Rinnovato l’accreditamento del Centro Nazionale Trapianti e del Gruppo Italiano per il trapianto di midollo osseo, cellule staminali emopoietiche e terapia cellulare per l’Unità Operativa Complessa di ematologia dell’Irccs Crob. Il rinnovo del riconoscimento, attribuito dall’organismo tecnico-scientifico preposto al coordinamento della Rete Nazionale Trapianti del Ministero della Salute, certifica la qualità dei percorsi seguiti dall’Istituto in accordo con quanto stabilito dalla SOP Procedura operativa accreditamento GITMO/CNT programmi trapianto. Si tratta di un accreditamento quantitativo e qualitativo sulle attività svolte dall’unità operativa i cui dati sono costantemente monitorati a livello nazionale.
“E’ un importante riconoscimento frutto della collaborazione di tutti i professionisti della nostra equipe che quotidianamente si impegnano con dedizione nella cura delle patologie ematologiche” commenta il direttore della Uoc di ematologia Giuseppe Pietrantuono che aggiunge “è attualmente in corso l’iter per il rinnovo dell’accreditamento Jacie e l’avvio del progetto CarT”.
L’ematologia dell’Irccs Crob, già in precedenza accreditata dal GITMO, ha ottenuto il 10/06/2016 la certificazione CNT/CNS (Centro Nazionale Trapianti/Centro Nazionale Sangue) relativamente al programma di trapianto autologo di cellule staminali emopoietiche. È del 2017, invece, l’accreditamento per la stessa procedura dal Joint Accreditation Committee ISCT-EBMT Jacie, in corso di rinnovo.
L’ematologia dell’Irccs Crob dispone di due stanze di degenza in ambiente sterile dedicate all’attività trapiantologica e dal 2016 sono state oltre 311 le procedure trapiantologiche di cellule staminali effettuate, con una media di 20 procedure annuali. La provenienza dei pazienti che afferiscono all’ematologia del Crob è per oltre il 40% extraregionale, in particolare da Campania, Puglia e Calabria.
Il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche è indicato per la cura di gravi malattie del sangue, come mielomi, linfomi e leucemia acuta. Consiste nella somministrazione al paziente di chemioterapia o radioterapia ad intensità sovra-massimale seguita da una reinfusione delle sue stesse cellule staminali raccolte e congelate prima della terapia. Questa terapia permette di recuperare i danni midollari causati dalla tossicità della chemioterapia/radioterapia. La reinfusione di cellule staminali ematopoietiche, infatti è in grado di rigenerare il midollo osseo.
L’unità operativa, inoltre, ha il riconoscimento internazionale di Centro di Eccellenza per lo studio ed il trattamento delle Sindromi Mielodisplastiche dalla MDS Foundation, USA.