Sulla vicenda che riguarda la gestione dei siti del Parco delle Chiese Rupestri del Materano in contrada Murgia Timone riportiamo la nota di Confguide Matera.
Sin dall’avvio dei lavori relativi al “Parco della Storia dell’Uomo – Civiltà Rupestre e Preistoria”, nel giugno del 2020, pur colti di sorpresa e costretti alla cancellazione di tanti servizi già venduti, abbiamo immediatamente e pubblicamente sottolineato la necessità di predisporre subito un piano di gestione del nuovo attrattore, lasciando alle associazioni e gli enti competenti il compito di vigilare sugli aspetti legati alla protezione dell’ambiente e del patrimonio. Quest’ultima discussione ha poi catalizzato tutta l’attenzione sulla vicenda, protraendo l’indisponibilità dell’area fino all’Ottobre 2021. Ma dopo due anni, ormai nel pieno della stagione turistica 2022, tocca constatare che ancora non si sia giunti ad una risoluzione del problema, anzi, si è davanti ad una situazione di totale oscurità, per cui davanti alle continue richieste da parte di visitatori e tour operator di includere Murgia Timone nelle visite guidate alla città, gli operatori turistici locali non sono ancora in grado di rispondere, evedono dirottare le visite verso altri attrattori fuori dal territorio materano, per lo più nella vicina Puglia.
Ci preme sottolineare come le nostre non siano affatto polemiche ma attestazioni di uno stato di fatto molto grave, che causa danni economici e d’immagine a quello che resta il settore trainante dell’economia cittadina. Davanti a tale situazione, ConfGuide Matera non si tira indietro e offre prontamente la propria collaborazione, così come in passato quando, assieme all’Amministrazione comunale e all’Ente Parco, abbiamo proposto un piano per limitare gli accessi dei privati all’area del Parco, attraverso un sistema di trasporto pubblico che non danneggiasse il lavoro di nessun operatore economico locale ma che al contempo proteggesse Murgia Timone dall’invasione di auto e bus GT.
Nell’offrire nuovamente, dunque, la nostra collaborazione al confronto costruttivo e alla ricerca di soluzioni ottimali per un luogo tanto importante per la città, vorremmo che si facesse definitiva chiarezza su una serie di questioni.
Pur riconoscendo da sempre la fondamentale necessità della tutela del patrimonio naturalistico, storico e archeologico del Parco delle Chiese Rupestri del Materano, riteniamo che sia ormai impossibile non considerare Murgia Timone quale sito di importanza nevralgica nell’ambito del nostro settore turistico, di cui è il principale attrattore dopo i Sassi stessi.
La fruizione di questa zona del Parco costituisce, infatti, la possibilità di raddoppiare le attività e i servizi turistico-culturali, cosa che si traduce in una maggiore permanenza dei visitatori, con evidenti ricadute economiche sugli operatori cittadini: guide turistiche, albergatori, ristoratori, artigiani, NCC, tassisti e non solo.
Non si può dunque più prescindere da questo punto nell’affrontare il problema della gestione del comparto, costituito non solo dal centro di educazione ambientale, ma anche da un centro visite e da siti turistico-culturali su cui la collettività ha fatto investimenti importanti e su cui girano altrettanto importanti economie. In tale ottica ci pare fondamentale considerare che tale gestione debba generare lavoro e valorizzare, rispettandone limiti e ambiti di appartenenza, le diverse professionalità che proprio nell’ambito del turismo culturale hanno il loro core business. Le varie associazioni di volontari sono servite a tamponare una situazione d’emergenza, ed è ora che lascino il campo a imprese e professionisti, tornando a svolgere il loro importante ruolo nella società.
Allo stesso modo, è giunto il tempo di sgombrare definitivamente il campo da equivoci: per illustrare il patrimonio storico, artistico e archeologico del Parco occorre essere in possesso di un’abilitazione da guida turistica, così come stabiliscono molto chiaramente le leggi nazionali e quelle regionali in vigore. Le guide escursionistiche, infatti, non possono andare oltre l’ambito naturalistico e ambientale, anche se abbiano seguito corsi specifici sul patrimonio del Parco in seguito al quale l’ente stesso abbia rilasciato il titolo di “Guida del Parco”, che tuttavia non è in alcun modo sostitutivo dell’abilitazione da guida turistica (titolo che, in attesa di riforma, può essere rilasciato solo dalle Regioni in seguito al superamento di un esame). E per quanto l’aspetto naturalistico (che le guide turistiche possono invece illustrare) sia importante, i progetti “Civiltà Rupestre” e “Preistoria” sono incentrati, giustamente, sulle cinque chiese rupestri e i diversi siti archeologici che insistono nell’area di Murgia Timone.
Diversamente, si commette (o si favorisce) il reato di esercizio abusivo della professione di guida turistica, piaga che da anni chiamiamo le istituzioni a contrastare.