Francesco Lisurici, consigliere comunale di “Coraggio Italia-Italia al Centro”, in una nota esprime alcune riflessioni a seguito della ricorrenza del Primo Maggio. Di seguito la nota integrale.
La ricorrenza del Primo Maggio, anche quest’anno, è stata caratterizzata dalla girandola di commenti sindacali e politici che, pregni di buone intenzioni, sembrano presagire imminenti cambiamenti.
Poi, però, spentisi i riflettori, tutto torna come prima, se non peggio.
È per questo motivo che, in questa nota, mi sento di parlare più da imprenditore che da consigliere comunale di Matera, per esprimere l’auspicio che davvero i cittadini lucani possano vivere una stagione di ripresa economica strutturale e strutturata ma, innanzitutto, di lavoro.
Voglio dirlo soprattutto alla Regione Basilicata che, ancora non riesce a trovare una sintesi che permetta al territorio di ritrovare fiducia, a partire dai giovani.
La presidente della commissione regionale delle pari opportunità, Margherita Perretti, è stata puntuale nella sua analisi del Primo Maggio: se negli ultimi due anni le nostre esistenze sono state fortemente condizionate dalla pandemia, oggi l’orizzonte è ancora più complesso, a causa di una guerra che avanza verso casa nostra e dai devastanti effetti che la stessa ha avuto sui costi dell’energia e delle materie prime, ovvero un +6,2% di inflazione nell’aprile appena trascorso.
Sempre la Perretti spiega che la Basilicata, insieme alle altre regioni del Sud Italia, è tra le ultime regioni in Europa come tasso di occupazione, pari al circa 45%, che scende al 35% se declinato al femminile. Uno stillicidio se a ciò si aggiunge la piaga dello spopolamento.
Il PNRR, in quest’ottica, è una grande opportunità per il superamento dei divari di genere, generazionali e territoriali che caratterizzano la Basilicata
Serve investire sul lavoro, insomma, è più dettagliatamente sui giovani e sulle donne, creando opportunità ma anche servizi collaterali che agevolino l’imprenditoria, anche a livello sociale e di gestione della famiglia: si chiamano politiche giovanili. Vorrei ricordarlo ai Comuni, alle Province ma, ancora una volta, in primis alla Regione.
I giovani e le loro progettualità, insieme all’universo femminile, devono essere messi al centro dell’agenda politico-amministrativa, con importanti risorse a copertura, perché rappresentano il nostro futuro, un nuovo punto di partenza per tutti noi, su cui concentrare tutti gli interventi e far sviluppare l’occupazione.
Mag 03