Manovra finanziaria Regione Basilicata, intervento di Consigliere regionale Baldassarre (Idea-Italia al Centro): “Acuta lungimiranza amministrativa e grande responsabilità politica”. Di seguito la nota integrale.
L’emendamento alla manovra finanziaria regionale, approvato a maggioranza dal Consiglio Regionale di Basilicata, per salvare Potenza dall’ennesimo dissesto finanziario, il secondo a distanza di pochi anni, provocato da amministrazioni che in cinquant’anni hanno consumato più di quanto potevano permettersi in ogni senso e in ogni ambito, è stato un atto di acuta lungimiranza amministrativa e di grande responsabilità politica.
Ed è per tale motivo che attesto pubblicamente un ringraziamento a tutti i colleghi Consiglieri, di maggioranza e opposizione, che con spirito di abnegazione hanno permesso che, non solo Potenza, ma anche gli altri Comuni che dovessero trovarsi in difficoltà, potranno avere il soccorso della Regione Basilicata.
Perché, al di là delle questioni di merito del provvedimento, rispetto al quale se ne potrebbe discutere all’infinto, al di là delle responsabilità che hanno portato la città capoluogo in questo stato di disastro finanziario, sulle quali sarebbe giusto appurare una volta per tutte la verità, alla fine chi ne avrebbe pagato il conto salatissimo di un nuovo dissesto, sarebbero stati i cittadini, con un taglio netto dei servizi, un aumento spropositato di tasse e tributi, e la preclusione ad ogni forma di pianificazione e programmazione del futuro. Ed invece al Comune di Potenza andranno 40 mln di euro nel triennio 2022/2024, che non solo eviteranno il tracollo economico, ma permetteranno di finanziare la mobilità urbana, il verde pubblico, la gestione rifiuti, le infrastrutture stradali e la loro messa in sicurezza, l’accesso alla fruibilità dei servizi e alla città.
Chi non ha compreso tutto questo, oltre naturalmente al ruolo che la città di POTENZA svolge a servizio dell’intera comunità regionale, ospitando quotidianamente migliaia di lucani, elargendo servizi di carattere sanitario, istituzionale, giudiziario e burocratico in genere, ha commesso, a mio modesto giudizio, un errore di valutazione, sulla storia, la funzione e la valenza della città capoluogo di regione.
Per spegnere ogni polemica di carattere campanilistico, che a mio parere è stato l’unico elemento che ha animato alcuni contrasti rispetto al provvedimento, la nostra regione se vuol davvero sperare in un futuro migliore, deve essere animata da uno spirito di coesione della nostra comunità, che ponga alla sua base valori sociali come la solidarietà, la fratellanza e la condivisione, nel rispetto delle identità, delle tradizioni e delle culture che distinguono i differenti territori e che sono il valore aggiunto dei nostri 131 Comuni!