Il consigliere comunale Leonardo Tauro della lista civica “Montalbano La città che vogliamo” in una nota annuncia che non parteciperà più ai lavori consiliari se l’Amministrazione Comunale non risponderà alle interrogazioni presentate negli ultimi mesi e se non ci saranno variazioni di orario per quanto riguarda le convocazioni dei Consigli Comunali, in modo da favorire la più ampia partecipazione. Di seguito la nota integrale.
Una maggioranza amministrativa che mena vanto, ad ogni piè sospinto, di aver vinto a furor di popolo le elezioni di quasi due anni fa, può temere che i propri cittadini sappiano di atti e decisioni pubbliche ?
Non dovrebbe averne, ed invece è ciò che avviene a Montalbano.
I lavori consiliari convocati a prima ora, e in giornate feriali, creano la impossibilità per molti cittadini di partecipare alle sedute pubbliche nella sala delle adunanze.
Tutto ciò deciso perché i cittadini non partecipino, e meno ancora conoscano atti e documenti consiliari e lo svolgimento dei lavori consiliari?
Una amministrazione comunale che risponde raramente alle interrogazioni e alle segnalazioni denota assoluto menefreghismo nei confronti non tanto della minoranza, ma verso i problemi portati alla loro attenzione, e che sono di interesse pubblico.
Molte sedute consiliari in questi due anni di pandemia da corona-virus sono state svolte in videoconferenza, che non è proprio il massimo quanto a chiarezza espositiva e organicità degli interventi stessi.
Non contenti della difficoltà che si registra con interventi da remoto (cioè con collegamenti da fuori della sala consiliare), hanno approvato un regolamento che andrà a disciplinare i vari momenti istituzionali (consigli, commissioni consiliari e conferenze capigruppo) anche fuori da emergenze sanitarie.
Con il voto contrario della minoranza perché si chiedeva di ritornare in argomento per meglio formalizzare e soprattutto per impedire un uso corrente e frequente dei video-consigli, tra l’altro deciso unilateralmente dalla maggioranza.
Strumenti tecnologici tanto amati dai “nostri” da arrivare a spendere decine e decine di migliaia di euro annualmente per il loro acquisto, ma assai restii a spenderne appena mille euro per organizzare le dirette streaming .
Vale a dire la possibilità per i cittadini di seguire, dai vari posti, i lavori consiliari ed essere edotti di ciò che avviene nella casa comunale, la casa di tutti.
Moltissimi comuni ormai fanno ampio uso di tale strumento per favorire l’interesse verso la vita amministrativa del proprio paese.
Annunciando, la minoranza, nell’ultimo consiglio comunale, nell’eventualità che dovesse continuare l’andazzo delle mancate risposte alle proprie interrogazioni e segnalazioni, di non partecipare più ai lavori consiliari, interessando nel contempo gli organi preposti al controllo, dal Ministero degli Interni al Prefettura, per finire al Difensore civico per la sua parte di competenza.