“Per domani buona festa della LiberaZione”. Il tweet filo-russo del senatore materano Vito Petrocelli, poi rimosso dal social network quando ormai era già diventato di dominio pubblico e aveva provocato non solo le inevitabili reazioni politiche ma la decisione annunciata dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che con un altro tweet diffuso nella serata del 24 aprile annnciava che “Vito Petrocelli è fuori dal Movimento 5 Stelle. Stiamo completando la procedura di espulsione. Il suo ultimo tweet è semplicemente vergognoso. Il 25 aprile è una ricorrenza seria. Certe provocazioni sono inqualificabili”:
Il gruppo del Movimento 5 stelle al Senato aveva già preaannunciato il 5 aprile scorso l’espulsione del senatore Vito dalla Commissione Esteri ma con il tweet sul 25 aprile Vito Petrocelli ha scritto la parola “fine” all’esperienza politica nel Movimento 5 Stelle. A tutto c’è un limite ma Petrocelli probabilmente non si era reso conto di quanto fosse grave la sua “provocazione”.
Da quando è partito l’attacco bellico della Russia all’Ucraina la lettera “Zeta” si ritrova non solo sui carri armati e tank russi ma è anche incollata sui parabrezza delle macchine, sulle stazione dei bus, nelle metropolitane, sull’asfalto delle strade. Qualcuno l’ha inserita anche davanti al proprio nome sui social network e sui vestiti, come nel caso del ginnasta russo, che è salito sul podio della Coppa de Mondo in Qatar, al fianco di un atleta ucraino, con la Z cucita sul petto, quasi a voler sfidare e sicuramente sostenere il proprio paese in guerra.
Ci sono due ipotesi sul significato della lettera: per alcuni, la zeta tracciata con vernice bianca su camion, blindati e carri armati russi sarebbe un modo per rendere i mezzi russi identificabili e differenziarli così da quelli ucraini dello stesso modello, evitando il fuoco amico, soprattutto dall’alto. Secondo altri esperti militari la”Z” rappresenta l’iniziale della parola Zapad, che in russo vuol dire letteralmente “Ovest”, ovvero la strada principale dell’invasione. In questo caso, potrebbe servire ai soldati russi per capire dove è diretto un particolare veicolo.
Poi, è arrivata la spiegazione, anche se non ufficialmente, dal ministero della Difesa russo, che invece pare aver affermato che la Zeta starebbe a indicare “Za pobedu’, ovvero “per la vittoria” in russo.
Anche se qualcuno, addirittura, ha voluto ipotizzare che la lettera fosse l’iniziale del nemico ossia il presidente dell’Ucraina Zelensky. Sono tute ipotesi e spiegazione per innalzare il potere e la forza russa sempre di più in Ucraina e quindi contro l’Occidente.