Dopo il debutto a Serra Venerdì è stato il quartiere Villa Longo ad ospitare nel pomeriggio il secondo appuntamento di Amabili Confini, rassegna giunta alla settima edizione. Protagonista lo scrittore Fabio Bacà
In piazza Firenze il pubblico ha assistito alla conversazione tra lo scrittore e gli autori dei racconti scelti tra quelli pervenuti dai quartieri della macroarea D (Serra Rifusa, Villa Longo, Platani) e ha ascoltato anche i pensieri dei migranti sul tema di questa edizione: “respiro”.
La prima parte dell’incontro, introdotta da Agnese Ferri dell’associazione Amabili Confini, è stata dedicata alla sezione “Periferie sociali”, riservata proprio ai testi scritti dai migranti del centro di accoglienza minori di Salandra. Per l’occasione è intervenuta Serena Altamura, presidente dell’associazione Tolbà.
L’incontro si è concluso con la presentazione del romanzo Nova di Fabio Bacà, pubblicato nel 2021 per Adelphi.
Dopo l’esordio con Benevolenza Cosmica, l’autore affronta nel suo secondo romanzo il tema della violenza, costruendoci una commedia nera che pone domande senza cercare risposte. Dialogheranno con l’autore Rita Montinaro, componente dell’associazione, e Salvatore D’Alessio, della libreria Ubik di Foggia, gemellata con Amabili Confini.Le letture dei brani, tratti dai racconti scelti e dal romanzo dello scrittore ospite, saranno a cura di Andrea Fontanarosa.
Fabio Bacà è nato nel 1972 a San Benedetto del Tronto dove vive e lavora.Si è occupato di giornalismo per qualche anno prima di approdare all’insegnamento delle ginnastiche dolci. Ha scritto alcuni racconti brevi e un romanzo inedito.
Nel 2019 Adelphi ha pubblicato il suo esordio, Benevolenza Cosmica, finalista al Premio Opera Prima, al premio The Bridge, al premio Megamark, al premio MasterCard e vincitore del premio città di Moncalieri e del premio Severino Cesari. Nell’ottobre del 2021 Adelphi ha pubblicato il suo secondo romanzo, Nova.
Nova.Del cervello umano, Davide sa quanto ha imparato all’università, e usa nel suo mestiere di neurochirurgo. Finora gli è bastato a neutralizzare i fastidiosi rumori di fondo e le modeste minacce della vita non elettrizzante che conduce nella Lucca suburbana: l’estremismo vegano di sua moglie, ad esempio, o l’inspiegabile atterraggio in giardino di un boomerang aborigeno in arrivo dal nulla. Ma in quei suoni familiari e sedati si nasconde una vibrazione più sinistra, che all’improvviso un pretesto qualsiasi – una discussione al semaforo, una bega di decibel con un vicino di casa – rischia di rendere insopportabile. È quello che tenta di far capire a Davide il suo nuovo, enigmatico maestro, Diego: a contare, e spesso a esplodere nel modo più feroce, è quanto del cervello, qualunque cosa sia, non si sa. O si preferisce non sapere.
La fotogallery dell’incontro con Fabio Bacà (foto www.SassiLive.it)