Quali forme di turismo innovativo e sostenibile è possibile realizzare nell’area pilota del Vulture melfese?
È partito da questa domanda il workshop “Cultura, natura e passioni: esperienze turistiche innovative per il Vulture-Alto Bradano” rivolto a giovani innovatori, operatori e imprenditori delle filiere turistica, culturale, creativa, agroalimentare e dell’artigianato.
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Be.Cultour ‘Beyond Cultural Tourism’ finanziato dal programma dell’Unione europea Horizon 2020 coordinato dall’Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRISS), con la partnership italiana di Apt Basilicata.
Al workshop, svoltosi stamane a Melfi, hanno partecipato, fra gli altri, anche gli studenti dell’istituto Gasparrini ad indirizzo alberghiero e turistico.
Per arrivare ad immaginare alcune prodotti innovativi di offerta turistica, nel corso dell’incontro, dopo i saluti del sindaco, Giuseppe Maglione, e del direttore generale di Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, sono stati ascoltati due case history.
Mariarita Costanza, ingegnere elettronico e imprenditrice, tra i pionieri dell’IT in Italia. Fondatrice di Macnil del gruppo Zucchetti, a cinquant’anni ha deciso di lanciarsi in una nuova sfida professionale, nel segno dell’high tech e di una nuova sostenibilità. E così ha fondato il portale everywheretew.it nato per favorire un nuovo modello di life style e proporre una visione unificata di travel, experience e work per la crescita economica, ambientale e culturale di territori inesplorati e ricchi di cultura. “Migliorare il work-life balance coniugando territori, lavoro ed esperienze per creare una nuova community di smart worker è la nostra mission”.
Subito dopo è intervenuto Francesco Biacca, di Evermind e tra i fondatori del Festival dell’Ospitalità, una manifestazione che punta a promuovere i territori sia fra i turisti sia fra coloro che cercano un posto per lavorare in serenità e felicità. “Occorre guardare i luoghi con occhi diversi da quelli con cui siamo abituati a vederli. L’importante e lavorare in un luogo che ti fa essere felice”.
Dopo aver ascoltato i due casi di studio con i quali si coniugano lavoro ed esperienza turistica è stato chiesto ai presenti di immaginare, scrivendole su alcuni post-it, alcune ipotesi di turismo innovativo per il Vulture Melfese. Un utile esercizio anche per proporre idee in vista dei programmi di investimento previsti per questa zona, a partire dai laghi di Monticchio, attraverso il Pnrr.
E così c’è stato chi ha immaginato di offrire quest’area come luogo per disintossicarsi dal digitale per una esperienza immersi nella natura, chi ha proposto di organizzare attività nautiche sui laghi, chi un festival di musica notturno, e chi ancora ha pensato a animare con esposizioni artistiche l’Abbazia di Monticchio o chi infine, di destinare una specifica area proprio allo smart working. Tantissime le proposte arrivate.
Alcune di queste saranno presentate alla call internazionale in scadenza il 12 maggio finalizzata a favorire la costruzione di nuovi ed innovativi modelli di turismo, di esperienze di visita attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e l’uso delle nuove tecnologie digitali. Le proposte più interessanti che arriveranno attraverso il bando saranno selezionate e parteciperanno a un hackathon a Bruxelles con l’obiettivo, dopo una fase di altissima formazione, di trasformare l’idea in un vero e proprio progetto imprenditoriale per la crescita turistica del Vulture Melfese.