Decreto Salva-Potenza della Regione Basilicata, AISM (Associazione Infrastrutture e Sviluppo per Matera): “Regione Basilicata è il bancomat di Potenza, ente asservito ad un sistema di potere consolidato”. Di seguito la nota integrale.
“Al Comune di Potenza andranno 40 mln di euro nel triennio 2022/2024 atti a finanziare la mobilità urbana, il verde pubblico, la gestione rifiuti, le infrastrutture stradali e la loro messa in sicurezza, l’accesso alla fruibilità dei servizi e alla città”
Un impegno finanziario esclusivamente dedicato alla gestione della spesa debitoria corrente creata nel corso degli anni per fronteggiare posizioni debitorie strutturali ed irreversibili, molto lontano da investimenti produttivi.
Si è consumata nella notte di ieri tra il 24-25/Mag/2022, l’ennesima vergogna della Regione Basilicata con la conferma dello stanziamento di 40 Mln€ alla città di Potenza, senza alcuna garanzia di restituzione e di pianificazione sull’utilizzo del debito, per evitare il terzo dissesto in pochi anni. Sono stati furtivamente ed illegalmente erogati dalle casse della Regione Basilicata e quindi dalle tasche di tutti i cittadini di questa Regione, una quantità ENORME di denaro alla città di Potenza per mantenere in vita il Sistema di Potere che si è instaurato. Del tutto ingiustificabili le motivazioni adottate che costeranno una cifra considerevole a tutti i contribuenti di questa Regione.
A questo punto, a causa di questo sconcertante precedente, tutti i comuni della Basilicata in dissesto finanziario, sono autorizzati a chiedere coperture finanziarie alla Regione in forma illimitata, soltanto presentandosi in commissione con semplice richiesta e senza giustificazione plausibile alcuna, legalizzando ogni possibile forma debitoria a cui la Regione sarebbe sempre disponibile a porre una toppa.
Ma comunque, tutto questo non è un problema dei comuni più virtuosi di questa Regione, ma sta diventando un vero problema per tutta la Regione, questo angosciante e continuo finanziamento alla città di Potenza che avrebbe già mandato in default tutta la Regione Basilicata se non ci fossero le Royalties del petrolio, che impropriamente vengono utilizzati per coprire gli enormi buchi finanziari creati dalla città di Potenza e mantenere in vita veri e propri carrozzoni politici, invece di utilizzarli in investimenti produttivi per tutto il territorio, come industrializzazione delle aree ZES del Materano e della Val Basento.
Il sistema clientelare che si è instaurato nella città di Potenza è tale che le due istituzioni, Comune di Potenza e Regione, sono diventati un corpo unico distante da tutti gli altri territori attraverso la fusione dei bilanci preventivi e consuntivi. Possiamo parlare a questo punto di una vera e propria Repubblica di fatto denominata REPUBBLICA DI POTENZA che si regge sui fondi di spettanza Regionale, drenando risorse a tutti i territori restanti della Regione.
Il sistema di potere che si è radicato attraverso l’accentramento degli interessi politici ed istituzionali intorno alla città di Potenza, ha lo scopo esclusivo di avere il massimo controllo delle funzioni amministrative nei pressi del territorio dove si è da sempre radicato. Inoltre il sistema che hanno creato affinché la città di Potenza possa accedere ai fondi messi a disposizione da tutta dalla Regione, consiste nel qualificare ogni iniziativa con il nominativo di BASILICATA. Pensiamo alla UNIBAS (Università di Basilicata) che ha 5 dipartimenti a Potenza ed 1 dipartimento a Matera, che potrebbe essere qualificata come Università di Potenza, pensiamo all’ospedale San Carlo di Potenza che accede ai Fondi Regionali perche denominato AOR (Azienda Ospedaliera Regionale) pur essendo al servizio di Potenza e dintorni e della Provincia di Potenza, pensiamo all’API-BAS Spa (Aree Produttive Industriali di Basilicata), che avrebbe dovuto sostituire il fallito consorzio industriale di Potenza, ma con la denominazione API-BAS Spa sono riusciti a drenato altri 5 Milioni di Euro alla Regione Basilicata, che potrebbe pretendere il controllo dell’intero comparto industriale di tutta la Basilicata, e potremmo continuare con il diniego totale della realizzazione di infrastrutture per Matera, quale il raddoppio della strada statale 7 Matera-Ferrandina, ormai diventato un cimitero aperto, i cui fondi vengono sistematicamente dirottati verso opere nel Potentino, che spesso sono ritenute inutili o meno importanti di quelle che sono necessarie per Matera ed il Materano, al fine di drenare altri fondi utili per consolidare il sistema di potere clientelare. Tutto questo ha l’unico scopo di Tenere sotto controllo il Sistema di Potere intorno a Potenza, a prescindere se può essere o meno un intervento utile per la città, ed indebolire la città di Matera per asservirla al sistema, una prova eloquente è il terribile depotenziamento del Madonna delle Grazie di Matera e di Tutta la Sanità Regionale, oltre al diniego delle infrastrutture utili allo sviluppo della città di Matera e di tutto il resto del territorio.
Non è difficile chiedersi come si regge questo sistema di sprechi, dalle Royalties del petrolio che foraggiano anche i 40 Mln€ regalati al Comune di Potenza per evitare il terzo dissesto finanziario, oltre ai 10 Mln€ l’anno per la UNIBAS, oltre 14 Mln€ per la Facoltà di Medicina, ed oltri 2 Mln€ al mese di deficit dell’ospedale San Carlo di Potenza ecc. vi state chiedendo cosa resta per Matera ed il resto del territorio, le briciole.
Se pensiamo che sono stati elargiti soltanto, e dico soltanto 350 mila€ per Matera 2019 e 900 mila€ per l’evento eucaristico di Settembre nella città dei Sassi, lasciando ancora una volta al palo la Scuola Sperimentale di Cinematografia da istituire a Matera con un investimento una tantum di 6 Mln€. La sproporzione con cui la Regione Basilicata ha sempre agito nei confronti della città di Potenza, su cui ha concentrato tutto il suo sistema di poteri, possono trovare giustificazioni soltanto nel sistema clientelare radicato da sempre nella città.
A queste condizioni, la Regione Basilicata non ha più motivi di esistere perché totalmente asservita alla città di Potenza, con rappresentanti della restante parte della Regione senza alcun peso politico e totalmente inibiti di fronte ad un potere ormai consolidato ed irreversibile che non ha più rispetto neanche per gli enti locali, trasformando la Regione Basilicata da Ente Pubblico ad un Ente a scopi esclusivamente clientelari, allontanandosi dallo scopo primario di una Regione orientata a salvaguardare equamente tutte le comunità del territorio, oltretutto, asservita al Sindaco Guarente di Potenza, costantemente presente da qualche giorno tra le righe del consiglio Regionale, per rafforzare le sue richieste.