Gianni Leggieri, Consigliere regionale M5s: “Gaudiano, abbandonata e dimenticata. Ad essere penalizzata è tutta la Basilicata”. Di seguito la nota integrale.
A distanza di un mese sono ritornato a Gaudiano, frazione del Comune di Lavello, dove risiedono ancora alcune persone e si trovano gli uffici del Consorzio di Bonifica della Basilicata. Questa volta mi sono recato con i Consiglieri comunali del M5S di Lavello, Alfonso Muscio e Maria Mancone, da sempre in prima linea a sostegno del loro territorio e al fianco dei cittadini della frazione di Gaudiano. E’ lodevole il loro impegno nel sensibilizzare l’amministrazione comunale lavellese rispetto alla mancanza di interventi che qui non si vedono da decenni, considerata l’importanza che Gaudiano ha sempre avuto nella storia e nell’economia cittadina.
Purtroppo, dopo la mia denuncia dello scorso aprile in merito alle condizioni pietose in cui versa la località ai confini con la Puglia, non è cambiato niente. La cornice di degrado è sempre la stessa. Percorrere, per esempio, la Sp 18 è sempre molto pericoloso, come mi è stato confermato anche da numerosi automobilisti e camionisti incontrati nel mio ennesimo viaggio tra le strade della Basilicata.
Oltre alla sciatteria dominante (tombini saltati, manto stradale inesistente in più parti, voragini, cunette ricoperte da fango e detriti, vegetazione che invade le carreggiate, immobili decadenti e fatiscenti), hanno colpito la mia attenzione le condizioni di arretratezza che penalizzano gli operatori del luogo.
Il digital divide a Gaudiano è una triste realtà, si tocca con mano. L’assenza della banda larga e lo scarso segnale della telefonia mobile sono una vera e propria iattura, penalizzano chi vuole lavorare e scoraggiano chi già opera qui. Impediscono ogni forma di investimento da parte di chi vorrebbe operare da questa parti. Usare il telefonino è un vero e proprio miraggio. Ostacoli che nel ventunesimo secolo non possono essere tollerati, considerato anche che a Gaudiano opera, nello stabilimento Eugea, una delle più importanti aziende di trasformazione del pomodoro e della frutta, che ogni anno movimenta migliaia di tonnellate di prodotti agricoli. Per non parlare delle centinaia di lavoratori che raggiungono il sito durante la stagione delle lavorazioni degli stessi prodotti agricoli.
A tal riguardo voglio ricordare che il sito della Eugea è di proprietà della Regione Basilicata. Il disinteresse da parte della massima istituzione locale rispetto a quanto accade nelle immediate vicinanze del sito produttivo rappresenta un paradosso tutto lucano. Ecco perché è giunta l’ora di interrompere anni di silenzio, dimenticanze e incapacità.