Nella notte tra lunedì 16 e martedì 17 maggio ignoti hanno distrutto il canestro del campo di basket e strutture della scuola Pascoli in via Lazazzera a Matera. La denuncia del dirigente scolastico Michele Ventrelli nella nota che riportiamo di seguito.
“Amaro risveglio per la nostra scuola. Un gruppuscolo di vigliacchi e incivili ha vandalizzato canestri e strutture della scuola. Questo ci costringerà a limitare l’accesso al campo da basket ai soli utenti della scuola e in orario scolastico.
Bel risultato; l’utilizzo aperto a tutti è durato 22 mesi. Seppur tra mille difficoltà, qualche volta in mancanza di senso civico, l’esperienza aveva funzionato. Decine di ragazzi, tutti i pomeriggi e il sabato mattina hanno riempito di urla gioiose gli spazi aperti della Pascoli. A loro, che hanno il solo intento di divertirsi e stare insieme nel rispetto dei luoghi, ci rivolgiamo: è arrivato il momento di sederci attorno ad un tavolo e immaginare un futuro per questo spazio. Nel frattempo qualcuno deve risarcire il danno. La scuola ha speso fior di quattrini per attrezzare il campo e non ha risorse ulteriori. Cresceremo un giorno?
Sulla vicenda è intervenuto il materano Marcello Santantonio che ha invitato il dirigente Ventrelli a non cedere alle provocazioni e sopratutto a non chiudere il campo negli orari extra-scolastici: “Non si deve cedere a queste provocazioni, la parte buona della città e dei ragazzi è anche la maggioranza, su organizziamoci e aggiustiamo. Michele non chiudete le porte anzi organizziamo feste e tornei aperti a tutti, io sono pronto a sostenere anche economicamente e posso attivare una sottoscrizione tra le imprese”.
Ventrelli ha risposto così: “Caro Marcello, come sai bene la nostra scuola è un “vero porto di mare” nel senso più bello della locuzione. La nostra scuola apre le porte a tutti senza chiedere in cambio nulla, offre spazi e strutture per i progetti e le attività più disparate. L’apertura del campetto a tutti trova la spiegazione in questa cultura che ci contraddistingue. Laddove molti si chiudono a riccio, noi apriamo le porte. L’errore strategico nell’apertura del campetto sta nel non aver chiesto un’assunzione di responsabilità a chi in modo libero e gratuito se ne è servito. I risultati sono quelli che puoi venire a vedere giornalmente a scuola: centinaia di bottiglie di plastica buttate nell’erba a bordo campo (puntualmente raccolte dal personale della scuola e dai nostri volenterosi ragazzi), rete di protezione danneggiata, retine dei canestri strappate, pallonate contro le finestre della scuola durante le lezioni, disturbo delle attività scolastiche e infine gli atti vandalici. Così non si può proseguire. Siamo aperti ad ogni forma di collaborazione; quello spazio è della comunità e tale deve rimanere, ma il cerino non deve più rimanere nelle mani della scuola. P.s. se il/i deficiente/i che si sono appesi al canestro si fossero fatti male seriamente, le rispettive mammine sarebbero corse a denunciare la mancanza di norme di sicurezza, sorveglianza, responsabilità della scuola. Le cronache sono piene di questi esempi scellerati. Bene noi non ci stiamo più. Se hai esempi di regolamento di gestione di beni pubblici di questo tipo ti chiedo di darmi una mano a calarli nella nostra realtà. Il tabellone si ricompra, ma la prossima volta ognuno che entra nel campetto deve prendersi le proprie responsabilità”.
Dopo l’atto vandalico registrato alla scuola Pascoli alcuni cittadini hanno già dichiarato di essere disponibili ad offrire il proprio contributo per ripristinare i canestri e recintare il campo di basket.