Il personale di Polizia Penitenziaria ha vissuto gli “anni più bui” della propria storia durante la fase acuta della pandemia su un doppio fronte: per affrontare l’emergenza sanitaria continuando a garantire controllo e sicurezza delle carceri; per ristabilire la legalità durante la stagione delle rivolte dei detenuti della primavera 2020. Le immagini della pesantissima rivolta a Melfi, nell’unico istituto lucano di alta sicurezza, che ha visto il sequestro di 3 poliziotti e 5 operatori sanitari, sono ben impresse nelle menti degli agenti che l’hanno subita. Sono questi i casi più eclatanti della “(s)tortura del sistema penitenziario” che insieme al “futuro del corpo” è stato il tema del sesto congresso della UILPA Polizia Penitenziaria Basilicata presso il Giubileo Hotel-Rifreddo.
Nella relazione il segretario Donato Sabia ha tracciato un quadro della situazione che si registra nelle tre carceri lucane a partire dal problema organici. Nella nostra regione, dopo le tante denunce in questi anni, sono giunte una ventina di unità di personale, 10 a Matera e 10 a Melfi, quest’anno dovrebbero arrivare una decina a Potenza, ma all’appello mancano altre 30 unità.
Gli operatori penitenziari – aggiunge il segretario Uilpa – molto spesso abbandonati a sé stessi, perché molte realtà sono prive di Direttori e Comandanti. In Basilicata su tre carceri un solo Direttore titolare, che molto spesso è chiamato a sostituzioni provvisorie, di fortuna, nei restanti istituti, che, nonostante tutto il massimo impegno, non può e non potrà mai soddisfare tutte le richieste dividendosi per due giorni a settimana per ogni sede, a malapena riuscirà a fare l’ordinarietà. Il 28 febbraio a Melfi è stata aperto anche un nuovo reparto denominato Alta Sicurezza2 che ospita detenuti appartenenti e/o condannati pe delitti di associazione sovversiva con finalità di terrorismi nazionale e internazionale, islamici, condannati per strage o di eversione all’ordine democratico. Ancora oggi – evidenzia Sabia -nessun riscontro agli impegni presi….è una lotta quotidiana.
Per la Uilpa vanno dunque affrontati gli organici e le condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria, condizioni pessime, indegne, indecorose, per un paese civile, ciò si percuote inevitabilmente sulla stato complessivo del sistema penitenziario, non solo per la riorganizzazione complessiva dell’amministrazione ma a volte anche su alcune carenze dal punto di vista normativo.
Registriamo – afferma Sabia – una stortura del sistema penitenziario, siamo giunti a un punto di non ritorno, il DAP va rifondato e rimodulato l’architettura del Corpo di polizia penitenziaria con l’ampliamento e l’unificazione della Dirigenza. Il sistema attuale oltre a essere frazionato, confusionario e inefficiente, ingenera forte contrapposizioni che si ripercuotono inevitabilmente sulla catena di comando e di conseguenza sulla funzionalità delle carceri, dell’esecuzione penale esterna e sulle condizioni lavorative degli operatori. Con quella che è stata spacciata per sorveglianza dinamica (nuovo modello custodiale per i detenuti, fuori dalle celle), è stato solo acquisito la dinamicità per delinquere e traffici interni. Componenti del consiglio superiore della Magistratura, hanno dichiarato che oggi le carceri sono ingovernabili e gli operatori sono abbandonati, come il neo Presidente della Corte Costituzionale Amato, che ha evidenzia che le nostre carceri sono fuori legge. Riteniamo – ha affermato Sabia – che le carceri oggi sono come un malato allo stato terminale e non c’è più tempo per gli studi ma servono interventi tangibili e immediati.
Un’esperienza interessante per la parità di genere viene – come racconta Antonella Conte – dalle segreterie sindacali Uilpa Polizia Penitenziaria delle carceri di Potenza, Matera e Melfi affidate a donne.
Ai lavori sono intervenuti con contributi di analisi e proposte rappresentanti di Usic Carabinieri, Usif Finanzieri, Usip Poliziotti di Stato.
Il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli ha lanciato l’idea di rafforzare il dialogo e la collaborazione con le organizzazioni sindacali autonome di tutte le forze dell’ordine per rilanciare la “vertenza sicurezza” ringraziando la presenza dei rappresentanti Usic, Usif e Usip. La Uil a partire dalle proprie organizzazioni di categoria che oltre a Uilpa Penitenziari coinvolge i vigili del fuoco – ha detto – rafforza il proprio impegno sui temi della legalità e sicurezza. Abbiamo voluto tenere a Scanzano Jonico il Primo Maggio proprio per caratterizzare la nostra azione in una fase che i magistrati della Dia considerano a rischio infiltrazioni criminalità. Al personale penitenziario – ha continuato Tortorelli – va il più sentito riconoscimento per il sacrificio che compie quotidianamente. Come ci racconta Sabia 12-15 ore consecutive per 50-60 ore di lavoro straordinario mensile, in sintesi una vita in galera, per cui, vengono meno i diritti dei poliziotti. Adesso vogliamo mettere intorno ad uno stesso tavolo tutti i soggetti del comparto sicurezza per affrontare nuovi e vecchi problemi di organici, condizioni di lavoro, strutture e mezzi in Basilicata ancora inadeguati impegnando la Giunta Regionale (di intesa con i Prefetti) a definire un tavolo specifico.
Al termine dei lavori Donato Sabia è stato riconfermato segretario regionale Uilpa Polizia Penitenziaria Basilicata.