I Cinquant’anni della istituzione dell’Istituto Agrario di Matera (ITAS) si sono svolti nel pieno entusiasmo dei circa trecento periti agrari e periti agrari laureati, che si sono diplomati frequentando l’istituto materano. La manifestazione è iniziata con la santa Messa celebrata da monsignor Ligorio assistito da don Davide Mannarella, docente di religione nell’istituto ed è proseguita con la piantumazione di una pianta di oliva, la Cultivar Termite di Bitetto (olive da mensa) quale simbolo delle radici della scuola nel territorio e sinonimo di un futuro rigoglioso della stessa. Quindi si è svolta la cerimonia di intitolazione dell’aula di zootecnia al compianto professore Domenico Mascolo, ricordando la sua figura di docente dell’Agraio. I lavori sono stati introdotti dal giornalista Filippo Radogna, ex alunno dell’ITAS, che ha tracciato un quadro storico della scuola dalla sua istituzione ad oggi (tra l’altro un lavoro di Radogna è stato pubblicato su Basilicata Regione Notizie, periodico del Consiglio Regionale della Basilicata e riportato sul periodico Agrifoglio, distribuito ai partecipanti al convegno). Al dibattito sono intervenuti Franco Stella, presidente della Provincia di Matera, che ha sottolineato l’importanza dell’interazione tra Provincia e Istituto con la più ampia disponibilità ad accompagnare le azioni di promozione dell’Istituto; Romeo Sarra presidente del consiglio del Comune di Matera che ha portato i saluti della e il suo personale di perito agrario; il preside dell’ITAS Salvatore Carone che ha tracciato il ruolo degli Istituti Agrari alla luce della Riforma ed ha chiesto la collaborazione degli Enti territoriali al fine di formare figure aderenti alla realtà del territorio; Emanuele Genchi, presidente del Collegio dei periti Agrari e Carmine Cocca presidente degli Agronomi neo eletto, che hanno evidenziato l’importanza della collaborazione tra periti agrari e agronomi nella progettazione del territorio materano che è ad alta vocazione agricola. Il senatore Filippo Bubbico nel ribadire tale concetto, ha rilevato come sia necessario dare la massima centralità al settore agricolo. Sull’argomento l’onorevole Vincenzo Viti ha tenuto una relazione sullo stato di fatto dell’agricoltura lucana soffermandosi sui Bandi del PSR (Piano di Sviluppo Rurale) che rappresenteranno un sicuro volano di sviluppo per l’intero settore primario; l’Onorevole Paolo De Castro, ex Ministro delle Politiche Agricole (nei Governi D’Alema e Prodi), e attualmente presidente della Commissione Agricoltura e Parlamento Europeo, ha detto che nell’agricoltura globalizzata è importante una buona organizzazione della Filiera, una buona formazione tecnica ed una solida preparazione tecnica per poter affrontare e vincere le sfida dei mercati. A seguire un dibattito in cui sono intervenuti i già docenti dell’ITAS quali Rocco Carriero e Cosimo Damiano Girolamo che hanno ricordato colleghi e presidi dell’Istituto. In chiusura il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha ricordato la figura di Decio Scardaccione e rispondendo alla domanda di un’alunna della V classe dell’Istituto, sul futuro dei giovani diplomati dell’Itas, ha incoraggiato la stessa a proseguire negli studi specializzandosi per acqusisire le forti competenze per entrare nel mondo del lavoro. Presenti all’incontro l’ingegner Piergiorgio Corazza che insieme all’architetto Baldoni e Barbato ha progettato l’Istituto Agrario di Contrada Rondinelle, struttura consegnata nel 1968. In precedenza, per otto anni, gli alunni avevano frequentato questo corso di studi nei locali al piano terra del Palazzo di via Lucana attualmente occupato dall’Ente Provincia. Presente ai 50 dell’agrario anche il professore Michele Martinelli, artista e poeta, che ha realizzato il logo dell’Istituto Agrario. I convenuti si sono poi trasferiti a Torre Spagnola per consumare un pasto conviviale rinnovando ricordi, memorie e anche gli anni trascorsi tra i banchi con sana amicizia ed esaltando i grandi valori che la scuola sa trasmettere. Un evento che ha lasciato soddisfatti il comitato organizzatore, il collegio dei Periti Agrari e la dirigenza dell’Istituto che hanno lavorato in sincronia per offrire la massima visibilità e attenzione a questo evento di grande richiamo.
Carlo Abbatino
Venerdì 16 ottobre si celebrano i cinquant’anni dell’Istituto tecnico agrario statale “Gaetano Briganti” di Matera. L’appuntamento è a partire dalle 8,30, nella sede di contrada Rondinelle. Sono circa 300 gli ex alunni che da diverse località d’Italia si ritroveranno a Matera per aderire alla manifestazione che vedrà la presenza dell’ex ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, attuale presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale dell’Unione Europea, che relazionerà sul futuro della Politica agricola comunitaria (Pac); dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vincenzo Viti, che illustrerà le linee della Programmazione in agricoltura e la loro applicazione sul territorio regionale. Per le celebrazioni dell’Itas ha operato un Comitato organizzatore. A Giuseppe Montemurro attuale vice presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana e segretario del Collegio dei periti agrari di Matera, chiediamo quali attività sono previste per i 50 anni dell’Agrario di Matera: “Il Comitato composto dal sottoscritto e da Nunzio Di Mauro, Luigi Fugaro, Michele Labarile e Filippo Radogna ha lavorato in totale sinergia con il contributo di Enti pubblici e privati. Si è lavorato pensando non solo alla giornata commemorativa ma anche ad un vero e proprio rilancio di una Scuola che ha oggettivamente bisogno di essere valorizzata”.
Secondo lei come può avverire il rilancio di questo istituto?
L’Itas deve tornare ad esser punto di riferimento per il mondo agricolo sotto l’aspetto della formazione, della divulgazione, della ricerca e anche della sperimentazione. Non è un istituto da frequentare solo per crescere culturalmente ma deve essere propositivo per lo sviluppo del settore primario visto che il Materano e le zone limitrofe sono un territorio ad alta vocazione agricola. In un periodo di globalizzazione il settore primario può sopravvivere solo innovandosi”.
Quali sono gli attori che devono agire affinché si passi dalle parole a fatti?
“Se la mia riflessione è giusta e viene condivisa, dovranno essere coinvolti, in primo luogo, dirigenza e corpo docente, Regione, Provincia, Alsia, Associazione allevatori, Università e Centri di ricerca del territorio, per approntare progetti e programmi di alta formazione. A tal proposito va segnalata la grande disponibilità manifestata in questa occasione dall’Ente Provincia che attraverso la sua rappresentanza istituzionale e amministrativa ha dato segno di grande sensibilità autorizzando anche quei necessari lavori di riqualificazione dell’Istituto che non avvenivano da molti anni. Ci auguriamo che questa giornata sia l’avvio di un nuovo percorso dell’Istituto e potenzi la sua funzione di riferimento di tanti giovani e del mondo agricolo del nostro territorio”.
Alla festa per i 50 anni dell’Agrario partecipano anche i docenti che hanno insegnato le discipline considerate “parauniversitarie” data la loro alta valenza. Non possiamo dimenticare anche i compianti prof. Vito Castelli, che oltre ad insegnare su diverse cattedre nel quinquennio di studio ha rivestito anche il ruolo di preside, il Prof. Domenico Mascolo al quale oggi sarà intitolato il laboratorio di Zootecnia e il preside Leone. I lavori si svolgeranno nell’Aula Magna e saranno aperti dal preside Salvatore Carone: a seguire sono previsti gli interventi di Emanuele Genchi, presidente Collegio Periti Agrari e Periti Agrari Laureati, Sandra Iacovone, presidente Agronomi e Forestali, l’onorevole Paolo De Castro e l’onorevole Vincenzo Viti, che ricopre anche il ruolo di assessore regionale all’agricoltura. Coordina il il giornalista Filippo Radogna.