Raffaele La Regina, Segretario Partito Democratico Basilicata e Marco Zampino, Segretario Giovani Democratici Basilicata in una nota chiedono che venga revocata in autotutela dalla giunta Bardi il provvedimento della giunta regionale su Monte Crugname. Di seguito la nota integrale.
Lo scorso 4 maggio con delibera di Giunta Regionale è stato definitivamente autorizzato il progetto di coltivazione mineraria di una cava di quarzareniti in località Monte Crugname nel Comune di Melfi per lo sfruttamento di sabbie silicee.
È sconcertante apprendere della fretta e la superficialità con cui si è voluto chiudere un iter amministrativo così delicato, pur in assenza di un parere definitivo della Soprintendenza, che aveva evidenziato il valore paesaggistico e storico dell’area, subordinando il rilascio di parere favorevole all’esito del supplemento di indagini che sono ancora in corso.
La giunta regionale ascolti l’appello del PD Melfi “Antonio Luongo”, dei consiglieri regionali di opposizione, delle forze ambientaliste, delle parti sociali e dei comitati cittadini e revochi in autotutela il provvedimento che, ad oggi, consentirebbe questo scempio senza precedenti.
E’ bene altresì che anche gli amministratori del Comune di Melfi si adoperino, in ogni modo ed in ogni sede, come ha fatto il centrosinistra al governo della città – che pure era riuscito a bloccare la procedura – affinché i loro amici di partito che siedono in Regione, mettano la parola fine a questo scellerato procedimento autorizzativo.
I danni che provocherà l’insediamento della cava saranno permanenti, in totale controtendenza rispetto alle recenti modifiche costituzionali agli artt. 9 e 41, i quali fanno della tutela dei beni culturali, archeologici e paesaggistici, primario interesse della Repubblica italiana.
Come appunto recita la Costituzione, l’iniziativa economica è libera ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute o all’ambiente.