Bilancio Regione Basilicata, Summa (Cgil Basilicata) e Nicoletti (Cgil Matera):“Sconnesso dal contesto di grave crisi economica in cui ci troviamo. Le scelte finanziarie devono rispettare i principi della terzietà, invece si è votato senza un’ analisi preventiva dei fabbisogni e senza applicazione di criteri equi di riparto, il tutto a discapito della tenuta della coesione territoriale”. Di seguito la nota integrale.
“Il bilancio approvato in estremo ritardo dal Consiglio regionale della Basilicata è, come più volte annunciato, sconnesso dal contesto di grave crisi economica in cui ci troviamo, privo di una visone strategica per la ripresa e lo sviluppo della nostra regione e, sicuramente, non in grado di affrontare le varie emergenze aggravate dalle conseguenze del perseguire della guerra in Ucraina. È quanto affermano i segretari generali della Cgil di Basilicata, Angelo Summa, e della Cgil di Matera, Eustachio Nicoletti.
“Nessuna risorsa aggiuntiva per poter rafforzare il nostro sistema sanitario – denunciano i due segretari – a partire dal potenziamento delle strutture e dei distretti territoriali, nessuna risorsa finanziaria a sostegno della legge sulla non autosufficienza, nessuna risorsa finanziaria per sostenere la transizione energetica, tecnologica e digitale.
Nel bilancio regionale – continuano – risultano risorse stanziate in maniera parcellizzata senza alcun criterio di attribuzione e visone, risorse distribuite a domanda, alla carta, solo al fine di sostenere le amministrazioni amiche (vedesi Potenza e Melfi ); il tutto gestito come se la res pubblica fosse una questione privatistica.
È indubbio che i criteri alla base delle scelte finanziarie devono rispettare i principi della terzietà. Se prevale l’impegno politico di sostenere i Comuni, gli stessi devono essere tutti sostenuti in egual misura in quota proporzionale. Invece, solo per prendere un Comune a riferimento, nessun risorsa risulta stanziata a favore della città di Matera per contribuire al risanamento del proprio bilancio.
È inconcepibile – concludono Summa e Nicoletti – che si sia votato per tali scelte, senza un’ analisi preventiva dei fabbisogni e senza applicazione di criteri equi di riparto e il tutto a discapito della tenuta della coesione territoriale. Si vede che la fede ultras potentina è riuscita a convertire l’ intera maggioranza del governo regionale e anche parte dell’opposizione”.