La Presidente della Commissione Regionale Pari Opportunità Margherita Perretti, con le Commissarie Lavalle, D’Andrea e Coviello, ha incontrato questa mattina l’Assessore Francesco Fanelli per presentare lo stato dell’arte delle sue attività sui temi salute e welfare.
In primo piano le criticità relative agli Screening di prevenzione oncologica, partendo dai dati della Basilicata presentati nell’ultimo rapporto dell’Osservatorio nazionale degli screening, che evidenzia le persistenti difficoltà nel recupero dei ritardi accumulati in seguito alla pandemia. La Commissione ha inoltre evidenziato la necessità di una campagna di comunicazione per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione, sollecitando una maggiore partecipazione ai programmi di screening.
All’attenzione dell’Assessore Fanelli sono state portate, tra le varie esigenze, la necessità di dotarsi di una legge regionale sui disturbi del comportamento alimentare e di garantire assistenza ambulatoriale e supporto alle famiglie su tutto il territorio regionale, partendo dal centro regionale di Chiaromonte “G.Gioia”, un unicum nel Mezzogiorno.Si è discusso anche di un progetto di formazione sulla medicina di genere, che ricomprenda anche le diverse necessità delle donne immigrate, e della realizzazione del “libretto della gravidanza”, sia in versione cartacea, che in formato digitale, attraverso una app, per garantire alle donne in attesa un percorso comune e continuità assistenziale su tutto il territorio regionale.
La Commissione ha sollecitato la convocazione, in tempi stretti, dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere e sui minori, presieduto dallo stesso Assessore, affinché riprenda con regolarità la sua importante attività di presidio nel contrasto a violenze e maltrattamenti.
Infine si è discusso della necessità di dotarsi di una nuova legge regionale sugli asili nido,quella attualmente in vigore risaleal 1973, considerando che questi importanti servizi di cura e formazione a supporto della genitorialità rientrano ormai nei LEP (livelli essenziali delle prestazioni), e che, come tutte le politiche di welfare, sono da ritenersi fondamentali per determinare la qualità della vita di un territorio.