Michele Giordano, Presidente Gioventù Nazionale Basilicata e componente di Gioventù Nazionale di Montalbano Jonico in una nota denuncia “gravi irregolarità” dall’Amministrazione Comunale di Montalbano nell’applicazione del regolamento del Consiglio Comunale. Di seguito la nota integrale.
L’amministrazione Marrese aprì il suo primo mandato nel 2015 dichiarando ai quattro venti che avrebbe aperto le porte della casa comunale a tutti i cittadini per incentivare e promuovere la loro partecipazione alla vita politica e amministrativa del paese. Contrariamente a questi proclami, però, sin da allora abbiamo assistito ad un tanto subdolo quanto squallido tentativo di ostacolare e disincentivare la partecipazione, perseguito con frequenti convocazioni del consiglio comunale in orari lavorativi e giorni feriali, nonostante l’articolo 38 del Testo Unico degli Enti Locali dica che questi debbano tenersi “preferibilmente in un arco temporale non coincidente con l’orario di lavoro”. A questa negativa prassi se n’è poi accompagnata un’altra: quella di non rispondere alle interrogazioni scritte della minoranza, nonostante il TUEL obblighi sindaco e assessori a farlo, o di non rispondere entro i 30 giorni, che è il termine massimo stabilito dal Testo Unico degli Enti Locali.
Come se ciò non bastasse, negli ultimi due anni, con la scusa della crisi pandemica, abbiamo assistito (per modo di dire) a consigli comunali praticamente chiusi, tenuti giustamente online per evitare il contagio, ma senza alcuna diretta streaming, nonostante le proteste dell’opposizione che giustamente faceva notare che questa negazione coincideva con una grave violazione del diritto dei cittadini a partecipare alle sedute del consiglio o delle commissioni che, ancora secondo il TUEL, “sono pubbliche”.
Passata la pandemia, abbiamo creduto che si potesse tornare alla normalità e invece cosa accade? Accade che la maggioranza approva da sola, nonostante le proteste dell’opposizione, un regolamento che consente la convocazione online a prescindere dall’emergenza sanitaria e, ancora una volta, senza streaming o dirette che, a detta dell’amministrazione, costerebbero troppo. Ma come, si spendono migliaia di euro per le registrazioni delle sedute e costa troppo fare una diretta? O se davvero la diretta costa troppo, dal momento che i cittadini hanno diritto a partecipare e il consiglio ha l’obbligo di riunirsi in seduta pubblica, perché Marrese e compagnia bella non fanno marcia indietro? Cosa li preoccupa, il covid o la partecipazione? Non sarà forse che dalle difficoltà di bilancio al mancato accesso di Montalbano nella ZES Jonica, passando per l’opportunità persa del centro unico di smistamento delle Poste a Montalbano, sindaco e assessori hanno paura di rimediare qualche brutta figuraccia?
Gioventù Nazionale si rivolgerà agli organi di controllo affinchè inizino a vedere quanto accade a Montalbano e invita il Prefetto di Matera ad aprire gli occhi su queste dinamiche che continuano ad avverarsi, nonostante già da tempo siano state denunciate. Marrese invece non faccia il furbo: esca allo scoperto e dia conto del proprio disastroso operato alla cittadinanza. Per caso teme la partecipazione, il confronto e l’informazione?