Lunedì 23 e martedì 24 maggio sarà in visita in Basilicata il Premio Nobel per la Pace Jody Williams, la professoressa e attivista americana che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1997 per aver fondato e coordinato la Campagna Internazionale Contro le Mine Antiuomo.
La visita di un Premio Nobel per la Pace assume un significato particolare in un periodo in cui la Pace è sempre più minacciata ed il rispetto dei diritti umani appare essere non più solo una questione astratta ma una necessità per garantire un futuro alle nuove generazioni.
Lunedì 23 a Potenza, presso il Palazzo della Regione, Jody Williams si insedierà come nuovo Presidente della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata ed incontrerà il Presidente della Regione Vito Bardi.
Il 24 il Premio Nobel sarà a Scanzano Jonico, in località Terzo Cavone, per partecipare alla cerimonia di inaugurazione della “Abitazione per la Pace”. L’Abitazione sarà intitolata al Premio Nobel per la Pace Betty Williams che, insieme all’attrice e attivista americana Sharon Stone, ha promosso la realizzazione di questa oasi di Paceunica al mondo dove imprenditori privati, istituzioni pubbliche ed enti del terzo settore si incontrano per realizzare un modello di accoglienza integrata. Qui infatti sono già accolti da novembre scorso irifugiati del corridoio umanitario della Caritasin collaborazione con la Parrocchia della Santissima Annunziata, inoltrel’Abitazione è stata messa a disposizione per ospitare anche profughi ucraini.
Parteciperanno alla cerimoniainsieme al Commissario Prefettizio di Scanzano Ionico,Rosalia Ermelinda Camerini,il famoso architetto Mario Cucinella che ha donato il progetto,gli imprenditori Nicola Benedetto e Pasquale Natuzzi che hanno permesso la realizzazione della struttura ecosostenibilecon i propri fondi privati.
Jody Williams piantumeràal termine della cerimonia anche il primo albero di limoni nell’ambito del progetto “Gli alberi per la Pace” che è una iniziativa, realizzata insieme alla società benefit ZeroCO2, per contrastare il cambiamento climatico e dare nuove opportunità di lavoro sia giovani locali che ai rifugiati.
La visita del Premio Nobel in Basilicata si concluderà il 24 pomeriggio a Sant’Arcangelo dove Jody Williams incontrerà, insieme al Sindaco Salvatore La Grotta, al Presidente della Provincia Rocco Guarino ed al Prefetto di Potenza Michele Campanaro,i rifugiati accolti dal Progetto SAIdella Provincia di Potenza che ha come enti gestori la Fondazione Città della Pace e Arci Basilicata.
“Sarà difficile per me seguire le orme di Betty Williams cheè stata una persona unica e straordinaria e sono onorata di dare continuitàalsuo sogno inaugurando l’Abitazione per la Pace ed assumendo l’incarico di Presidente della Fondazione da lei istituita” ha dichiarato il Premio Nobel prima della sua partenza per l’Italia. “Tresfide ci aspettano nei prossimi anni: la tutela dei diritti umani e della Pace, la lotta alle disuguaglianze e ai cambiamenti climatici che saranno sempre più le cause determinanti delle migrazioni”.
La Fondazione Città della Pace, nei progetti che gestisce insieme ai sui partners, ha accolto dal 2012 fino ad oggi oltre 900 rifugiati che provengono da 30 Paesi. Di questi più di 350 sono bambini con le loro famiglie e minori stranieri non accompagnati, che sono ospitati secondo il modello dell’accoglienza diffusa, in piccoli centri della Basilicata, garantendo loro un percorso di integrazione che coinvolge le comunità locali in un processo collettivo di crescita. Non a caso lo slogan della fondazione è “Cominciamo a cambiare il futuro dalle nostre comunità, insieme ai rifugiati”.
Jody Williams
Jody Williams ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace nel 1997 per il suo lavoro per vietare le mine antiuomo attraverso una Campagna internazionale. A quel tempo, è diventata la decima donna – e la terza donna americana – nei suoi quasi 100 anni di storia a ricevere il Premio. Sin dalle sue proteste contro la guerra del Vietnam, è stata per tutta la vita una sostenitrice della libertà, dell’autodeterminazione e dei diritti umani e civili.
Come altri che hanno assistito alle devastazioni della guerra, è un’esplicita attivista per la pace che lotta per rivendicare il vero significato della pace, un concetto che va ben oltre l’assenza di conflitti armati ed è definito dalla sicurezza umana, non dalla sicurezza nazionale. Williams crede che lavorare per la pace non sia per i deboli di cuore. Richiede tenace perseveranza e un impegno per una pace sostenibile, basata sulla giustizia ambientale e che soddisfi i bisogni fondamentali della maggior parte delle persone sul nostro pianeta.
Dal gennaio del 2006, Jody Williams ha lavorato per questi scopi attraverso la Nobel Women’sInitiative, di cui è presidente. Insieme al premio Nobel Dr. Shirin Ebadi dell’Iran, ha preso l’iniziativa nella creazione della Nobel Women’sInitiative. A loro si unirono in quel momento le Nobel Wangari Maathai (Kenya), RigobertaMenchúTum (Guatemala) e Betty Williams e Mairead Maguire (Irlanda del Nord). L’Iniziativa utilizza il prestigio del Premio Nobel per la Pace per sostenere e amplificare gli sforzi delle donne di tutto il mondo che lavorano per una pace sostenibile con giustizia e uguaglianza.
Dal 1998, Williams ha servito anche come ambasciatore della campagna per la campagna internazionale per vietare le mine antiuomo. A partire dall’inizio del 1992, con due organizzazioni non governative,Jody Williamsha supervisionato la crescita della Campagna fino a raggiungere oltre 1.300 organizzazioni in 95 paesi che lavorano per eliminare le mine antiuomo. In uno sforzo di cooperazione senza precedenti con i governi, gli organismi delle Nazioni Unite e il Comitato internazionale della Croce Rossa, ha servito come capo stratega e portavoce dell’ICBL raggiungendo l’obiettivo di ottenere un trattato internazionale che vieta le mine antiuomo durante una conferenza diplomatica tenutasi a Oslo nel settembre 1997.
Williams continua ad essere riconosciuta per i suoi contributi ai diritti umani e alla sicurezza globale. Ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti, quindici lauree honoris causa. Nel 2004, Williams è stata nominata dalla rivista Forbes come una delle 100 donne più influenti del mondo nella pubblicazione del suo primo elenco annuale di questo tipo.
Ha conseguito la cattedra Sam and Cele Keeper Endowed in Peace and Social Justice presso il Graduate College of Social Work presso l’Università di Houston, dove insegna dal 2003. Nell’anno accademico 2012-2013, è diventata la Jane Addams Distinguished Visiting Fellow inaugurale in giustizia sociale presso l’Università dell’Illinois a Chicago.
Il suo libro di memorie sulla vita da attivista di base, “My Name is Jody Williams: A Vermont Girl’sWindingPath to the Nobel Peace Prize” è stato pubblicato dalla University of California Press all’inizio del 2013.
“Dobbiamo insegnare a noi stessi a credere che la pace non è una ‘visione utopica’, ma una responsabilità che deve essere operata per ogni singolo giorno”.
Nel marzo 2022 Jody Williams è stata nominata Presidente della Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata succedendo alla fondatrice Betty Williams, scomparsa nel 2020 all’inizio della pandemia.
L’Abitazione per la Pace di Scanzano Jonico
L’Abitazione per la Pace nasce da un progetto realizzato grazie ad una iniziativa promossa dall’attrice ed attivista per i diritti umani Sharon Stone nel 2015. Durante l’evento di raccolta fondi è stato presentato un progetto architettonico di casa ecosostenibile realizzato dall’Arch. Mario Cucinella e due imprenditori presenti, Pasquale Natuzzi e Nicola Benedetto, hanno manifestato la volontà di unire le forze per realizzare questo Progetto.
E’ nata così una collaborazione unica tra privati, istituzioni pubbliche e organismi del terzo settore per realizzare un modello innovativo per l’accoglienza di chi è costretto a fuggire a causa di guerre e persecuzioni.
L’11 maggio del 2016 è stato sottoscritto un accordo per la realizzazione della prima “Abitazione per la Pace” a margine del meeting internazionale “Food for Security and Peace” organizzato presso la sede della FAO a Roma. In questa occasione erano presenti i due imprenditori, Nicola Benedetto – in rappresentanza della BBC SrL, azienda tra le più importanti della Basilicata – e Pasquale Natuzzi – in rappresentanza del gruppo Natuzzi che hanno finanziato con proprie risorse il progetto donato dall’architetto M. Cucinella.
Con questo atto si è dato inizio alla realizzazione del progetto esecutivo elaborato dallo studio Cucinella che ha disegnato il prototipo di una casa ecosostenibile a basso costo e ad alta qualità abitativa che potrà divenire un esempio da replicare nelle aree dove l’accoglienza dei rifugiati è ormai un fenomeno strutturale. L’edificio, che assume la forma dalle ali di una farfalla, prevede l’utilizzo di tecnologie innovative per il risparmio energetico e si articola in tre abitazioni indipendenti.
Il 24 marzo 2018 è stata posta la prima pietra della struttura alla presenza del presidente della Fondazione Betty Williams e dell’architetto Mario Cucinella e, grazie alla direzione dei lavori dell’ing. Rocco Sassone, l’edificio è stato completato nel 2020 e successivamente è stato donato al Comune di Scanzano Ionico. Nel novembre 2021, grazie ad un accordo tra Fondazione Città della Pace e la Parrocchia di Santa Maria Assunta di Scanzano Ionico sono stati accolti i primi rifugiati provenienti dal corridoio umanitario Caritas e nel 2022 l’Abitazione per la Pace è stata messa a disposizione per ospitare anche i rifugiati provenienti dall’Ucraina grazie ad un accordo con la Prefettura di Matera.
Il 24 maggio 2022 l’abitazione sarà inaugurata in occasione della visita del Premio Nobel per la Pace Jody Williams in Basilicata e sarà intitolata alla Fondatrice Betty Williams.
“Oggi più che mai è importante parlare di PACE, di unione, di solidarietà di CASA. È così che una parola semplice come CASA assume una dimensione e una valenza di importanza unica.” Ha dichiarato l’architetto Cucinella commentando l’opera finita “Per infiniti motivi, ancora oggi troppe famiglie si vedono costrette a rinunciare ad una propria casa, al proprio paese, alla ricerca di un altro tipo di sicurezza, di pace. Sono allora felice di essere stato coinvolto in un progetto come questo, nel tentativo di restituire, anche solo in minima parte, quel senso di pace, quelle certezze che solo una CASA sa dare ad una famiglia”