“La malattia celiaca: storia, epidemiologia, cause, patogenesi”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 61° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
La malattia celiaca: storia, epidemiologia, cause, patogenesi
Si definisce Malattia Celiaca un disordine immunitario che è scatenato da elementi presenti in natura, come la gliadina componente del glutine del grano, in alcuni soggetti geneticamente predisposti. Le manifestazioni cliniche di tale malattia sono multiformi e possono andare da forme latenti o asintomatiche a forme molto gravi che possono mettere in pericolo la vita. Questo range così ampio di manifestazioni cliniche è il risultato dei complessi rapporti che possono istaurarsi tra i fattori ambientali, genetici ed immunologici.
La malattia fu scoperta da Areteo di Cappadocia, nel II secolo dopo Cristo, che esercitò a Roma e scrisse un’opera magna sulle malattie, che racchiuse in ben otto libri.Il termine “sprue” fu coniato per questa malattia, nel diciottesimo secolo e proviene dal termine olandese “spruw” che significa afta, in riferimento alle afte della bocca che erano presenti in questi pazienti. Ma fu solo alla metà del ventesimo secolo che si mise in rapporto la malattia celiaca con i cereali e questo fu merito di un pediatra olandese, il dr. Willem Karel Dicke. Questo medico seguiva alcuni giovani pazienti affetti da malattia celiaca, si era nel pieno della seconda guerra mondiale e in Olanda scarseggiavano particolarmente i cereali necessari per fare il pane. Ebbene, in questo periodo i pazienti del dr. Dicke migliorarono tutti, per poi peggiorare nuovamente dopo la fine del conflitto mondiale, quando i cereali per fare il pane non scarseggiavano più. E così il dr. Dicke ebbe l’intuizione che c’era una relazione tra i cereali con cui era fatto il pane e la malattia celiaca. Negli anni cinquanta del secolo scorso van de Kamer scoprì che responsabile della malattia era una proteina insolubile in acqua, che era contenuta nel grano, il glutine. Ma fu solo dopo gli anni ottanta che si ebbe la scoperta che responsabile era una frazione del glutine, la gliadina e si scoprirono successivamente anche i fattori genetici che predisponevano alcuni individui a reazioni immunologiche alla gliadina della mucosa del piccolo intestino che, portando ad una distruzione dei villi intestinali, deputati all’assorbimento delle sostanze nutritizie, conducevano a gravi deficit di assorbimento e conseguentemente ad un ampio spettro sintomatologico.
La più alta incidenza della malattia celiaca è nell’Europa occidentale con picchi nella penisola scandinava dove la prevalenza può raggiungere un caso ogni 100 abitanti, ma recentemente si è visto che anche in Italia e in Austria si hanno questi elevati picchi di prevalenza. Queste prevalenze elevate si ritrovano anche nei paesi dove sono emigrati gli Europei, in particolare, gli Stati Uniti, Sud America ed Austalia, in particolare negli Stati Uniti la prevalenza è uguale a quella dell’Europa occidentale a testimonianza della medesima componente genetica e delle medesime abitudini alimentari. Una curiosità: in India, dove si mangia riso, la malattia celiaca è poco diffusa, solo nelle regioni di Bengal e di Punjab, a nord-ovest dell’India, dove si mangia pane invece che riso, la prevalenza è più elevata. Le donne sono più colpite da malattia celiaca rispetto agli uomini.
I cereali responsabili della malattia celiaca e le relative proteine che ne rappresentano la causa sono il grano con la gliadina, l’orzo con l’ordeina, l’avena con l’avenina, la segale con la secalina. Queste sostanze hanno un’azione tossica incrociata a causa della loro origine comune.
Non sono responsabili di malattia celiaca il riso, il mais, il sorgo e il millett ( cereali vari che sono coltivati nelle regioni più calde e più povere).
Sono stati individuati, in seguito a studi genetici, i soggetti che possono sviluppare la malattia che sono coloro che presentano specifici HLA-DQ2 haplotipi, che permettono alle proteine frazioni dei cereali di scatenare dei processi immunologici che a volte sono modestissimi, tali da non comportare sintomi o solo molto lievi, altre volte sono così intensi da portare alla distruzione dei villi intestinali e quindi a forme molto gravi.
Negli ambienti scientifici si pensa che i pazienti con malattia celiaca siano solo la punta di un iceberg che sovrasta una moltitudine di casi molto più ampia fatta da pazienti asintomatici o oligosintomatici, oppure da coloro in cui la diagnosi non viene fatta e infine da molti che vengono interpretati dai medici per altre patologie digestive, tra cui il colon irritabile è quella con cui più frequentemente viene scambiata.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it