L’ennesimo rogo a Scanzano Jonico, nella tarda serata del 25 maggio, ha questa volta interessato un magazzino ortofrutticolo in via Parisi. Le indagini sono in corso e niente è escluso.
In attesa di capire come si evolverà questa ennesima vicenda i fatti raccontano che continua a bruciare, Scanzano, colpita al cuore in quelle che sono le due più importanti risorse del territorio: prima il turismo, con la distruzione dei due lidi balneari; ora il settore dell’agroalimentare.
Questa volta non vogliamo rivolgerci a chi si rende autore di atti simili.
Ci rivolgiamo a chi lamenta una eccessiva e distorta attenzione nei confronti della comunità di Scanzano Jonico;
a chi urla ai microfoni dei giornalisti o nei messaggi affidati ai social che è sbagliato associare Scanzano alla mafia;
a chi accusa di pseudo giornalismo chi racconta la cronaca di questi accadimenti;
a chi alimenta l’inquietante negazionismo dei fatti;
a chi ripete che Scanzano non merita questo.
A loro diciamo con forza:
E’ vero! Scanzano non merita questo! Non merita di essere raccontata come terra di mafie e di criminalità organizzata! Ma non è ai giornalisti che dovete gridarlo. Non è ai carabinieri, non è alla Procura!
lo dovete gridare ai criminali! lo dovete gridare a chi ha preso in ostaggio la vostra bellissima terra e la sta violentando, usando, barattando.
Rialzati Scanzano! riprenditi la liberà che meriti, quella libertà vera che solo la legalità riesce a garantire.
Libera è accanto alla parte sana della comunità. Lo è sempre e lo è stata concretamente percorrendo, con i nostri attivisti, le spiagge dei lidi bruciati, le piazze, stringendo le mani di chi è stato colpito nella dignità del proprio lavoro e del proprio futuro. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo.
Ma non possiamo fare tutto da soli.
Non può guarire un malato che non crede nella propria malattia.
Reagisci Scanzano!
Coordinamento Libera Basilicata