Dopo due anni di stop causato dalla pandemia nella serata di domenica 29 maggio la città di Potenza è tornata a rivivere la Storica Parata dei Turchi, che ha coinvolto oltre 1200 figuranti coordinati dal presidente del Comitato tecnico-scientifico, Rosario Avigliano.
Con partenza dello stadio Viviani e arrivo nel centro storico del capoluogo lucano, la Parata rappresenta il momento clou della parte laica della festa in onore del patrono San Gerardo.
Lunedì 30 maggio, spazio a quella religiosa, con la processione per le vie del cuore antico di Potenza.
Tra storia e leggenda, la Parata dei Turchi (che in molti potentino chiamano la “Sfilata dei Turchi”) è divisa in tre quadri, uno dei quali dedicati al miracolo di San Gerardo La Porta, vescovo a Potenza dal 1111 al 1119, che “bloccò l’ingresso in città dei turchi”, appunto.
All’evento hanno partecipato i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Mario Guarente, il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e il senatore Pasquale Pepe. Non è passata inosservata la partecipazione in costume alla Storica Parata dei Turchi dell’assessore regionale alle attività produttive Alessandro Galella.
Nella Storica Parata dei Turchi anche quest’anno ha sfilato la cosiddetta Iaccara, un fascio di canne e legna lungo circa dodici metri, del diametro di circa un metro e pesante circa una tonnellata, portata in spalla da devoti che indossano il costume tradizionale potentino.
Si tratta di un’antica tradizione di cui vi è traccia nelle cronache storiche, ripresa, dopo oltre un secolo di abbandono, da giovani volontari della città, a partire dall’edizione del 2009. La Iaccara è stata trasportata da una ventina lungo tutto il percorso della parata storica e manovrata grazie al coordinamento degli iaccàri con il Capoiaccara che impartische gli ordini assistito da quattro aiutanti. Durante la Sfilata della Iaccara una figura burlesca, seduta a cavalcioni sul fascio, ha spiegato al pubblico presente che la Iaccara non è di chi la porta, né di chi la guarda, ma è di San Gerardo.
La Iaccara, alla fine del percorso, è stata innalzata a braccia, scalata dal Capoiaccara e incendiata in onore del Santo Patrono, ripetendo una simbologia tipica dei riti pagani, e in particolare dela tradizione dei riti arborei lucani.
Michele Capolupo
La fotogallery della Storica Parata dei Turchi 2022 a Potenza