Presentate questa mattina nel Campus Unibas di Matera le proposte progettuali dei 5 gruppi di ricerca al lavoro da lunedì 9 maggio per il progetto Urges.
Avviato lo scorso 9 maggio, il workshop internazionale del progetto Urges (Urban Green Shapes), dell’Università degli studi della Basilicata ha coinvolto le università, ciascuna presente con docenti e un drappello di studenti. Sono stati formati cinque gruppi di ricerca, ognuno composto da studenti magistrali, dottorandi e docenti, afferenti alle università partner, che hanno lavorato ad altrettante proposte progettuali.
Ettore Vadini, docente Unibas e coordinatore del progetto: “Il progetto finanziato da Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR FESR Basilicata 2014-2020 ha preso il via già a marzo scorso, con i primi laboratori di partecipazione e ascolto, Abitare poetica-mente la città condotti dalla mia collega Unibas Silvana Kühtz con i cittadini e i residenti dell’edificio oggetto della progettazione pilota in zona Arco.
Silvana Kühtz, coadiuvata dall’architetto e psicologo ambientale Leonardo Tizi, ha consentito un avvicinamento ai desideri e bisogni di quella parte della città, e mercoledì 11 maggio siamo riusciti a far arrivare nel quartiere due cucù giganti, con una festa di quartiere. Vi abbiamo fatto arrivare anche la banda, con grande entusiasmo di tutti e partecipazione! I cucù sono stati donati dalla proloco di Matera, anche grazie all’interessamento di Renato Favilli, e alla costante presenza dell’assessora Rosa Nicoletti e del suo staff. Queste attività nei quartieri periferici sono simbolo di attenzione e cura.
Il progetto pilota proposto, e in studio al Campus a Matera, si configura come un vero e proprio intervento di agopuntura urbana, cioè un intervento a piccola scala con un grande potenziale sul benessere di una comunità e sul valore sociale e culturale del quartiere. In particolare, l’edificio ATER localizzato tra via Paolo Borsellino e via Rosario Livatino, realizzato da poco più di 10 anni, è per la sua posizione, la prossimità con il sovrastante quartiere Giada e la presenza di un’area residuale adiacente, l’esempio pilota ideale ed ha grandi potenzialità. Tutto il progetto risponde a esigenze innovative in termini di rigenerazione urbana, e sarà un esempio concreto, simbolico e culturale.
Sono tanti i partner di URGES finanziato da Fondo Europeo di Sviluppo Regionale POR FESR Basili-cata 2014-2020 perché si tratta di una materia che richiede attenzione: è una delle prime volte in cui qui al sud ci si occupa di quartieri di edilizia pubblica del Mezzogiorno per delineare soluzioni rigenerative sostenibili basate su un approccio verde. I partner di progetto sono: ALSIA Agenzia Lu-cana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, Universidad de Sevilla, University of Ljubljana, Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara, Università Mediterranea di Reggio Calabria, Università della Tuscia, gli stakeholder l’ATER di Matera, il Comune di Matera, la Regione Basilicata – nonché Agribiotecnica di Matera, PMopenlab di Reggio Calabria, Leggo quando voglio/Poesia in Azione ass. culturale ets di Bari.
Questa mattina sono state presentate le prime proposte di progetto che trattano temi stringenti oggi come la città e l’ambiente, per immaginare soluzioni e innovazioni, sperimentare scenari sostenibili, per periferie contemporanee.
Silvana Kühtz: “Il lavoro non si ferma al 13 maggio, ovviamente. Prosegue la nostra azione sul campo, con i residenti, che è un rapporto delicato e impegnativo, molto affascinante, sarà necessario un lavorio che non si ferma ora, ma da qui prosegue con tante attività sociali, culturali e partecipative fino alla fine del 2023. Quello che ci interessa è anche far conoscere tutta l’area in modo diverso – e non solo specificamente l’edificio che sarà oggetto di attenzione”
La fotogallery dell’evento culturale (foto www.SassiLive.it)