis: il problema oggi non è solo quello di sostenere le aziende nel mettere in atto strategie di mercato innovative per trovare mercati sempre più lontani , ma è anche quello di riorganizzare gli equilibri interni dei territori”.