Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato difesa ospedale di Tinchi in cui esprime preoccupazione per gli ultimi trasferimenti che interessano il personale dell’ospedale.
“Come Comitato difesa Ospedale di Tinchi siamo stati impegnatissimi in una grande battaglia democratica in più forme, particolarmente negli ultimi due anni per evitare il criminoso disegno di chiusura totale del già importante Ospedale di Tinchi, ma dalla Direzione provinciale ASM dell’epoca siamo stati ingannati attraverso promesse, basti pensare che nel luglio 2011 con linguaggio “avete ragione” tanto che ci chiedevano di togliere dei manifesti di protesta (e noi Comitato abboccammo all’amo), ma dateci del tempo per riparare, quanto è stato fatto in ordine allo smantellamento di alcune strutture, ma contemporaneamente si incrementava il predetto smantellamento mediante alcuni servizi, come le reperibilità e la riduzione dell’orario del laboratorio analisi ecc.. con la promessa che si trattava di cosa provvisoria. A conferma adottavano alcune delibere, come la 507 del 27/04/2011 e la 568 del 09/05/2011 le quali venivano abolite dalla 1223 del 03/11/2011. Inoltre, venivano fatte delle promesse, oltre che per iscritto in più occasione verbalmente, tanto che si nominavano i responsabili per la struttura (fisioterapia e riabilitazione con posti letto) il Dott. Eustachio Pisciotta, il Dott. Luigi Di Candia e la Dott. Vita Saponaro onde evitare spese per emigrazione sanitaria fuori regione. In questi ultimi tempi, però, registriamo altro smantellamento, trasferendo anche il personale di Tinchi in altri ospedali e corrono insistenti voci per trasferimenti altrove di alcuni importanti strutture, servizi funzionanti a Tinchi da sempre. Per chi ci conosce sa benissimo, ma dovrebbero saperlo tutti che non siamo persone da essere presi in giro e traditi (si accertassero coloro che non ci conoscono) tanto meno possiamo consentire di continuare lo smantellamento per cui, entro il corrente mese di maggio vogliamo certezze e non più chiacchiere con provvedimenti concreti e in mancanza sempre nell’interesse della collettività del Metapontino ci regoleremo di conseguenza, anche perché ci sentiamo garantiti dal sindaco disposto ad agire sempre in nostra difesa che d’altra parte rappresenta la cittadinanza. Quanti soldi sono stati spesi per la piscina e altri importanti strutture e servizi ora non utilizzati? Ora basta, la pazienza ha un limite! Mo’ veramente basta! La presente missiva deriva dalla conclusione di un assemblea della maggioranza del Comitato Difesa Ospedale tenutasi nel Presidio in data 20 maggio”.
Comitato difesa ospedale di Tinchi