“Per la seconda volta, a costo di ripetermi, devo dire che l’ex assessore Braia avrebbe fatto meglio a stare in silenzio. Ma questa sua seconda uscita richiede precisazioni innanzitutto per alcune falsità contenute. Innanzitutto, mi viene imputata l’assenza alle commissioni riunite per l’istruttoria del bilancio e all’evento organizzato da Unità Contadina a Lavello. Nel primo caso, Braia sa bene del mio impegno concomitante con la riunione della Commissione Politiche Agricole delle Regione, che ho comunicato ai presidenti delle Commissioni Consiliari, e della presenza della dirigente generale Piemontese che non si è certo sottratta dall’illustrare gli aspetti del bilancio per il nostro settore e rispondere ai quesiti dei consiglieri. Ad un ex assessore non dovrebbe sfuggire il ruolo istituzionale che svolge il dirigente regionale. Quanto all’evento di Lavello non si può pensare di avere la disponibilità senza prima aver concordato con l’interessato la data e tra l’altro senza farsi “raccomandare” da Braia. Altro che “omissione di verità”!. In proposito, il mio comportamento di dialogo e confronto con le associazioni di categoria non ha bisogno di prove e né di suggerimenti strumentali: sono già una dozzina in meno di un mese e mezzo i tavoli, gli incontri, i convegni a cui ho partecipato con la volontà, già ampiamente espressa nella mia precedente attività di assessore alle Attività Produttive, di ascoltare e condividere scelte e provvedimenti. In poche settimane sono stato nel Metapontino, nell’area Sud della provincia di Potenza, sempre con l’obiettivo di vedere sul campo ed incontrare. Devo piuttosto riferire di aver ricevuto in questo primo giro di incontri in forma molto diffusa un consiglio, che ho accolto favorevolmente, a non ripetere l’esperienza del precedente assessore Braia e in particolare a non ricorrere a promesse che non si mantengono. Il mio atteggiamento dall’inizio della legislatura continua ad essere caratterizzato in maniera del tutto opposto: fare prima di annunciare e mai promettere. E veniamo alla vicenda del IV Bando Nazionale MIPAF ‘Contratti di Filiera Nazionale’. Come pensava Braia di risolvere la questione del co-finanziamento regionale, più volte promesso, senza alcuna deliberazione di giunta di impegno finanziario? Lo spieghi alle centinaia di imprenditori agricoli che ci hanno sollecitato la soluzione del problema. Come spieghi cosa ha fatto per fronteggiare l’emergenza cinghiali perché possiamo mettere in campo le migliori misure di incentivo alle produzioni ma se poi i cinghiali, oltre ad essere un pericolo per i cittadini, distruggono le colture, si vanifica tutto. Mi sia consentito: il tentativo di attribuirsi meriti sui dati Istat e Ismea per Pil agricoltura, valore aggiunto, export e sostenibilità ambientale, è patetico, perché il settore che sto conoscendo io è diverso dai toni entusiastici usati da Braia. Se le cose fossero così sarei per primo soddisfatto, ma come sanno i produttori agricoli così non è. Ed è lo stesso Braia ad insistere a “far parlare i fatti”. I fatti sono molto diversi da quelli che racconta lui. Sarebbe il caso infine che Braia tra le tante risposte (non a me, al mondo agricolo) chiarisse il grande ed incessante interesse per fiere, rassegne, eventi fieristici con sollecitazioni che mi arrivavano prima al Dipartimento Attività Produttive e adesso a quello Politiche Agricole”.
DI SEGUITO GLI INTERVENTI IN ORDINE CRONOLOGICO GIA’ PUBBLICATI SULLA POLEMICA TRA BRAIAE CUPPARO
Consigliere regionale Braia (Italia Viva): cerealicoltura italiana e lucana in affanno, Regione Basilicata esca dal silenzio”
“La cerealicoltura, mai come oggi, necessita di una politica lungimirante e di un progetto di respiro regionale. La risposta della Regione Basilicata, caro Assessore Cupparo, non può essere quella del silenzio ma dell’azione, della programmazione e della visione da costruire con tutte le parti coinvolte. A partire dagli operatori sul campo che dopo tre anni di “nulla”attendono indicazione, indirizzi politici e risposte. Lo scenario internazionale mutato, gli effetti della pandemia e della guerra russo-ucraina stanno cambiando gli equilibri mondiali socio economici, i cui effetti se non anticipati e governati rischiano di travolgerci.”
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva, intervenendo al convegno “Il futuro dell’agricoltura e del comparto cerealicolo” organizzato presso l’Istituto Agrario di Lavello dalla cooperativa Unità Contadina.
“La Basilicata con 2300 aziende cerealicole – prosegue il Consigliere Braia – è la terza regione in Italia per produzione su 159.000 ettari di territorio destinato a cerealicoltura, di cui 115.000 a grano duro, è capace di generare 81 milioni di euro di valore economico e con 320.000 tonnellate di granella pari a circa l’8% dei 4 milioni di produzione complessiva italiana.
Chiediamoci cosa realmente serve in Basilicata e come la Regione può contribuire, magari insieme a Puglia e Sicilia parlando di comparto cerealicolo, per affrontare queste enormi criticità. Non ci é dato sapere, ancora, come è se vengono utilizzate le occasioni di confronto organizzate dalle Organizzazioni di Produzione del settore per confrontarsi, ascoltare e indicare la linea. Sappiamo però che la richiesta di tavoli programmatici istituzionali proviene da tutto il comparto che appare inascoltato.
Si cominci con il sostenere nell’immediato l’emergenza con almeno 10 milioni di euro, parte dei quali da destinare alle aziende agricole e poi ad appostare 25 milioni di euro nel prossimo triennio per il cofinanziamento delle filiere del quarto bando nazionale. Sono coinvolte 360 aziende lucane che attendono la quota di contributo regionale per chiudere rendicontazioni e contabilità e poter così partecipare al quinto bando di prossima che scadrà ad agosto.
Si definisca, con il nuovo PSR, una linea di indirizzo comune per rafforzare la produzione sostenibile (biologico, integrato, sodo) e ampliare le nostre produzioni rafforzando la catena del valore a vantaggio dei produttori.
Gli agricoltori vanno stimolati a rimettere in produzione i terreni che sino ad oggi erano a riposo). Si diano ai giovani le migliaia di ettari incolti che anche in Basilicata esistono abbandonati attivando la legge regionale del 2018, della Banca della Terra su cui è caduto il silenzio.
Si continui a rafforzare il processo di aggregazione e riorganizzazione del settore, mettendo in campo il tentativo di costituire le condizioni per una filiera regionale che possa unire le organizzazioni presenti, le aziende di stoccaggio e trasformazione e quelle legate a pasta, pane e prodotti da forno. Magari arrivando alla realizzazione di un marchio di settore 100% lucano.
Sono cresciuti in maniera esponenziale i costi di carburante, sementi, concimi e fitofarmaci, grande il rischio di spingere verso l’abbandono delle campagne, proprio nel momento in cui invece c’è una grande occasione con fondi e risorse economiche da programmare e un mercato che chiede più prodotti di qualità per i quali i consumatori oggi sono disposti a pagare.
Nel mio intervento al convegno – conclude il Consigliere Luca Braia – nel ringraziare Unità Contadina per l’invito, ho voluto sottolineare come il cibo sia sempre più un fattore geopolitico. L’Europa, infatti, vive un calo demografico a mentre India, Africa e Cina crescono esponenzialmente anche per richiesta di cibo e di grano. Le forniture di cereali e grano, come quelle di petrolio e gas potrebbero essere sospese in questo precario equilibrio mondiale causando ulteriori migrazioni, fughe dai conflitti, criticità economiche e sociali incalcolabili.
Sul grano, la guerra, il calo della produzione in Canada (primo produttore al mondo), i cambiamenti climatici, la pandemia, oggi il conflitto in Ucraina hanno effetti da attenuare prima possibile con una insistente ricerca di una sovranità energetica e quindi sovranità alimentare a cui ogni nazione dovrà tendere per evitare i rischi di una sempre più probabile carestia mondiale.”
Cerealicoltura, assessore regionale Cupparo replica a consigliere regionale Braia. “Parla di ‘politiche lungimiranti’ senza spiegare cosa ha fatto negli anni di direzione politica del Dipartimento”. Di seguito la nota integrale.
“Il già assessore alle Politiche Agricole Braia avrebbe fatto bene a stendere un ‘velo pietoso’ di silenzio sulle problematiche del comparto cerealicolo lucano e quindi sulla sua diretta responsabilità da assessore piuttosto che imputarmi il silenzio su questioni che, come sanno bene i nostri cerealicoltori e i cittadini che da settimane comprano i prodotti alimentari (innanzitutto pane e pasta) a prezzi aumentati, sono diventati di livello mondiale per effetto della guerra in Ucraina e delle conseguenti difficoltà di approvvigionamento di cereali sui mercati internazionali.
Proprio lui, dunque, parla di ‘politiche lungimiranti’ senza spiegare cosa ha fatto negli anni di direzione politica del Dipartimento, oltre che nel solco delle promesse. E tra quelle più pesanti che ci ha lasciato in eredità, ce n’è una particolare che riguarda il numero consistente di imprese agricole beneficiarie del IV Bando Nazionale MIPAF “Contratti di Filiera Nazionale” in attesa da anni del co-finanziamento regionale per procedere nei propri investimenti. Stiamo dunque individuando, in silenzio, le risorse finanziarie necessarie a sbloccare la pesante eredità.
Quanto agli aiuti per i nostri agricoltori in questa fase di emergenza, il Dipartimento è al lavoro con il Tavolo specifico che vede la presenza delle organizzazioni professionali agricole per condividere le modalità di impiego delle risorse che, come Braia sa bene, troveranno postazione nel Bilancio in fase di approvazione e nel quadro temporaneo di aiuti alle imprese. Solo dopo l’approvazione del bilancio e con la certezza delle risorse finanziarie straordinarie saremo in condizione di decidere.
Anche per il nuovo Psr gli uffici sono a lavoro e sono impegnati nella fase di definizione del complemento di sviluppo rurale che – novità rispetto alle precedenti edizioni del Psr – declineremo su scala regionale all’interno del Piano strategico nazionale. Saranno dunque a breve definite le dotazioni finanziarie del cosiddetto secondo Pilastro dello Sviluppo Rurale su base regionale. Parlare pertanto di cifre adesso è come dare i numeri a lotto.
Per la complessità della situazione, stiamo affrontando le questioni insieme ai colleghi di tutte le Regioni nella Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni. Vorrei ricordare che nel documento della Conferenza delle Regioni, in aggiunta alle misure per fronteggiare la crisi determinata dal conflitto in Ucraina contenute nel decreto legge 21.03.2022 n. 21 si sostiene prioritariamente la necessità di provvedimenti nazionali immediati per favorire la liquidità delle imprese e sui costi energetici, come la riduzione delle accise sul carburante e dell’Iva. Sono inoltre indispensabili misure di sostegno a determinate produzioni agricole, prevedendo una maggiore attenzione alle colture cerealicole e industriali destinate all’alimentazione umana e zootecnica. La posizione degli assessori regionali all’Agricoltura nei confronti dell’Unione europea è chiara: si devono modificare alcune condizioni, come il tetto massimo per gli aiuti di Stato, in modo da sostenere le imprese sui maggiori costi di carburanti, mangimi e fertilizzanti. Servono modifiche alla Pac e al Psn 23-27, spostando temporalmente gli obiettivi al fine di superare la crisi incrementando la produttività agricola. In tal senso servono anche maggiori superfici per coltivare mais, grano, soia e girasole, cercando di limitare i danni alla nostra produzione agroalimentare d’eccellenza e alla zootecnia. È urgente la disapplicazione delle superfici a riposo e degli obblighi di diversificazione culturale. Fondamentale la deroga alla disciplina degli aiuti di Stato. Pertanto, si ritiene necessario che il Quadro temporaneo per le misure legate alla pandemia sia prorogato a dopo il 2023 e che se ne preveda uno specifico per il settore agricolo e agroalimentare.
A sostegno di queste proposte – tutti devono fare la propria parte senza personalismi e polemiche strumentali che non portano alcun contributo. In proposito, cogliamo la disponibilità e il contributo del sen. De Bonis, componente la Commissione Agricoltura del Senato, perché ci sia una stretta cooperazione istituzionale tra Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni e Commissione Agricoltura del Senato, Parlamento e Ministero, su come affrontare quella che è diventata “emergenza alimentare mondiale”.
Lo dichiara Francesco Cupparo, assessore regionale alle Politiche agricole, forestali e alimentari.
Contro-replica del Consigliere regionale Braia (Italia Viva): “Cupparo approfondisca nel merito gli argomenti e passi all’azione. Disponibile a confronto pubblico e in consiglio”.
“Il poco tempo non giustifica né il silenzio e né l’omissione della verità. La bontà delle iniziative messe in campo durante il mio mandato sono nei dati Istat e Ismea per Pil agricoltura, valore aggiunto, export e sostenibilità ambientale. Le iniziative oggetto di critica sono state tutte costruite e condivise, oltre che ratificate, dal tavolo verde e in continuità nell’applicazione proseguite dal suo collega Fanelli. Il silenzio plateale da noi denunciato é anche quello della sua assenza alle commissioni riunite per l’istruttoria del bilancio, che l’Assessore all’Agricoltura ha chiaramente snobbato, evitando un confronto nel merito delle questioni. L’evento organizzato da Unità Contadina a Lavello era l’occasione in cui avrebbe potuto raccontare come intende svolgere il ruolo di guida del Dipartimento Agricoltura e come intende indirizzare l’uso dei fondi europei del PSR oltre che far comprendere come, dove e quando avrebbe trovato le coperture per affrontare le tante emergenze esistenti e le promesse fatte, anche dai suoi predecessori sui temi legati agli extra costi di energia, carburante, fertilizzanti e fitofarmaci. Sul sostegno alle colture cerealicole, sugli accordi di organizzazioni di produttori e sulle filiere e sul lavoro fatto nei 4 anni del mio mandato faccio parlare i dati ed i fatti, così come sulle politiche agronomiche sostenute come l’integrato, il biologico e sul sodo, quelli sulle migliaia di aziende coinvolte, come il mercato si è evoluto e rafforzato in questi anni.”
Lo dichiara il Consigliere Regionale Luca Braia, capogruppo Italia Viva.
“Centinaia sono le imprese agricole lucane – prosegue Braia – beneficiarie del IV Bando Nazionale MIPAF “Contratti di Filiera Nazionale” che hanno generato oltre 170 milioni di euro di investimenti: é la più grande dimostrazione che la politica regionale voleva lavorare al futuro dell’agricoltura. Le nostre imprese attendono il co-finanziamento regionale che solo oggi, a bando concluso, si é potuto definire nel suo importo definitivo e a cui vanno trasferite le risorse che consentiranno alle aziende di chiudere gli investimenti e poter partecipare così eventualmente al quinto bando di prossima uscita. É dal maggio 2019 che abbiamo sottoposto il tema e chiesto un pronunciamento chiaro. Al netto delle polemiche inutili e le strumentali posizioni spero che il presidente Bardi e Cupparo rispettino gli impegni e le scelte politiche da noi fatte oppure prendano – se hanno coraggio – una scelta differente e se ne assumano le responsabilità di fronte alle migliaia di operatori coinvolti.
Solo per la Basilicata le cifre sono importanti: i progetti di investimento presentati ammontano infatti a 168 per 170.622.363,76 euro a valere su 16 filiere. Il parere di competenza in merito alla compatibilità degli interventi proposti con la programmazione regionale che era stata inviata dall’Autorità di gestione del FEASR al MIPAAFT, nota prot. 47562/12A2 del 15 marzo 2018. Con la nota i Dirigenti Generali del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali e del Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata comunicavano la disponibilità al cofinanziamento, nella forma di contributo in conto capitale, per il 15% del totale. L’Assessore Cupparo dovrebbe solo essere fiero, da lucano, per questo tipo di eredità ricevuta. Sarò il primo ad essere contento se riuscirà a fare meglio di chi l’ha preceduto, me compreso.
L’assessore Cupparo, pertanto – conclude il Consigliere Braia – farebbe solo bene, oggi, a non procrastinare più e a cominciare a convocare i vari tavoli per interloquire e trovare soluzioni con il comparto tutto, l’approvazione del bilancio è in dirittura di arrivo. Donato Lomio, coordinatore del tavolo ed organizzatore dell’incontro di Lavello, dove si è registrata la presenza del sottoscritto ma non quella dell’Assessore o del dipartimento, seppure invitati, a nome di tantissimi agricoltori ha già risposto alle farneticanti esternazioni del Senatore De Bonis con informazioni fondate sulle pratiche agro-ambientali in Basilicata. Lo ringrazio per aver precisato diverse cose. Bastava essere presenti tra gli agricoltori, da parte della Regione, come consiglio di fare in ogni occasione, anche quelle scomode, per raccontare la propria visione sulla cerealicoltura e su tutto il resto e non rimbalzare comunicati stampa senza affrontare direttamente le questioni agricole e tutte le criticità.”