Gianluca Vialli per la prima volta a Matera, nel cuore dei Sassi, a Casa Cava, grazie alla Fondazione Francesca Divella, che lo ha invitato per presentare il suo penultimo libro, “Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili”, pubblicato due anni fa, per tracciare un bilancio della sua nuova vita dopo l’arrivo nel 2017 dell’ospite indesiderato, il tumore al pancreas, in una conversazione col giornalista Sergio Palomba.
Gianluca Vialli è un ex attaccante di Sampdoria, Juventus e punto di riferimento della Nazionale Azzurra, prima under 21 e poi quella maggiore. Conclusa la sua esperienza sul campo è diventato allenatore di Chelsea e Watford e da novembre 2019 capo delegazione della Nazionale Italiana guidata dal suo amico e compagno di squadra della Samp, il ct Roberto Mancini.
Ad accoglierlo a Matera il sindaco Domenico Bennardi, l’assessore allo sport, Valeria Piscopiello e l’assessore alle attività produttive Maria Pistone, grande tifosa della Sampodoria e di Vialli.
Dopo i saluti istituzionali e un pacco speciale che il sindaco Bennardi ha consegnato all’ospite di Casa Cava spazio all’intervista di Sergio Palomba a Gianluca Vialli, che ha subito sottolineato la bellezza di Matera. “E’ una città strepitosa, sono stato accolto in un posto stupendo nei Sassi, la gente è cordiale. Mia figlia di 14 anni è venuta a visitarla e mi sono reso conto dal vivo che Matera è una città strepitosa. Capisco perchè è diventata capitale europea della cultura. Tornerò qui per visitarla con mia moglie e le due figlie”.
Poi arriva la precisazione per il pubblico: “Non sono qui per fare una lezione ma semplicemente per raccontare come è nata l’idea di questa pubblicazione sulla quale ha creduto subito Mondadori. Non è un’autobiografia e nemmeno un semplice libro di imprese sportive altrui, ma un originale manuale di ispirazione e meditazione dal taglio motivazionale. Perché ciascuno ha dei goals, degli obiettivi da raggiungere. Ho individuato dei mantra e li ho abbinati a storie sportive di personaggio poco conosciuti, di tanti sport meno popolari. Ci sono poche storie di calcio, perchè l’obiettivo era quello di incuriosire i lettori. Per quanto riguarda la mia vita, posso dire che sono stato fortunato a capire subito cosa volevo fare da grande. A due anni e mezzo è passato davanti a me un pallone e l’ho calciato. Ero felicissimo e mi sono impegnato per raggiungere il mio obiettivo. In campo mi sono sempre divertito. Noi calciatori andiamo in campo per far divertire la gente ma io vi posso garantire che sono io che mi divertivo più di tutti quando il pallone entrava in rete. Ho fatto quello che sognavo da piccolo e credo di non aver mai lavorato per questo motivo. Sono disoccupato da sempre. I giovani che vogliono diventare di grandi calciatori devono capire che il talento non basta, ma arriva dopo. Prima occorre impegnarsi, studiare, fare degli errori, riprovare e poi quando si raggiunge un grande risultato il talento diventa importante. E’ quello che dico a mia figlia quando prende 5 in matematica. Mi dice che non questa materia non le piace ma io non accetto questa risposta e credo che se lei si impegnasse di più potrebbe raggiungere buoni voti”.
Poi ha spiegato la scelta di vivere a Londra dopo aver sposato Cathryn nel 2003, conosciuta durante il periodo in cui allenava il Chelsea, dalla quale ha avuto due figlie. “Lei mi ha detto subito di voler restare a Londra e io qui mi sono trovato benissimo. C’è la Premier League il campionato di calcio più bello, c’è Silverstone per la Formula Uno, c’è Wimbledon per il tennis, c’è il golf, sport di cui mi sono innamorato e che pratico. Proprio un campione di golf, Tiger Woord, è il mio riferimento assoluto come atleta mentre la squadra sportiva che ammiro di più è la All Blacks, la nazionale di rugby della Nuova Zelanda. Sono molto contento di questo libro, è uscito due anni fa e tra un po’ uscirà una mia nuova pubblicazione, dedicata allo Scudetto della Sampdoria”.
E poi è arrivato l’ospite indesiderato nel 2017… Luca Vialli racconta come è cambiata la sua vita: “La medicina tradizionale ti aiuta ma ci devi mettere anche tanta forza, non devi mai mollare. Io ho cominciato a lottare ma non è ancora finita, ho tante cose da fare e vorrei vivere il più a lungo possibile, mi auguro che l’ospite indesiderato si stanchi e possa abbandonarmi quanto prima”.
Michele Capolupo
Gianluca Vialli, campione di Juventus e Sampdoria e poi allenatore di Chelsea e Watford, ha raccolto e raccontato 99 “mantra” e 99 storie sportive (l’ultima è autobiografica) che lo hanno ispirato e tuttora lo ispirano nella sua progressione di vita quotidiana. Ogni “quote” è strumento di meditazione e motivazione ed è collegato a ogni storia. Non è un’autobiografia e nemmeno un semplice libro di imprese sportive altrui. Il taglio motivazionale delle storie e l’abbinamento al “mantra” iniziale ne fanno un manuale di ispirazione e meditazione. L’obiettivo del libro è quindi quello di condividere la morale e gli spunti che emergono dalle storie, nella speranza che possano essere utili nell’affrontare le proprie grandi e piccole sfide di tutti i giorni. “Goals” quindi va tradotto con “obiettivi” e non semplicemente con il suo significato meramente sportivo.
Di seguito la video-intervista a cura di F052 di Sergio Palomba e Giuseppe Pietragallo
La fotogallery dell’incontro con Gianluca Vialli a Matera (foto www.SassiLive.it)