“Giustizia, valore fondante la comunità umana”. E’ il tema del seminario organizzato dal Centro Levi nella sala di Palazzo Lanfranchi a Matera.
Un tema di grande attualità (vedi la Riforma Cartabia all’esame del Parlamento), che il Centro vuole affrontare sotto gli aspetti socio-culturali, perchè riteniamo che il “recupero sociale della persona”, obiettivo della “giustizia riparativa” che di quella Riforma è snodo importante, presupponga nei suoi protagonisti, e nell’opinione pubblica, innanzi tutto una consapevolezza culturale, attraverso la quale si può metabolizzare il percorso di “riparazione” del danno (sociale e personale) provocato.
Al seminario coordinato dalla giornalista Antonella Ciervo ed arricchito dalla narrazione di esperienze vissute a cura di Rita Montinaro, sono intervenuti all’incontro Arianna Fermani e Luigi Alici di UNIMC e in collegamento da remoto Gherardo Colombo e Luigi Manconi.
La Ministra Cartabia ha dichiarato: “La giustizia riparativa non è uno ‘strumento di clemenza’. Né tanto meno esprime un ‘pensiero debole’ in materia penale. La giustizia riparativa contribuisce a coltivare una cultura della ricomposizione dei conflitti, della ricostruzione dei legami feriti, della ricerca dei punti di possibile reciproca comprensione:una giustizia che ricuce e ripara; che non si nutre di odio, che non cede alla reazione vendicativa, ma che vive innanzitutto di ricerca di verità”.
Il “confino” in Basilicata di Carlo Levi ne è del resto una significativa testimonianza: dall’espiazione della pena è scaturita una immedesimazione nei valori e problemi della comunità contadina che lo “ospitava”; esperienza che, tradotta in termini artistici e letterari (il “Cristo”), ha aperto a quella comunità un percorso di “rientro nella storia”.
E’ con questa impostazione che il tema della “giustizia riparativa” è stato affrontato nel primo dei due seminari del Centro Levi di Matera.
La fotogallery del seminario (foto www.SassiLive.it)